Lilium

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Nel lungo corridoio risuonavano dei passi leggeri. Lilian si stava dirigendo verso il suo rifugio. Dopo quello che era successo la sera prima, aveva davvero bisogno di un po' di sollievo. Che provenisse dalle pagine di un libro o dal silenzio della biblioteca, non le importava. Doveva zittire i suoi pensieri e placare i suoi sentimenti e nulla, se non il dolce profumo dell'inchiostro e il rumore della carta che si piegava, poteva aiutarla nella sua ardua impresa. In quei pochi giorni erano successi così tanti episodi che l'avevano travolta in una valanga di emozioni. Si era aggrappata con tutte le sue forze a Jack, che poi l'aveva abbandonata. Che sciocca era stata. Non avrebbe mai dovuto sperare nell'aiuto di quel suo "amico". Ormai ne era certa: lui non sarebbe più tornato. E ogni volta che lo pensava, le faceva sempre più male. Come mai la sua scomparsa era così dolorosa per lei? Forse... Si era affezionata? Sciocchezze. Il suo cuore doveva essere di pietra... O almeno lei così pensava che fosse... Le porte cigolarono. Entrò nella grande sala tappezzata di libri. -Buon Natale Lily- La salutò la bibliotecaria. Era nuova, avrà avuto circa trent'anni. Era una bellissima donna. Aveva la grazia e l'eleganza di una dea. Alta e snella, i capelli biondi platino erano intrecciati e le ricadevano leggeri su una spalla. Gli occhi blu, che ricordavano le profondità dell'oceano, splendevano dietro un paio di occhiali con la montatura dorata, fine e leggera. Il suo corpo era avvolto in una sfiziosa camicetta azzurro chiaro e una gonna bianca. Si chiamava Diana Nightstar e si era da poco trasferita nell'orfanotrofio. Eppure a Lily sembrava stranamente familiare. Appena i suoi occhi d'oro incontrarono quelli scuri della donna sussultò. -Oh.. Emh... Natale?- riuscì a dire mentre le guance avvampavano dall'imbarazzo. -Si, oggi è Natale. Ti senti bene, cara?- Lilian era stata così occupata nelle ricerche di Jack da dimenticarsi perfino del Natale. Solo allora constatò che aveva passato la notte della Vigilia a piangere... "Fantastico, si presume il Natale più bello di tutti i tempi." Borbottò mentalmente. -Grazie, anche a lei.- poi distolse lo sguardo da quelle pozze blu e si diresse alla ricerca di un buon libro.

Lilian era lì, seduta sul davanzale interno della finestra, mentre leggeva un libro dalla copertina azzurra. Jack planò, per poi accovacciarsi proprio davanti a tale finestra. Picchiettò le dita sul vetro generando piccolo arabeschi ghiacciati. La ragazza, richiamata da tale suono si voltò e il suo sguardo venne catturato da quei due occhi glaciali che la guardavano sorridenti. Per poco non cadde dal davanzale per la sorpresa. Jack trattenne a stento una risata. Poi Lilian tentando di mantenere il controllo sulle proprie emozione aprì la finestra permettendo alla Spirito di entrare. -Ehi!- esclamò raggiante. -Ehi- disse Lilian sbigottita. Fece un profondo respiro e poi disse -Cosa ci fai qui?- con un tono così serio da far preoccupare il Guardiano. -In che senso, cosa ci faccio qui? Sono venuto a trovarti.- annunciò entusiasta il giovane. -Ah, ok.- disse la fanciulla con voce piatta, per poi risedersi sul davanzale e riprendere la lettura del libro. Jack era completamente spiazzato. "Che sta succedendo?" Si chiese. Lily non si era mai comportata così con lui. Insomma... Era fredda. Troppo fredda persino per i gusti di Frost. Scrutò i suoi occhi d'oro che non lo degnarono neppure di uno sguardo. Erano apatici, vuoti, spenti. Come se nessuna emozione ci fosse in essi. Lo Spirito divenne nervoso così chiese -Emh... C'è qualcosa che non va?- silenzio. "Ok, c'è qualcosa che non va!" Si rispose mentalmente. -Ho... Ho fatto qualcosa di male?- chiese, mentre il suo cuore iniziava ad accelerare. Sempre silenzio. -S...sei arrabbiata?- Nulla, Lilian non sbatté neppure le ciglia. Gli occhi troppo intenti nella lettura per poter incontrare i suoi, che adesso irrequieti saettavano sul viso della ragazza, sperando di scorgervi un barlume di sentimento. Il silenzio di lei divenne così assordante da trasformare la preoccupazione in irritazione. -Insomma, parlami! Per favore!- sbottò lo Spirito. Improvvisamente la ragazza rialzò lo sguardo dal libro e incalzò lo quello di Jack. In quel momento il Guardiano la vide: rabbia. Ecco qual era l'unica emozione che in quel momento colmava gli occhi di Lilian. -Cosa vuoi che ti dica?! Ieri eri sparito nel nulla! Ti ho cercato ovunque! Mi sono preoccupata, ho temuto che ti fosse successo qualcosa! Ho pensato che... Che mi avessi abbandonata! E adesso rispunti fuori come se non fosse successo niente! E ti chiedi pure se sono arrabbiata?!- questa volta fu Jack a rimanere in silenzio, troppo colpito da quelle parole per riuscire a rispondere. -Adesso scusami, ma devo andare a pranzo.- detto questo Lilian s'incamminò verso la mensa, lasciando lo Spirito nella biblioteca con lo sguardo assorto nei propri pensieri.

La figlia della paura Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora