22 Luglio 2527

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Casa mia era un disastro. Era tutto per terra, i mobili spaccati, il frigo aperto rovesciato sul pavimento. Però i letti erano ancora in buone condizioni. Ci riposammo.
Dopodiché andammo verso un supermercato da cui mi rifornivo e prendemmo un po di barattoli, per poi tornare verso casa mia. Ormai si era fatta notte a furia di cercare le poche strade rimaste intatte e decidemmo di restare a dormire in macchina per la notte (dormire a casa era troppo pericoloso perché il palazzo era pericolante). Il giorno dopo recuperammo altro cibo e ci avviamo di nuovo verso il rifugio.

La nostra vita andò avanti così, ormai l'unica preoccupazione era la sopravvivenza. Vivevamo nel rifugio e, siccome avevamo alcune macchine intatte, a turno andavamo nel centro più vicino a recuperare, da supermercati o da abitazioni private, del cibo ovviamente a lunga conservazione. Alle volte fortunatamente capitava di trovare delle pompe di benzina che perdevano gasolio, e noi prontamente dovevamo recuperare il liquido tramite delle taniche, in modo da poter alimentare i nostri unici mezzi di trasporto. Altri rifornimenti arrivavano direttamente da alcuni elicotteri militari che avevano il compito di aiutare la sopravvivenza, ma questi erano piuttosto rari perché, con i detriti che ormai permeavano l'atmosfera, la visibilità aerea era molto ridotta. Dai membri dell'esecito venimmo a scoprire dei fatti correlati all'impatto: pareva infatti che la velocità dell'Apocalypse era maggiore del previsto e lo schianto sprigionò una potenza molto superiore a quanto era stato calcolato; scoprimmo anche che dal Pacifico si erano sviluppate due serie di Tsunami, una verso la California e un'altra verso il Giappone. Le coste occidentali Americane, Sudamericane e Canadesi furono completamente inondate, così come il Giappone, parte della Cina e le isole orientali. Era incredibile sapere che città come Tokyo, Los Angeles e Hong Kong non esistevano più. Le Hawaii furono letteralmente spazzate via dall'impatto, e le città Americane e Asiatiche furono le più duramente colpite dall'onda d'urto poiché si trovavano più vicine al punto di impatto rispetto a noi in Italia (l'Italia è dall'altra parte del mondo rispetto all'oceano Pacifico quindi fu il luogo 'meno colpito').
Chiudo.

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