5. Al rifugio

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Harry aveva un sapore metallico in bocca, e si sentiva acciaccato e dolorante, come se avesse l'influenza. Avevano percorso lentamente un tratto all'indietro, dirigendosi in linea d'aria al di sotto di dove si erano fermati ad ammirare gli stambecchi.
Gli sembravano passati giorni, invece era successo soltanto quel mattino.
Louis, al suo fianco, era sudorante e pallido come un cencio; si era aiutato con un bastone ed appoggiandosi ad Harry, ma non ne poteva più per il dolore alla caviglia.
Avevano concordato di tornare al rifugio; nessuno dei due ci teneva a passare la notte all'addiaccio, visto e considerato che possedevano una tendina ed un sacco a pelo singolo. Il pomeriggio era ormai inoltrato, ed il sole picchiava senza pietà, nonostante ci fosse ancora molta aria.
-Harry, ho bisogno di una pausa- cedette a dire il fotografo, ormai allo stremo.
Harry lo guardò con compassione, decidendo di dargli un momento di tregua.
-Vieni qui, siediti. Ripariamoci qui dietro- disse Harry, estraendo dallo zaino due barrette energetiche e la bottiglia d'acqua ormai a metà.
-Mi spiace così tanto di aver smarrito lo zaino..- si cruccio' di nuovo Louis.
-Non ci pensare. Concentriamoci per arrivare al rifugio. Una volta là, saremo salvi-
-Grazie, Harry. Davvero- gli sorrise Louis, ed il giovane notò con stupore quanto celesti sembrassero i suoi occhi con quella luce, ma anche quanto profonde fossero le occhiaie che li contornavano.
Mangiarono in silenzio, ritemprandosi un pochino, mentre una strana tranquillità li invase. Erano sopravvissuti in circostanze straordinarie, anche se ammaccati, e la consapevolezza di quello che sarebbe potuto succedere dava un senso di surrealismo alla situazione.
-Quanto ci vorrà, secondo te? Quanto più in basso siamo?- Chiese Louis. Per lui spazio e tempo avevano assunto contorni elastici, deformabili, e non aveva più la percezione reale di dove effettivamente fossero.
-Non ne ho idea. So solo che ci metteremo tanto, perché procediamo lentamente. Ma abbiamo ancora qualche ora di sole, ce la faremo, non preoccuparti- lo rassicurò Harry.
Sentiva un senso di responsibilità nei confronti di Louis, come se fosse più piccolo di lui ed avesse dovuto proteggerlo. In realtà, anche se non fisicamente, Harry era più piccolo di lui.
-Ok. Come va la tua schiena?-
-Insomma.-
-Prendi un antidolorifico- gli consigliò saggiamente Louis, sorprendendolo. Non ci aveva ancora pensato; ne aveva dato uno a Louis, ma non ne aveva preso a sua volta.
Estrasse la confezione e ingoiò una pastiglia, benedicendo Liam per la sua maniacale ossessione di essere pronti per ogni evenienza: così facendo, aveva portato cose che aveva reputato totalmente inutili, come ad esempio l'analgesico.
Louis si appisolo' senza volerlo, ed Harry gli lasciò una mezz'oretta di sonno. Intanto l'antidolorifico fece effetto, rendendogli sopportabile il dolore alla zona lombare.
Poi lo svegliò. Lo scosse gentilmente, chiamandolo, apprezzando i lineamenti delicati delle gote su cui sfarfallarono le ciglia, prima che si aprissero su di lui due confusi occhi blu.
-Cos...oh no, mi sono addormentato. Scusa-
-Non ti scusare, ti ho lasciato riposare apposta, così hai dato tregua alla caviglia. Ora,però, andiamo-

Ripresero stancamente il loro cammino, seguendo a braccia la direzione giusta. Inutile dire che la bussola di Harry, trovandosi nella stessa tasca del cellulare, aveva fatto la stessa fine. Ma si sentivano ottimisti: una volta al rifugio, il più era fatto. Avrebbero atteso il mattino, per poi ridiscendere attraverso il crinale, oppure sarebbero stati raggiunti dai soccorsi prima ancora che arrivassero.

La camminata iniziò ad assumere i colori di un incubo, quando, dopo due ore che a loro parvero giorni, si resero conto di essere ancora molto indietro.
-Mi sa che stiamo andando troppo avanti. Dobbiamo tagliare verso l'alto, Louis-
Louis annuì,consapevole di non potersi tirare indietro. Così iniziarono una folle risalita, inciampando spesso e con gli abiti fradici di sudore.
Si fermarono varie volte per prendere fiato, e quando ormai stavano per perdere la speranza, scorsero il sentiero che avevano percorso arrivando dal rifugio quel mattino.
-Sì, finalmente! Dai Louis, un ultimo sforzo. Ci siamo-
Percorsero le ultime centinaia di metri come se fossero chilometri, esaurendo le forze, e finalmente arrivarono al rifugio nel calare della sera.

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