22. Infine, la vetta

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Niall e Zayn stavano osservando i loro amici risalire il primo tratto di ferrata.
-Louis è molto disinvolto oggi nell'arrampicarsi, non trovi?-
-Sì, anche troppo- commentò Zayn. Si fidava di Liam e lo riteneva in grado di gestire la situazione, ma era in lieve apprensione. Louis aveva preso sottogamba la difficoltà del tratto, forte dell'esperienza del giorno prima.
Quando il terzetto si fu allontanato abbastanza da permettere a loro volta di iniziare la risalita, si prepararono.

Louis era esaltato. Gli sembrava di essere un ragno, era una sensazione bellissima. Stavano vincendo la forza di gravità, arrampicandosi su una parete praticamente verticale.
Era felice che Liam gli avesse permesso di affrontare quell'esperienza, decidendo di far passare il percorso per quel tratto anche se lui era un novellino. Liam era davanti a lui, ed Harry era collegato a Liam dalla seconda corda. In quel momento il suo ragazzo era un po' indietro rispetto a lui, e non riusciva a vederlo, tutto concentrato nello sforzo di protendersi verso l'appiglio successivo.

Liam era a portata di voce, che lo aspettava in sosta. Aveva aggiunto molti rinvii oltre agli ancoraggi fissi della ferrata, per rendere l'avanzata il più sicura possibile, ed ora lo stava guardando mentre si protendeva per afferrarsi sulla parete. Stava avanzando con disinvoltura, quando mise il piede in fallo, perdendo l'equilibrio e cadendo all'indietro.
Sentì il grido di Harry, anche se era a distanza, e ad occhi sbarrati vide il ragazzo penzolare dalla corda che l'aveva trattenuto, qualche metro più in basso.
-Louis! Louis! Tutto bene?- Gli gridò, ma l'altro non rispose.

Louis provava un senso di irrealtà, appeso fortunatamente a testa in su', aggrappato con tutte le sue forze alla corda a cui era agganciato. La corda era lievemente elastica, per cui stava dondolando avanti ed indietro, appeso nel nulla.
Non sentì le voci di Harry e Liam, tanto forte gli rimbombava il cuore nelle orecchie. Teneva gli occhi serrati, certo che se avesse guardato giù, le vertigini l'avrebbero fatto precipitare verso il basso, in fondo valle.

Liam preparò per la risalita di Harry, e gli diede il segnale. Il ragazzo avanzò con cautela, portandosi sopra Louis.
-Louis! Tutto bene?-
Ora la voce di Harry proveniva da vicino, sopra alla sua testa.
-..S-si'..credo-
-Ora ti aiuto a risalire-
Harry si ancorò alla parete, ed iniziò a issare Louis.
-Lou, devi aiutarti con le gambe. Appoggiale alla parete davanti a te-
-Non ce la faccio..aiuto..-
-Sì che ce la fai, amore. Non ti lascio cadere. Sei legato saldamente, vedi? Basta solo che mi aiuti a tirarti su- cercò di rincuorarlo Harry.
Louis si fece forza, arrischiando di aprire gli occhi.
-Lou, guarda me. Non guardare giù, ok? Va tutto bene-
Il fotografo alzò lo sguardo, e vide Harry ad un paio di metri sopra di lui.
Con le orecchie che fischiavano, piegò le gambe davanti a sé per appoggiare i piedi sulla roccia.
Harry iniziò a tirarlo, utilizzando il freno che bloccava la corda solo in un senso, mentre lentamente recuperava la distanza con Louis.
Quest'ultimo era completamente fradicio di sudore, e stupidamente lasciò scivolare lo sguardo verso il basso, con uno gemito di terrore.
-Lou! Guarda me! Sei quasi arrivato- Lo richiamo' Harry.
-Non ce la faccio più- si lamentò il fotografo, in preda alla nausea.
-Fermati un momento, prendi fiato e poi ricominciamo- gli disse Harry, finalmente raggiunto da Liam.
Louis si sentì enormemente stupido, e gli salì un groppo alla gola.
-Louis? Tutto bene? Ora aiuto Harry ad issarti. Tu cerca di non sbattere contro la roccia, ok?- Gli disse la guida. Louis annuì, scacciando le lacrime.
In un colpo di mano i ragazzi lo sollevarono con facilità, e Louis finì dritto tra le braccia di Harry, mentre Liam fissava i suoi moschettoni ad un ancoraggio.
-Tutto bene, piccolo?- Gli mormorò Harry dritto all'orecchio, mentre lo teneva stretto e gli accarezzava il viso.
Louis annuì.
Finalmente a portata di voce, Niall e Zayn, poco indietro, gli chiesero se fosse tutto ok, ed Harry fece il segno del pollice alzato.
Liam si guardò intorno per individuare un luogo adatto ad una sosta. Poco più il là c'era una rientranza, dove avrebbero potuto ancorarsi.
-Louis, pensi di farcela a raggiungere quel punto?- Gli chiese indicandoglielo.
Lui annuì, con le pupille ancora dilatate. L'arrampicata ora aveva assunto i contorni di un incubo, per lui.
Faticosamente, aiutato da Harry che lo seguiva passo passo, arrivarono alla rientranza.
Liam fece dei cenni a Zayn e Niall, che li raggiunsero poco dopo.
Il biondo, subito, lo apostrofò:
-Che volo, Lou! Volevi suicidarti?! Mi sono venuti i capelli bianchi a vedere la scena-
-Anche a me- commentò Harry.
-Scusate..-
-Non preoccuparti, Louis, è successo a tutti loro almeno una volta- lo rincuorò Liam.
-Ehi anche a te è successo!- Protestò Niall.
-Eh già, e quella volta abbiamo rischiato grosso- commentò Zayn.
-Abbiamo rischiato perché ti lamentavi dei troppi rinvii, per cui il salto è stato bello lungo- gli ricordò Liam, mentre Zayn annuiva, serio.
-E da allora abbiamo imparato la lezione. Infatti ti è andata di lusso, Lou: Liam aveva messo un sacco di ancoraggi- constatò Niall.
-Ok..cambiamo discorso?- Chiese Harry, vedendo il pallore del ragazzo.
-Avanti, mangiati un pezzetto di cioccolato- lo spronò Liam.
Louis si sforzò di fare come gli era stato richiesto, sentendosi effettivamente meglio. Harry lo fece bere.
-Ok ora? Te la senti di proseguire, amore?-
Gli altri parvero ignorare l'appellativo affettuoso, che Harry aveva pronunciato senza pensare.
-Sì, ripartiamo. Scusatemi ancora..mi sento un coglione- mormorò un Louis parecchio sottotono.
-Ma va là. Sono ben altri i motivi per cui ti si possa considerare un coglione, tipo stare con il pazzoide animalista del nostro amico. Non preoccuparti- scherzò Niall, suscitando una debole protesta da parte di Harry ed il primo accenno di sorriso sul viso del fotografo.
-Amico, sei pallido come un lenzuolo- disse Zayn, battendogli una mano sulla spalla per rincuorarlo.
-Ti senti bene? Possiamo andare avanti?- Si sincero' Liam.
-Si, sì, non preoccupatevi. Tutto a posto- si affrettò a dire il ragazzo.

