Capitolo 10

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Pov's Crystal

Era notte fonda e ne io ne Davide riuscivamo a dormire.
Lo sentivo girarsi e rigirarsi nel letto da una mezz'oretta.

Fortunatamente non era più debole come i giorni precedenti, si stava riprendendo anche se lentamente.

'Sto morendo di fame' si lamentò lui interrompendo il silenzio.

'Beh non hai toccato cibo' gli feci notare.

'Provaci tu a toccare quelle minestrine' rispose lui in tono disgustato.

Effettivamente facevano abbastanza schifo.

'Vieni dai' dissi alzandomi dal letto

'Dove vorresti andare rossa?' Chiese lui confuso dal mio comportamento.

'A preparare qualcosa di commestibile dai alzati' risposi avvicinandomi al suo letto e tirandolo per una mano.

Lui si alzò e uscimmo dalla stanza con più silenzio possibile.

Arrivammò davanti alla porta della cucina che, come immaginavo, era chiusa.

Dopo essere riuscita ad aprirla, provando tutti i codici che mi venivano in mente entrammo, attenti a non fare danni.

'Cosa vorresti preparare capo chef?' Mi prese in giro Davide

'Dei semplici pancake, e tu riccio mi aiuterai o giuro che non ne sentirai nemmeno il profumo' provai a minacciarlo puntandogli contro un mestolo.

Lui rise leggermente e poi ci mettemmo al lavoro.

'Hei rossa ti sei sporcata' mi disse Davide ad un certo punto

'Dove?' Chiesi io ingenuamente

Lui sorrise prima di prendere della farina e soffiarmela in faccia, rise e disse 'in faccia no?'

'Vuoi la guerra?' Chiesi io arrabbiata e divertita prima di svuotargli l'intero pacco di farina in testa.

Lui mi guardò arrabbiato prima di scoppiare a ridere, dopo qualche secondo la sua risata contagiò anche me.

Ad un certo punto Davide prese un panno e cominciò a pulirsi.

'Aspetta, ti aiuto' gli dissi

Mi stavo avvicinando quando inciampai nel piede del tavolo sbattendo su di lui.
Davide perse l'equilibrio e noi cademmo uno addosso all'altro.

Quel momento sembrò durare un'eternità, ci fissavamo negli occhi senza aprir bocca.

Amavo i suoi occhi, erano cosi profondi e pieni di emozioni.
Potevi leggere tutto ciò che provava.

Lui continuò a guardarmi e sorrise, sorrisi anche io prima di alzarmi e chiedergli scusa.

Continuammo a preparare i pancake in silenzio e dopo iniziammo a mangiare.

'Sei sporca di nutella' mi fece notare lui serio, provai a pulirmi ma lui mi precedette, prese un tovagliolo e cominciò a passarlo sulle mie labbra.

Notai che fissava ininterrottamente le mie labbra e si mordeva il labbro inferiore, arrossii e prima che potessi accorgermene le sue labbra erano unite alle mie.

Era un semplice bacio a stampo che decisi di approfondire.

Lui mi prese dietro le cosce e mi alzò facendomi sedere sul tavolo, mi allargò le gambe e si posizionò tra esse io avvolsi le mie braccia intorno al suo collo e lui aveva le mani sotto la mia maglia, mi accarezzava la schiena e giocherellava con il gancio del mio reggiseno.

Braccialetti Rossi|| Davide e CrystalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora