Capitolo 9

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Pov's Crystal

Ero in una stanza bianchissima, piena di luce.
Come ci ero arrivata lì?  Io ero in ospedale.
Non indossavo il solito pigiama ma un candido vestito bianco, i miei piedi erano scalzi a contatto con il pavimento morbido, i miei capelli erano sciolti e ricadevano morbidi sulle spalle.
Ero morta?
Ma com'era possibile?
Stavo bene e i dottori dicevano che ero migliorata.
Decisi di camminare per capire dove mi trovassi e arrivai in un prato pieno di fiori ed alberi c'era anche un piccolo fiume, alla sua riva era seduto... Davide?!
Non capivo.
Decisi di sedermi accanto a lui.
'Ciao Crystal' disse sorridendo.
Il suo sorriso era sempre la cosa più bella del mondo, anche in quel posto strano.
'Dove siamo?' Chiesi guardandolo.
Lui a differenza mia indossava abiti normali, più precisamente il completo da calcio con cui era arrivato in ospedale.
'Nella tua testa no?' Rispose lui ridendo leggermente.
'Beh si.. immagino di si.. ma perché?  Che significa tutto questo?' Chiesi ancora più confusa di prima.
'Sto peggiorando Crystal' disse premendo una mano sul suo cuore.
Solo allora capii, non dissi nulla, mi limitai a guardarlo.
'I peggioramenti sono sempre più veloci, i dottori non sanno cosa fare ed io non credo di resistere ancora a lungo.. sto sempre più male ogni giorno che passa'
'No Davide, tu non morirai ok?' Dissi mentre le lacrime bagnavano il mio viso.
'Tutti moriamo prima o poi, e forse é arrivata la fine anche per me' rispose lui.
'E non hai paura?' Chiesi, sembrava cosi tranquillo.
'Certo che ho paura, ogni volta che mi sveglio o che mi addormento penso sempre che sia l'ultima' rispose.
'Ma tu non morirai..sei forte, non puoi-' mi interruppe abbracciandomi e piansi ancora di più.
'Non abbandonarmi, ti prego' dissi stringendomi di più a lui.
Rimanemmo cosi per quella che mi sembrò un'eternità, mi sentivo cosi bene tra le sue braccia.
Ci alzammo.
'Grazie di tutto, davvero, mi hai reso una.persona migliore' disse sorridendo prima di crollare a terra, morto.
Piansi, urlai il suo nome ma nulla.
Caddi sulle ginocchia, vidi alcune crepe formarsi sul terreno e noi cademmo nel vuoto.

Mi svegliai di soprassalto, piangevo.
Che razza di sogno era?
'Davide' chiamai a voce abbastanza alta per farmi sentire.
'Mh?' Rispose lui, per farmi capire che era sveglio e che stava ascoltando.
'Stai bene?' Chiesi.
Sapevo che era solo un sogno ma era cosi reale e io volevo essere sicura che stesse bene.
'Certo' rispose lui.
'Sicuro?' Chiesi ancora, stavolta non riuscii a trattenere un singhiozzo.
'Ma stai piangendo?' Chiese allarmato avvicinandosi al mio letto.
'Rispondi, sei sicuro di stare bene?' Chiesi ancora tra le lacrime.
'Si' rispose lui serio, asciugandomi le lacrime con i pollici.
Era cosi delicato.
'Tu piuttosto, stai bene? Perché piangi?' Chiese poi.
'Un incubo' risposi.
'Vuoi che dorma qui con te?' Chiese abbastanza imbarazzato.
Arrossii prima di annuire e di fargli spazio.

Lui si stese accanto a me, mi passò un braccio dietro le spalle e io poggiai la testa sul suo petto.

Sorrisi istintivamente sentendo il suo cuore battere e mi addormentai quasi subito.

***

'Come sono carini'
'Ci devono molte spiegazioni questi due'
'Lo credo anche io'
'Fate silenzio babbei, cosi li svegliate!'

Sentivo delle voci, probabilmente era mattina.
Aprii gli occhi e vidi i braccialetti guardarmi con dei sorrisi maliziosi.
Ma che cazz..?
Alzai un sopracciglio interrogativa.
Ad un certo punto sentii qualcosa sfiorarmi la coscia.
Mi voltai per vedere cosa fosse e vidi Davide dormire di fianco a me.
Solo allora ricordai cos'era successo la sera prima ed arrossii.

Gli altri vedendo la mia reazione scoppiarono a ridere facendo svegliare anche Davide.

'Ma cosa cazzo avete da ridere di prima matt-' si bloccò capendo il motivo delle risate, sgranò gli occhi e arrossì imbarazzato.

'Beh piccioncini che ci nascondete?' Chiese Leo
'Nulla' rispondemmo io e Davide contemporaneamente arrossendo ancora di più.

Gli altri continuarono a ridere.
Che stronzi.
Il momento imbarazzante fu interrotto dall'arrivo di Ulisse con una sedia a rotelle.

'Davide hai da fare dei controlli, vieni' disse guardandolo.
'E che palle sempre sti controlli' rispose il riccio scocciato prima di buttarsi a peso morto sulla sedia.

'Oh Ulisse quand'é che lo lasceranno in pace?' Chiese Leo.

Effettivamente erano settimane che gli facevano controlli tutti i giorni, possibile che non avessero ancora capito cos'aveva?

'Non credere che a me faccia piacere portare in giro quest'antipaticone' scherzò Ulisse.

Davide sbuffò una risata e noi scoppiammo a ridere.

Quando uscirono il momento divertente fu interrotto da Leo.
'Ora che il tuo Romeo non c'é dimmi, Giulietta, cosa c'è tra di voi?' Chiese sorridendo malizioso.

'Nulla, siamo solo amici' risposi cercando di sembrare più tranquilla possibile.

'Beh se lo dici tu' disse lui continuando a sorridere in quel modo.

Sbuffai divertita cercando di non far notare la mia preoccupazione per il riccio.

Il mio piccolo angolino.
Ciaoooo banane!
Spero che questo capitolo sia meglio del precedente, se cosi non fosse cercherò di rimediare con il prossimo.
Come sempre scusate eventuali errori e bla, bla, bla.
Dico sempre le stesse cose, vi capisco se prima o poi vi troverò fuori casa mia con torcie e forconi (?) :')
Bene, tornando serie volevo solo dirvi, baci e abbracci, Gossip Girl. No ok, dopo questa mi eclisso. :')
Alla prossima.

-Crystal

Braccialetti Rossi|| Davide e CrystalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora