Un'orribile notizia

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La luce del sole filtrava tra le nuvole grigiastre. Quando Pitch aprì gli occhi arrossati provò ad alzarsi ma un dolore lancinante alla testa lo costrinse a sedersi sul duro e sporco pavimento. Si guardò attorno: era in una prigione quasi completamente al buio se non fosse per i raggi del sole che in quel momento schiarivano un cielo plumbeo e penetravano nella stanza. Era una piccola cella: sul muro dietro di lui in alto a sinistra c'era una minuscola finestra chiusa con delle tipiche sbarre da carcere. Alla sua destra c'era una specie di materasso sgualcito e sudicio. La parete alla sua sinistra era sporca e delle catene penzolanti erano attaccate a una estremità ad essa, di fronte a se una serie di altre sbarre lo rinchiudevano in quella prigione ostile. Strisciando provò ad affacciarsi alle sbarre, così scorse un lungo corridoio che continuava alla sua sinistra, illuminato da flebili fiaccole, dove a ogni lato s'intravedevano altre celle. Risalendo con lo sguardo la strada arrivò a una scala a chiocciola che saliva verso l'alto. Doveva trovarsi nei sotterranei di un castello probabilmente. Poi si guardò le mani, le braccia, le gambe e il torace. Era completamente ricoperto da graffi e lividi. Sentiva anche un rivolo di sangue che lentamente gli scendeva dalla tempia sinistra. Provò nuovamente ad alzarsi ma un dolore acuto gli trapassò la caviglia destra costringendolo ancora una volta a sedersi dolorante. Esaminò la ferita: era un brutto taglio dalla caviglia fino a metà gamba, si strappò un pezzo del suo mantello e lo arrotolò come benda sulla ferita. Dopodiché si appoggiò alla parete opposta alla porta. Tentò di ricordare cos'era accaduto. La sua mente venne inondata da flashback: egli aveva guidato l'esercito per ben 5 combattimenti in quelle due settimane e lui aveva avuto sempre la meglio. Finché non si era imbattuto in quell'imboscata, non se l'aspettava. Conosceva bene quel tratto del bosco e sapeva di aver esplicitamente ordinato di appostare uno squadrone di guardia. Eppure l'esercito di Reitiber ce l'aveva fatta, gli aveva battuti. Forse... Forse c'era un traditore tra i suoi comodanti. Si, non c'era altra spiegazione. Lui aveva già da tempo occhiato un potenziale infiltrato tra i suoi colleghi. Aveva anche svolto delle indagini sul suo conto, ma, a causa delle lotte con l'esercito nemico era stato costretto a reimpiegare le sue forze sul campo di battaglia, sottovalutando questo comandate. Era stato uno sciocco, si era fatto ingannare da un suo concittadino. Strinse i pugni mentre la sua mente rifletteva e rimuginava rapida sul da farsi. Adesso che il generale di Diarne era stato catturato e gran parte dell'esercito era stato distrutto i nemici avevano campo libero. Di certo si sarebbero diretti contro la città.... E se l'avessero espugnata? E se ci erano già riusciti? Dopotutto lui non ricordava quanto tempo avesse dormito.

