23. Epilogo

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Ci furono molte altre occasioni, molte altre vette da raggiungere nel corso degli anni, ma l'emozione della prima volta accompagnò Louis per tutta la vita.
Il reportage alla fine diventò un fascicolo allegato alla rivista, perché le foto erano talmente belle e particolari che il capo-redattore decise di dare una chance al giovane fotografo. Fu un trampolino di lancio per Louis, che ottenne una collaborazione a lungo termine e anche alcune proposte interessanti da una piccola emittente televisiva, che cercava un reporter e film-maker per i documentari.

-Due anni dopo-

-Lou, sbrigati, o faremo notte!-
Il fotografo sbuffo', alzando gli occhi al cielo. A distanza di anni, ancora Harry non aveva imparato che non doveva mettergli fretta quando preparava un set?
Riprese a spostare le luci di pochi centimetri, ignorando le proteste neanche tanto velate del compagno.
Solo quando fu soddisfatto al millimetro, solo allora fece entrare i suoi amici nella stanza del pianoforte.

Liam e Sophia entrarono quasi in punta di piedi.
Harry aveva raccontato loro di quella stanza, ma non l'avevano mai vista di persona. Liam sgrano' gli occhi, e con Sophia per mano si avvicino' alle pareti per poter guardare da vicino le centinaia di fotografie appese.
Harry si accostò a Louis, e come sempre il fotografo si stupì di quanto fosse bello il suo ragazzo. Ora era vestito in abiti eleganti, aveva un completo grigio antracite che pareva rendere più chiari gli occhi verdi, che come sempre gli fecero sentire accelerare il battito.
Harry lo prese per mano, ed aspettarono che i due sposini finissero di fare la loro perlustrazione della stanza. Zayn e Niall, con le rispettive fidanzate, stavano raggiungendoli dopo essersi occupati da soli degli scherzi rivolti ai due neosposi.

Liam era stato categorico: aveva preteso di coinvolgerli in maniera attiva nell'album di nozze, complice Louis, che si era dimostrato entusiasta dell'idea originale della guida.
Il fotografo aveva scattato le foto nel corso degli ultimi tre mesi, a partire dal loro viaggio-lampo in Irlanda, e stava concludendo il reportage, perché di questo si trattava, il giorno del matrimonio.

I due sposi volevano fare alcuni scatti al coperto, dopo averne fatti molti in un parco, e Louis aveva aperto solo per loro le porte della sua stanza.
-Ehi, ci siamo anche noi!- Esultò Liam, indicando la serie di foto della loro prima escursione al ghiacciaio, due anni prima.
Louis fece un sorrisetto, ed Harry gli strinse la mano.
-Louis, questa stanza è stupenda, non sembra nemmeno reale..grazie di prestarcela per le nostre foto- disse Sophia, meravigliosa nel suo abito bianco con lo strascico.
-È un onore- rispose il fotografo, facendo loro cenno di prendere posto al pianoforte, che era attorniato da centinaia di rose rosse, come richiesto dalla sposa. Il profumo era talmente forte da rendere necessario tenere aperta la finestra.
Liam, sotto la direzione di Louis, aiutò Sophia a stendersi a pancia in giù sul pianoforte, ed il fotografo, aiutato da Harry, drappeggio' lo strascico della sposa come una cascata , fino al pavimento. Sophia si sollevò sui gomiti, appoggiando il viso alle mani, e Liam prese posto al piano.
Tra molte risate e qualche battuta, Louis riuscì a cogliere qualche buono scatto; poi arrivarono anche Niall e Zayn, e si ripeté lo stupore per la stanza.
Louis rifletteva sul fatto che i suoi amici non solo l'avevano accettato come uno di loro, ma che avevano sempre spalleggiato le sue scelte e quelle di Harry, aiutandoli anche in alcuni momenti poco piacevoli. Ed ora, stavano apprezzando senza remore la sua stanza. Per lui, scottato da precedenti non gradevoli, quello era un ulteriore passo in avanti.
-Louis..davvero grazie. So quanto tu tenga a questo posto, e sono onorato che tu abbia deciso di aprirci le porte della tua stanza per allestire questa scenografia pazzesca..- iniziò Liam, ma Louis lo interruppe:
-È anche un po' vostra, ci siete anche voi nelle foto appese; direi che questa è stata l'occasione buona per sfruttare il pianoforte, che ormai è qui solo a prendere polvere-
Era vero: aveva talmente tanto altro da fare, che erano mesi che non sollevava il coperchio dello strumento di legno chiaro. E, stranamente, non aveva ancora avuto il tempo di rammaricarsene. Semplicemente, tornare a casa da Harry la sera era molto più allettante di fermarsi a strimpellare.

Fecero molti altri scatti; poi gli altri si affrettarono a raggiungere il luogo del ricevimento nuziale, dove il resto degli invitati li aveva attesi, ammazzando l'attesa con il buffet di antipasti .
Rimasero Harry e Louis a spegnere le luci e a riporre il materiale fotografico; avrebbero fatto portar via le rose l'indomani.
-Louis...suonami qualcosa- lo sorprese Harry.
Louis si voltò a guardarlo. Sembrava un angelo caduto dal cielo apposta per lui.
-Amore, sarà sicuramente scordato- tentò di dissuaderlo.
-Non mi importa. Adoro guardarti-
-Ma faremo tardi per davvero-
-Hai perso venti minuti per sistemare un set che avevamo già preparato ieri, ed ora ti preoccupi di arrivare in ritardo?- Lo accusò Harry, alzando un sopracciglio.
Louis sospirò, alzando gli occhi al cielo, segretamente compiaciuto di soddisfare la richiesta del compagno.
Si sedette al piano, sollevando il coperchio e testando qualche accordo per capire se fosse utilizzabile. Lo era.
Guardò interrogativamente Harry, per capire se avesse qualche richiesta.
-Suona Yiruma- chiese infatti il ragazzo. Anche lui aveva imparato ad apprezzare il bravissimo compositore coreano, facendo suonare spesso la sua raccolta allo stereo di casa.
Louis annuì, e si prese qualche minuto per fare mente locale; poi iniziò la più facile e famosa tra tutte le sue composizioni, la prima che aveva imparato:" River flows in you".
Ad Harry non importarono le lievi incertezze e le sporadiche note sbagliate, che via via diminuivano mano a mano che il fotografo ripeteva la melodia; a lui importava soltanto di ammirare il suo bellissimo ragazzo, in camicia bianca e completo blu, che muoveva le mani sui tasti. Era meraviglioso, e come sempre guardarlo gli faceva provare un senso di calore al petto.
Gli si sedette accanto, abbassandosi per poter appoggiare la testa alla spalla del pianista, che si girò per baciargli una tempia.
Gli accordi sfumarono, e quando la musica finì dolcemente, Harry prese la mano sinistra di Louis e la baciò.
Senza parlare, si alzarono. Louis abbassò il coperchio, accarezzandone il legno liscio; per mano, uscirono dalla stanza, per raggiungere gli altri al ricevimento.

Nell'aria rimase il quieto vibrare delle ultime note, poi il tranquillo silenzio. Rimasero le rose rosse, in netto contrasto con lo stumento niveo, a spandere il loro profumo nell'aria, talmente intenso da uscire persino dalla finestra aperta, che lasciava entrare la luce e i suoni del mondo esterno attraverso l'inferriata e la tenda, appena mossa dalla lieve brezza autunnale.

-Fine-

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