CAPITOLO QUATTORDICI

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Ci siamo!

SCUSATE IL RITARDO!

E buona lettura!

*

VINCE

Ero chinato sulla balaustra, cercando di riprendere fiato dopo gli scatti porta a porta che il coach ci aveva imposto a fine allenamento. Una vera tortura, soprattutto dopo ore passate a provare schemi e ripetizioni di ogni tipo. Ma quella sera avrei sfruttato ogni singolo sprint per scaricare tutta l'energia che mi bruciava dentro, pur sapendo che niente sarebbe servito a calmarmi.

«Si può sapere chi ti ha fatto incazzare?» mi domandò Blake tra un respiro e un colpo di tosse, appena mi si affiancò.

«Nessuno».

«Certo, nessuno» mi diede un colpetto sulla protezione della spalla. «Da come ti muovi sembra che tu voglia uccidere qualcuno».

Non ci era andato molto lontano.

Qualcuno che volevo uccidere c'era. Indossava la divisa con il numero sette, e stava arrancando in fondo alla pista, come il resto della squadra. Alzai la visiera del casco, per poter osservare meglio Ethan, e mi ritrovai a serrare i denti così forte da sentire male alla mascella. 

Dopo quello che avevo scoperto il giorno prima, ogni fibra del mio corpo desiderava solo vederlo stramazzato al suolo. 

Non ne avevo parlato con nessuno dei miei compagni. Leila mi aveva fatto promettere di mantenere il segreto, e di non affrontare Ethan per nessuna ragione al mondo. Temeva che, se lui avesse scoperto che aveva parlato, avrebbe potuto vendicarsi tagliandola fuori dalla redazione, o peggio, che il tutto sarebbe arrivato alle orecchie di Thomas. 

Avrei mantenuto la parola, per quanto farlo mi costasse una gran fatica, ma questo non significava che avrei lasciato perdere. O che non avrei perso ore di sonno pur di capire chi fosse la ragazza che, a detta di Ethan, si era presa una sbandata per lui tanto da diventarne ossessionata.

«Toglimi una curiosità» chiesi a Blake, boccheggiando per la fatica. «Ti dice niente il nome Alyssa?»

«Alyssa?» ci pensò su, affaticato quanto me. «No, mai sentita».

Alzai un sopracciglio. «Sicuro?»

«Sì, perché?»

«Pare che se la facesse con Ethan fino a qualche mese fa».

«Ethan?» si voltò a guardarlo, e poi scosse la testa. «Non ne so niente. Conosco Trisha, però. Fa dei pompini eccezionali» mi informò con un ghigno fiero. «Ti passo il numero se vuoi».

Trattenni a stento una risata, e questa volta fui io a colpirlo sulla spalla. «Magari un'altra volta».

«Tra due giorni è San Valentino, potremmo organizzare qualcosa».

Lo guardai storto. «Tu e io?»

«No, amico, che cazzo!» esclamò, indignato. «Tu, io... e Trisha. Le ragazze impazziscono per questo tipo di festicciole, quale occasione migliore per divertirci un po'?»

«Tu non avevi appeso le palle al chiodo dopo quel voto di castità?» gli domandai, perplesso.

Blake scrollò le spalle con noncuranza. «Ho scoperto che nessuna ragazza vale tanto da decidere le sorti delle mie palle».

«Oh-oh. Ti ha spezzato il cuore?» dedussi, perché in realtà di tutta quella faccenda ci avevo capito ben poco. Blake non aveva voluto nemmeno dirci chi fosse la ragazza in questione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 15 ⏰

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