Capitolo 2

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'Quindi dovrei venire con te per parlare con questo Leo?' Mi rispose Davide.
'Si cazzo, si è la milionesima volta che te lo dico e ora seguimi senza fiatare' risposi irritata
'Però che bel caratterino rossa' disse il riccio passandomi un braccio dietro le spalle e sorridendomi.

Il mio cuore perse uno, due, dieci, cento battiti.

Arrossii e tolsi il suo braccio dalle mie spalle.
'Andiamo dai' dissi senza neanche guardarlo.
Mi imbarazzava, troppo e mi attraeva nonostante fosse irritante stronzo e troppo scontroso, ma quando sorrideva tutti i suoi difetti sparivano e ai miei occhi diventava la persona più bella del mondo, odiavo l'effetto che mi faceva.

L'incontro era come al solito nella stanza di Rocco, quindi saremmo dovuti scendere al piano inferiore.
Entrammo in ascensore e quando le porte si chiusero il silenzio piombò in quello spazio cosi stretto, silenzio che fu interrotto da un improvviso scossone dell'ascensore.
Le luci si spensero.
'Cazzo si é bloccata' imprecai
'Beh rossa cosa aspetti? Premi l'allarme' disse Davide
'Cosa credi che stia facendo? Non funziona, se sei più bravo provaci tu' urlai,ero completamente nel panico.
Poco dopo mi ricordati di aver portato con me il telefono, in quel momento avrei voluto costruirmi una statua da sola.
Cacciai il mio iPhone dalla tasca del pigiama e chiamai la prima persona che mi venne in mente, Leo.

'E adesso che fai?' Chiese più calmo Davide.
'Chiamo qualcuno per farci tirare fuori di qui, ma se vuoi tu puoi anche rimanere dentro riccio' gli risposi.

'Crystal cosa c'é?' Rispose al telefono Leo.
'Stavamo venendo in camera ma siamo rimasti bloccati in ascensore, chiama qualcuno che ci tiri fuo-' fui interrotta da un tonfo, mi girai e trovai Davide a terra con la schiena poggiata alla parete dell'ascensore con una mano all'altezza del cuore.
'Cazzo che c'hai? Ti senti male? Oddio' urlai in preda al panico precipitandomi dal riccio.
'Crys che succede?' Chiese Leo preoccupato
'Davide si è sentito male, chiama un fottuto infermiere e tiraci fuori di qui al più presto' dissi tutto d'un fiato prima di attaccare il telefono.
'Davide tranquillo eh, andrà tutto bene fai dei respiri profondi' dissi agitata.
'Guarda che sei tu quella che si sta agitando rossa' disse Davide sorridendo lievemente.
'Oh andiamo riccio, fai come faccio io' dissi cominciando a respirare profondamente.
Lui mi imitò e parve calmarsi un po.
'Va meglio?' Chiesi preoccupata
'Credo di si, fa meno male adesso' mi rispose continuando a respirare profondamente.
'Vieni qui' dissi picchiettando le mie gambe per fargli capire che doveva stendersi e appoggiarsi a me.
Lui mi fissò per qualche secondo poi fece come gli avevo detto, poggiando la sua testa sulle mie gambe.

Era preoccupato e spaventato e, nonostante cercasse di non farlo vedere, si notava.
Continuava a respirare profondamente e aveva ancora la mano poggiata sul cuore, segno che il dolore c'era ancora.
Cominciai a passare la mano tra i suoi ricci e lui sembrò rilassarsi, erano morbidi come immaginavo.

'Ci metteranno molto?' Mi chiese il riccio dopo un lungo silenzio.
'Credo di no, sta tranquillo riccio' gli dissi sorridendogli in modo rassicurante e lui rispose con un altro sorriso.
Un sorriso diverso dagli altri che faceva di solito, era un sorriso dolce, sincero ed era bellissimo.

In quel momento le porte dell'ascensore si aprirono rivelando Leo con alcuni infermieri.
Questi ultimi aiutarono Davide ad alzarsi e lo fecero stendere su un lettino per portarlo a fare alcuni controlli.
Io nel frattempo mi alzai dal pavimento ed uscii dall'ascensore.
Solo dopo qualche minuto notai che Leo mi stava fissando ed aveva uno strano sorriso stampato sul volto.
'Beh, che hai da guardare re leone?'
Domandai, incrociando le braccia al petto e guardandolo con un sopracciglio alzato.
'Nulla, nulla, solo.. credevo che lo odiassi da come ne parli, tutto qui' mi rispose continuando a sorridere.
'Non ho mai detto di odiarlo, sarà anche irritante il più delle volte ma questo non é un buon motivo per lasciarlo morire li' cercai di giustificarmi, passando la mano sinistra sul braccio destro, imbarazzata.
'Dove andiamo? Credevo andassimo da Rocco' dissi notando Leo fermo fuori una porta.
'Non vuoi aspettare che il tuo Romeo si senta meglio?' Mi chiese lui sorridendo.
Arrosii per il modo in cui aveva chiamato Davide e mi limitai ad annuire.
'Bene allora siediti Giulietta' rise indicandomi una sedia.
Io gli risposi con una linguaccia e seguii il suo consiglio.

Eravamo seduti li fuori ad aspettare da una mezz'oretta quando Davide uscì.
'Hei riccio come va?' Chiesi subito precipitandomi da lui, sembrava sorpreso di vederci.
'Bene' disse sorridendomi, io arrossii e lui continuò 'hai aspettato tutto questo tempo per sapere come stavo?' Chiese poi meravigliato.
'Beh si' risposi sorridendo
'Allora grazie rossa' disse sorridendo e dandomi un bacio sulla guancia.
'Hei piccioncini andiamo in camera di Rocco cosi parliamo' ci richiamò Leo.
Io e il riccio arrossimmo e lo seguimmo verso la camera di Rocco.

Angolo delle banane.
Ciao ragazze, che dirvi?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che vi piaccia anche la storia.
Mi scuso se c'é qualche errore..
Ciao ragazzuoli

-Crystal

Braccialetti Rossi|| Davide e CrystalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora