Capitolo 41

9 1 0
                                    

Jane scese dal palco, avanzava senza fermarsi accanto ad Hannah. Entrambe osservavano i tre uomini senza mai interrompere il contatto visivo e li puntavano come delle prede.

«Li hanno trovati.» Disse Will agitato.

«Alziamoci tra un po' e ci avvicineremo.» Rispose Drew, toccando il calcio della Colt, posta all'interno della giacca. «Appena fanno una mossa sbagliata...»

Aveva proprio ragione Hannah, pensò Jane, in quelle vesti si sentiva potente, vedeva come gli uomini con così poco pendevano dalle sue labbra, ad ogni passo verso quel tavolino in disparte, sentiva gli occhi di tutti addosso. Strano pensare a quanto fossero complessivamente semplici gli uomini: si sentivano superiori a tutti, non davano molto conto alle donne eppure dipendevano da loro, qualche centimetro nudo di pelle era l'arma letale. Ridicoli. Fu la parola che venne in mente a Jane.

L'uomo al centro indossava una camicia di lino, un po' stropicciata e tamburellava sul tavolino mentre continuava a fissare la ragazza avanzare verso di lui. Jane era ormai di fronte al tavolo, il faro la seguì e un cerchio ambrato illuminava la scena di lei in intimo e autoreggente. Hannah le era affianco.
«Buonasera.» Hannah salutò con una voce sensuale il gruppetto. Si avvicinò ancora di più e si sedette sulle gambe dell'uomo a sinistra. Era in carne, con degli occhiali da vista rotondi e i capelli scuri ben pettinati. Non appena entrò in contatto con Hannah iniziò a sudare.
Jane rimase ferma davanti a loro.
«E tu non ti siedi su di me?» Chiese l'uomo al centro invece, dagli occhi chiari e dallo sguardo affascinante. La studiava mentre il viso veniva coperto da una leggera nube di fumo dovuta alla sigaretta accesa.
A quel punto, quell'uomo fece un cenno al compagno alla sua destra, che si alzò per permettere a Jane di scivolare nel divanetto.
«Vieni qui, bambolina.»
Hannah guardò Jane e le fece un breve cenno. A quel punto il cuore di Jane stava battendo fortissimo e stava iniziando anche lei a sudare, rimpianse di essere lì. Avrebbe dovuto farsi gli affari suoi e non sarebbe successo nulla, eppure non poteva tirarsi indietro. I fari puntavano la scena e una parte del pubblico continuava ancora a fissare Jane e Hannah sognanti.
Prese un profondo respiro e si lasciò scivolare dietro il tavolo. L'uomo le cinse la vita e la trascinò su di lui, mentre l'altro ritornò a sedersi e Jane si sentì in trappola.

«Stai buono, Will.» Mormorò Drew, percependo il fratello irrigidirsi.

«Non ho detto e non ho fatto nulla.» Sibilò Will con la mascella contratta.

«Ti conosco come le mie tasche, fratellino. Jane sta solo seguendo il piano egregiamente.»

«Come vi chiamate?» Chiese l'uomo con gli occhiali che teneva in braccio Hannah.
«Voi come vorreste che ci chiamassimo?» Replicò Hannah con il suo solito savoir faire, mentre si stringeva più a lui e gli accarezzava una guancia.
«Siete davvero bellissime. Non vi abbiamo mai visto qui.» Commentó, invece, l'uomo che aveva in braccio Jane.
«Oggi è il nostro primo giorno.» Rispose lei sorridendo e arrotolandosi una ciocca bionda intorno al dito, con fare leggero. Giselle aveva detto che a quegli uomini piacevano le ragazze audaci e così dovevano comportarsi.
«Vi diremo il nostro nome se voi ci dite il vostro.» Continuò lei, accarezzando il petto all'uomo che sogghignò visibilmente soddisfatto.
«Sono Richard Holloway e loro sono i miei fedeli collaboratori: Harry Delacroix.» Richard indicò l'uomo con gli occhiali da vista. « E Theodore Whitmore.» Fece cenno all'altro seduto accanto, il più taciturno, ma anche quello che sembrava più pericoloso. Aveva il viso rabbuiato, i capelli cortissimi e gli occhi piccoli e infossati. Potevano avere entrambi dai quaranta ai cinquant'anni, ma nessuno di loro trasmetteva belle sensazioni alle ragazze.
«Piacere di conoscervi. Noi siamo Belle e Mary.» Disse Hannah, mentendo sui loro nomi.

Ridacchiavano con fare civettuolo e Richard poggiò la mano sulla coscia di Jane coperta dal velo. La ragazza trasalì e si irrigidì, mentre lui l'accarezzava lentamente.
«Che hai Mary? Sembri tesa..» Sussurrò lui con uno strano luccichio.
E prima ancora che Jane potesse rispondere, William e Drew si avvicinarono al tavolo.

La pittrice di segretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora