Capitolo 43

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Quella sera varcarono le soglie di un edificio malmesso poco fuori Provincetown.
La maggior parte dei lampioni era fulminata, sulla strada deserta l'umidità rendeva l'ambiente pesante.
Will, Drew e Sean aprirono la porta socchiusa, seguiti dalle ragazze.
Un uomo alto e possente, in completo scuro, sostava vicino gli ascensori.
«Smammare.» Sentenziò accigliato.
Will e Drew si guardarono e poi Drew uscì una mazzetta di soldi e la infilò nel taschino della giacca sartoriale dell'uomo.
«Alla regina è stata tagliata la testa, il monarca ha trionfato.» Drew disse quelle parole scandendole per bene e non distogliendo mai lo sguardo dall'uomo.
E a quel punto, l'uomo fece un cenno con la testa e si spostò per permettere al gruppo di passare e prendere l'ascensore.
«Quarto piano.»

«Che posto è mai questo?» Chiese Jane, una volta dentro l'abitacolo.
«Non c'è solo il mondo in cui vivi normalmente, Jane. Esistono tanti altri mondi nascosti e per accedervi, devi solo trovare la porta giusta.» Rispose Will.
C'era tensione nell'aria, mentre l'ascensore lentamente e con diversi cigolii si chiudeva e saliva.
Con un sussulto, poco dopo, le porte si aprirono e l'ambiente squallido del piano terra era stato completamente sostituito da una specie di pub al quarto piano, estremamente elegante.
C'era un forte odore di whiskey invecchiato mischiato al legno dei pannelli e al fumo delle sigarette. Diversi candelabri pendevano dal soffitto, con una luce gialla molto soffusa. A ravvivare l'ambiente c'era un jukebox che riproduceva musica jazz. Un bancone in legno scuro dominava il centro, mentre le pareti erano puntellate da specchi raffinati che riflettevano i vari divanetti e i vari tavoli pieni di uomini indistinti. Ce n'erano di ogni tipo, uomini d'affari, artisti in cerca di ispirazione, traditori, amanti.
Il loro comune denominatore era che scambiavano segreti e informazioni fra di loro.
Il The Monarch era estremamente intimo. Era come un sussurro nel vento: tutti ne avevano sentito parlare, ma nessuno lo vedeva; tranne quei pochi che vi accedevano.

Appena il gruppo entrò, gli sguardi di tutti si direzionarono all'unisono verso di loro allarmati.
«I miei amici!» Una voce si elevò dal fondo della sala. Richard si avvicinò.
«Ragazzi, vi presento William ed Andrew Harrington!» Si sollevò un brusio animato, quel cognome era ben conosciuto in quella sala e molti si alzarono entusiasti di fare la loro conoscenza. Ci furono strette di mani vigorose, i nomi dei presenti volarono da una parte all'altra e Sean e le ragazze passarono quasi in secondo piano, fino a quando, dopo che la confusione si era placata, Richard non se ne accorse.
«E questo vostro amico chi è?»
«Sean.» Sean allungò la mano dandosi un tono, che Richard strinse.
«È con noi, è un nostro amico stretto.» Aggiunse William.
«Gli amici degli Harrington sono anche amici nostri... Oh! Belle e Mary, è sempre una meraviglia vedervi.»
Jane e Hannah erano estremamente eleganti, degli abiti dal corsetto stretto e la gonna a ruota le fasciavano perfettamente. I capelli anche quella sera erano raccolti, il loro portamento era impeccabile.
«Il piacere è sempre nostro.» Disse Hannah allungando la mano e lasciando che Richard le baciasse il dorso.
«Siete così raffinate, non sembrate affatto due spogliarelliste.»
Un'altra voce pronunciò quella frase: Theodore, era quello più sospettoso della situazione e avanzava lentamente squadrandole. Sean dovette stringere le mani a pugni, cercando di respirare e stare calmo.
«Sono due signorine molto a modo, non per questo sono coloro che hanno attirato maggiormente la vostra attenzione.» Incalzò Will.
«Prego accomodatevi al nostro tavolo.»
Si incamminarono dall'altra parte della sala, ancora più riservata, bevvero e chiacchierarono.
L'ambiente era piacevole, se nonchè i tre fecero avances sempre più inopportune alla ragazze.
«Quando vi spoglierete davanti a tutti?» Un altro uomo che le osservava da quando erano entrate si unì al tavolo e le guardava sognante.
«Sciacquati la bocca, idiota.» Sean sbottò, non riuscendo più a resistere.
«E perchè mai? Sono spogliarelliste. È questo quello che fanno.» Disse Richard mentre fumava e attenzionava bene quel ragazzo.
«Lascia stare, Sean. Non tutti sono clienti ben educati come te.» Hannah poggiò una mano sul braccio di Sean e lo guardò per qualche istante per tranquillizzarlo, ma anche per farlo tacere o avrebbe rovinato tutto.
«Vorreste davvero che si spogliassero? È molto più piacevole sentirle parlare.» Disse Will, allungando un braccio attorno alle spalle di Jane.
«Le avete già rubate a noi quella sera e loro hanno promesso che ci avrebbero dato la loro compagnia.» Disse Harry. «Altrimenti non vi avremmo mai permesso di entrare nel club.»
«È quello che stiamo facendo, infatti, fornirvi la nostra compagnia.» Jane cercò di parlare sembrando sicura, ma la verità era che le tremava la voce. Le sembrava un ambiente pericoloso quello, si sentiva un agnello dentro la tana di lupi famelici.
Il gruppetto di uomini si scambiò degli sguardi non molto soddisfatti.

La pittrice di segretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora