Se c'era una cosa che Harry amava, era avere sotto controllo le situazioni, avere le idee chiare sulle cose, senza incertezze.
Perciò, subito dopo aver fatto l'amore con Louis, mentre la sua coscienza dal limbo dell'orgasmo rotolava giù verso la realtà presente, Harry ebbe un momento di panico completo.
Furono le braccia di Louis a ricomporlo, a farlo tornare in sé, circondandolo e delineando i confini del suo star bene.
Ricambiò l'abbraccio rassicurante, sentendosi di nuovo in pace con il mondo.
Louis, dal canto suo, era sopraffatto. Non si aspettava nulla del genere. O meglio, che niente di tutto ciò accadesse così presto.
Harry l'aveva colto alla sprovvista, realizzando gran parte dei suoi sogni proibiti su di lui.
Percepì la debolezza del compagno, e lo cinse dolcemente con un braccio, anche se gli tremavano ancora le gambe. Sentì il corpo di Harry rilassarsi tra le sue braccia, provando a sua volta un senso di benessere, ma anche un sottile disagio.
-Vuoi andare in bagno?- Gli propose, anche se era lui stesso il primo ad aver bisogno di lavarsi.
Harry annuì, e Louis gli indicò il piccolo bagno che dava sulla camera oscura.
Una volta ricomposti entrambi, i due si ritrovarono seduti senza parlare, fianco a fianco, davanti al pianoforte.
Louis si lasciò sfuggire un sospiro che sembrò un singhiozzo, ed Harry si girò finalmente a guardarlo, distogliendosi dai suoi pensieri.
Louis aveva gli occhi lucidi e l'espressione di chi sta per piangere.
-Cosa succede, piccolo?- Si preoccupò lui, cercando di incrociare gli occhi sfuggenti del fotografo, che si nascose il viso tra le mani.
-Potevamo morire- constatò Louis, che finalmente percepiva appieno la gravità di quello che era capitato loro, sentendosi crollare il mondo addosso.
Harry lo strinse a sé mentre il ragazzo iniziava a piangere, facendo finalmente sfogare tutto lo stress e la tensione accumulatisi nei terribili giorni che avevano trascorso.
Finora la presenza di Harry e quello che c'era tra loro aveva occupato la mente di Louis, relegando in secondo piano l'evento traumatico che era emerso soltanto durante gli incubi notturni, ma adesso, dopo aver fatto l'amore con lui, sentì il bisogno fisico di sfogare la paura e lo stress in un pianto liberatorio.
Harry lo consolò con la sua presenza, senza parlare, capendo che avesse solo bisogno di sfogarsi.
Anche lui sentiva ancora l'adrenalina in circolo, ma anche per lui fare l'amore era stato utile anche per rilassarsi.
Perché quello era fare l'amore, non era soltanto sesso. Harry ne era fermamente convinto, adesso, mentre teneva tra le braccia il suo ragazzo, accarezzandogli i capelli e baciandolo sulla testa.
Dopo un po' i singhiozzi di Louis parvero esaurirsi, fino a cessare del tutto. Si sentiva stanco come non mai in vita sua.
-Scusami- riuscì a dire.
-Non ti preoccupare, Lou, ti capisco pienamente. Son contento di esserti stato di aiuto- lo rassicurò Harry.
-Ascolta, non me la sento di rimanere in negozio. Per favore, resti con me? Possiamo uscire?- Gli chiese Louis, facendo intenerire il cuore di Harry.
-Certo, piccolo. Vieni.-
Louis si allacciò la cintura, rimettendosi completamente nelle mani di Harry. Non gli importava dove l'avrebbe portato, l'importante era poter rimanere vicino a lui e riprendersi.
STAI LEGGENDO
Alta quota
FanfictionUna semplice escursione in alta quota rischia di trasformarsi in tragedia quando due escursionisti, Harry e Louis, vengono travolti da una frana. Dispersi ed isolati, ma miracolosamente illesi, i due si imbarcano in un folle e disperato tentativo di...