Ripartirono, questa volta con un Louis molto cauto, scottato dall'esperienza.

Raggiunsero infine la vetta.
Era la quota più alta umanamente raggiungibile della montagna, che sovrastava il ghiacciaio, ed offriva loro una vista a trecentosessanta gradi sui dintorni. C'erano vette più alte, ma da lì la vista era impagabile, resa portentosa dall'aria limpida e dal cielo terso.
Louis vedeva in lontananza il rifugio, la frana, e più a sinistra il lago. Con il cannocchiale di Liam vide persino l'edificio della guardia forestale.

Rimasero così a guardare i dintorni, seduti raggruppati, e si scattarono molte foto.
Nelle più buffe, si stavano facendo il caffè con il fornelletto.

Louis, passato lo spavento, tornò a divertirsi. Era intimamente soddisfatto di essere giunto, infine, alla meta: era come chiudere il cerchio, come mettere il punto alla fine della frase. Anzi, come chiudere la parentesi dello smarrimento.
Ed iniziare un nuovo paragrafo della sua vita, che si prospettava ricco di sentimento.

Harry era seduto un po' in disparte, immerso in pensieri analoghi a quelli del compagno.
Nel corso di un'estate il binario della sua vita aveva subito un brusco scrollone, prendendo poi una direzione del tutto nuova.
Guardava Louis, e si sentiva esaltato e spaventato allo stesso tempo. Esaltato perché provava un sentimento mai provato prima d'ora per qualcuno. Sentiva la sensazione di appartenergli, di essere suo, di essere giusto, nonostante fossero due ragazzi e benché si conoscessero da poco.
Spaventato, perché la "bolla" privata in cui vivevano attualmente, circondati solo dai loro amici, era un piccolo angolo di paradiso, ma la loro storia doveva ancora reggere il confronto con la realtà, con la società, con chi non approvava il loro amore.

Una volta scoppiata la bolla, sarebbero stati al cospetto di tutti, ed Harry era nuovo alla cosa, si sentiva un peso sulle spalle. Si sentiva nudo.
Mentre quei pensieri gli passavano nella mente, quasi li avesse intuiti, Louis gli si avvicinò sorridendogli, con quegli occhi incredibili che riflettevano un po' il cielo ed un po' il ghiaccio, e tutte le paure di Harry si dissolsero come neve al sole.
Avevano affrontato insieme un'avventura straordinaria, avevano sfidato la sorte ed avevano vinto, insieme. Aveva condotto il suo ragazzo attraverso le intemperie, aveva condiviso con lui le lacrime ed il sangue, ed aveva esplorato con lui le vette più alte del fare l'amore; l'aveva accudito, l'aveva salvato.
Ed Harry si sentiva salvato due volte: la prima, per essere riuscito a scamparla. La seconda, per aver incontrato la sua anima gemella.
E fino a che Louis fosse rimasto al suo fianco, niente l'avrebbe mai più spaventato.




-Spazio autrice-
Ebbene, siamo giunti alle battute finali di questa storia. Manca solo l'epilogo. Ho deciso di scrivere qui le mie note, per lasciare il finale intonso e pulito nell'immaginazione di chi legge.
Voglio rigraziare di cuore quanti hanno votato, commentato, seguito ed anche solo visualizzato questa storia: io ho adorato scriverla, spero sia piaciuto a voi leggerla!
Grazie a tutti, davvero.
Lucia

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