26 Luglio 2527

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Okubaba. È un nome che suona abbastanza buffo in italiano, ma vi assicuro che la persona che lo possedeva non era affatto buffa, anzi, sembrava circondata da un aura di sapienza e saggezza. Parlando scoprimmo che era un maestro di spada, motivo per cui cominciammo anche noi a chiamarlo maestro. Era molto taciturno, ci raccontò solamente che voleva tornare in Africa perché li era la sua famiglia e voleva stare con loro, e conosceva delle persone che ci avrebbero aiutato ad attraversare il mar Mediterraneo fino al continente nero.
Arrivammo fino all'estrema costa sud e ci imbarcammo con l'automobile su di una nave, in maniera clandestina poiché era un'imbarcazione per il trasporto di merci e cibi. Il maestro Okubaba dovette pure addormentare una guardia con una mossa particolare, per poter passare; era incredibile quell'uomo, sembrava capace di fare di tutto.
Il viaggio durò qualche giorno, lasciammo l'Italia quando la temperatura era circa di -17 gradi, invece in Africa avremmo trovato una temperatura un po' più alta.
Sbarcammo in Egitto e proseguimmo in macchina fino al centr'Africa; attraversammo perfino il deserto del Sahara e fu impressionante vederlo totalmente imbiancato dalla tempesta di neve che lo stava colpendo.
Arrivammo a casa del maestro Okubaba durante la seconda settimana di Dicembre. Era uno di quei villaggi molto spartani, tipici dell'Africa tradizionale di qualche secolo prima; avevo visto questi villaggi solo sui libri di storia quando si parlava della grande povertà dell'Africa ma ora era diverso, ora era tutto innevato.
Chiudo.

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