Harry si svegliò di scatto, coi sensi all'erta. C'era stato un rumore fuori dalla porta. Louis dormiva ancora, e sicuramente l'avrebbe svegliato uscendo dal sacco a pelo, per cui rimase immobile, trattenendo anche il respiro, per captare altri movimenti. Era buio pesto, essendosi spento il fuoco da ore, e per niente al mondo sarebbe uscito a controllare. Lo zaino era al sicuro al loro fianco, e la porta era sprangata con un ramo di traverso. Sentì di nuovo un calpestare di ramoscelli, sicuramente era un camoscio, o che altro poteva essere? Non era esperto di fauna notturna.
Ci fu uno schiocco secco che lo fece sobbalzare, facendo muovere Louis nel sonno, e poi un allontanarsi di passi trotterellanti.
Guardò il display del suo orologio, tutto graffiato, ma perfettamente funzionante: le quattro.
Con un sospiro, abbassò lo sguardo, distinguendo a malapena il profilo di Louis nell'oscurità. Come sempre nelle ultime quarantott'ore, un senso di calore gli salì dalla bocca dello stomaco, una sorta di struggimento, mescolato ad un forte istinto di proteggerlo.
Si soffermò a pensare alla loro situazione, salvi per miracolo, insieme, quasi indenni, e a quanto peggio sarebbe potuta andare: sarebbe bastato che anche Harry perdesse lo zaino, si sarebbero trovati senza acqua né medicazioni, senza contare il cibo. Oppure se Louis , anziché rimediare solo una storta alla caviglia, se la fosse rotta. O se Louis fosse morto sotto alle macerie, lasciandolo solo. O se fossero rimasti incastrati sotto ai massi, ancora vivi, senza riuscire a far nulla...rabbrividì violentemente, svegliando Louis.
-Che succede?-
-Cattivi pensieri. Torna a dormire-
-Hai fatto un brutto sogno?- insistette Louis, con la voce impastata di sonno.
-No, non preoccuparti. Dormi ancora, su-
-No, penso che mi alzerò per bere- decise invece Louis, aprendo la cerniera per un tratto e tirandosi su a sedere. Si sfilò fuori dal sacco a pelo ed appoggiò cautamente entrambi i piedi a terra.
-Ehi, la caviglia va meglio, sai?- Commentò, accendendo la torcia per individuare la bottiglia d'acqua.
-Sono contento. Hai sentito che il vento è calato? Inizio a sperare che la nostra avventura finirà tra poche ore; se rimane così riusciranno a raggiungerci- rispose Harry, grato che Louis avesse interrotto le sue elucubrazioni.
-Vuoi acqua?-
Harry scosse la testa, infastidito dalla torcia puntata sul suo viso. Louis la spense, e subito dopo, ancora accecato, Harry sentì il corpo snello del ragazzo accoccolarsi di nuovo vicino a lui.
-Harry, praticamente stiamo dormendo insieme, mi hai salvato la vita e abbiamo condiviso un'esperienza incredibile assieme, ed ancora non so nulla di te. Quanti anni hai? Di dove sei?- "Hai la fidanzata?" Aggiunse una vocina dispettosa nella mente di Louis.
-Ho ventun'anni, vivo a Londra, sto studiando all'università per cui il mio attuale lavoro è un impiego temporaneo in una panetteria. Anch'io non so nulla di te. Come mai conosci Liam?-
-In realtà l'ho conosciuto l'altro giorno, quando siamo arrivati. Sembrano passati secoli- constatò in tono assorto il fotografo.
-E quanti anni hai? Di dove sei?-
-Ho ventiquattro anni e vivo anch'io a Londra, ma sono originario dello Yorkshire. E tu perché conosci Liam?-
-E' un mio caro amico, lo conosco da.. vediamo..cinque anni mi pare. Eravamo nello stesso liceo. Mi ha dato così fastidio ieri mattina sentire che gli davano contro..è un ragazzo speciale. E' sempre attento agli altri, è generoso, sempre pronto a dare una mano..-
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Alta quota
FanfictionUna semplice escursione in alta quota rischia di trasformarsi in tragedia quando due escursionisti, Harry e Louis, vengono travolti da una frana. Dispersi ed isolati, ma miracolosamente illesi, i due si imbarcano in un folle e disperato tentativo di...