Sentii dei passi provenire dalle scale a chiocciola e dirigersi verso la sua cella. Di fronte a lui si presentarono tre soldati che sui loro volti spuntavano orribile sorrisetti sadici. Uno di loro disse -finalmente si è svegliato!- guardando Pitch con superiorità-portiamolo al re- ribatté l'altro. Così entrarono nella cella e afferrarono le braccia di Pitch costringendolo ad alzarsi e trascinandolo fuori dalla gabbia risalendo la scala. Il generale tentò inutilmente di ribellarsi, ma era ancora troppo debole. I tre uomini dopo aver attraversato un lungo corridoio abbellito da arazzi lo portarono fino alla stanza del trono dove ad attenderlo c'era il re Neterio. Il sovrano era grasso ed impacciato. Un lungo mantello di seta rosso ricadeva sui sulle sue eleganti vesti addobbate da luccicanti gioielli. Per ogni dito possedeva un anello con incastonate pietre preziose. Si diceva che il re Neterio avesse avuto più di 4 moglie e che l'avesse condannate tutte a morte solo per puro divertimento. In più circolavano molte leggende sul suo conto. Si diceva che avesse avvelenato il padre all'età di 15 anni solo per avere il trono tutto per se. Altri racconti narravano che lui avesse fatto rinchiudere fino alla morte la sua stessa madre perché gli aveva detto che suo figlio era cambiato, era divenuto malvagio. Però queste sono solo leggende, ma si sa: dietro a ogni storiella si cela una verità. Tuttavia Pitch non poté non far altro che ripensare a quei racconti e concludere che forse erano tutte vere, perché chiunque di fronte a un ghigno malefico come quello che ora storpiava il viso di Neterio, ci si poteva aspettare che quell'uomo avesse potuto tranquillante compiere tutti quei delitti senza un minimo di rimorso. -benvenuto generale Pitch- lo canzonò il re per poi scoppiare in una fragorosa risata seguita da quella degli altri soldati. Pitch strinse i pugni dicendo - se pensate che io possa darvi qualche informazione per aiutarvi a conquistare Diarne vi sbagliate- ringhiò il generale. Ma il re lo scrutò con uno sguardo divertito per poi ribattere - oh, ma non ce ne sarà bisogno. Vedete, il mio esercito sta già circondando Diarne. E secondo le previsioni dei miei comandanti, riusciranno a sottomettere definitivamente la città verso sera.- Pitch spalancò gli occhi, il suo viso sbiancò di colpo e cadde a terra in ginocchio. Si costrinse a mantenere la calma, così chiese con voce tremante - se allora avete già avuto quello che volevate, perché io sono ancora vivo?- -mi sembra ovvio. Voi verrete giustiziato pubblicamente. Questo dimostrerà definitivamente la sconfitta di Diarne.- rise nuovamente Neterio. Poi continuò -è proprio per questo che vi ho fatto chiamare. La vostra morte avverrà la prossima settimana all'alba, insieme agli altri comandanti- disse con indifferenza, dopo fece un cenno e dietro di lui comparve un uomo che Pitch conosceva bene. -tu! Brutto traditore!- urlò il generale per poi scagliarsi contro l'uomo che con un sorrisetto scherniva Pitch. Il prigioniero prima di riuscire ad afferrare la sua preda venne immobilizzato da un paio di guardie - devo ammetterlo generale Pitch. Se non fosse stato per il mio infiltrato probabilmente voi avreste vinto.- disse il monarca. Con un cenno disinvolto ordino alle guardie di riportare il prigioniero nei sotterranei. Improvvisamente i pensieri di Pitch balenarono fino alla sua famiglia. -aspettate!- urlò, richiamando l'attenzione del sovrano- che ne sarà degli abitanti di Diarne?- chiese con un nodo alla gola. Un orribile sorriso innaturale si dipinse sul volto di Neterio che disse - l'intera città verrà bruciata. Gli uomini e i vecchi verranno uccisi. Le donne fatte schiave e bambini verranno portati qui, a Reitiber, e lo stesso giorno della sua morte verranno bruciati vivi- Pitch senti i brividi risalirgli  la spina dorsale. Incredulo abbassò lo sguardo mentre gli occhi si colmavano di lacrime amare. "Daphne!Lily! È tutta colpa mia!" Si ripeteva. La sua mente si contorceva dal dolore mentre i suoi pensieri galoppavano veloci nella sua testa. "Come aveva potuto abbandonarle?" Si chiese mentre le lacrime calde gli rigavano il volto pallido. Alzò lo sguardo, puntando gli occhi che bruciavano d'odio contro il re. "Quest'uomo è il male" si ripeté mentalmente intanto che stringeva i pugni fino a farsi sbiancare le nocche. Si alzò in piedi. Con lo sguardo sfidava il sovrano che ora, quest'ultimo lo guardava divertito e incuriosito dalla prossima reazione del generale. - perche'?- pronunciò Pitch con voce tagliente. - per quale dannatissima ragione fate tutto questo?!- disse stringendo i denti soffocando la voglia di prendere a pugni quel viso paffuto sul quale ora una smorfia cinica e soddisfatta illuminava gli zigomi. Non ricevendo però alcuna risposta Pitch urlò a pieni polmoni - voi siete un mostro!- a quel punto il monarca si avvicinò ripetendo- un mostro? No mio caro Pitch. I mostri non esistono, però ci si può diventare. Sa, quando si vede la paura negli occhi di una persona non la si scorda facilmente. Quando ti trovi di fronte al terrore, all'angoscia al panico si può scegliere, al contrario di quello che pensa la gente: si può resistergli, affrontarlo ed esserne sconfitti. Oppure si può semplicemente schierarsi dalla sua parte. E si fidi, a mio parere quella è la scelta migliore. Quando sei tu la causa della paura negli occhi di una persona allora una sensazione di potere, divertimento e cinismo si propaga dentro di te. È ammaliante questa sensazione, inizi ad esserne succube. Io personalmente amo vedere l'ultimo guizzo di vita negli occhi di un uomo prima che la morte lo avvolga. Mi diverto troppo a vedere quell'ultima scintilla di energia spegnersi. Ma soprattutto quello che mi diverte di più in assoluto è vedere il terrore tingersi sul volto della gente.- sibilò il sovrano, mentre nel suo sguardo, Pitch poteva scorgervi follia e sincerità. Ancora stordito da tale discorso il generale fu riportato in cella. E lì, al buio iniziò a riflettere. "Divertimento.... Quindi è questo quello che nasce infliggendo il terrore. Un malato divertimento di cui ne si diventa schiavo.." Quel racconto aveva così affascinato e inorridito Pitch che non riusciva più a toglierselo dalla mente.

Ciao a tutti. Scusate se ieri non sono riuscita a scrivere nulla. Causa? Blocco dello scrittore. E ammetto che neppure questo capitolo mi ha molto entusiasmata (tranne l'ultima parte.). Voglio solo dirvi una cosa: la parola "divertimento" è una parola chiave dove la rivedremo in situazioni diverse e in un altro personaggio.... Ma non voglio spoilerarvi nulla. Vi chiedo solo di tenerla a mente 😉. Se vi è piaciuto lasciate un commento o una stellina 💫. Bene, ci vediamo al prossimo capitolo e questa volta proverò a scriverlo il più presto possibile. Baci 😘

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