Pow's GiuliaX="io ti fermerò!!"
Questa voce. Mi girai verso la porta e mi trovai Ben, sporco di sangue ed ancora assonnato.
-Hey Ben!! Che cos'è successo?!-
Chiesi preoccupata, correndo verso di lui.-Niente. Ieri sera sono andato ad uccidere. Tranquilla Giuly.-
Disse accarezzandomi i capelli.-Per quanto riguarda te *continuò* lascia stare Giulia. Ha già Bloody e poi tu la tratteresti come un giocattolo sessuale.*
In quel momento, mille ricordi mi pervasero la mente. Brutti ricordi. Non potevo sopportarli.
"Sei solo un giocattolino per me."
"Non puoi disubbidirmi."
"Ormai non puoi urlare, nessuno ti aiuterà."
"Non vorrai che il tuo papino, faccia una brutta fine."
________________Pow's Bloody
X="Nooooo!!!"
Un forte urlo mi fece sobbalzare.
Mi alzai di scatto, riconoscendo quella voce.-Giulia dove sei, piccola!!-
Urlai, mentre correvo per il corridoio.-Corri Bloody!! Siamo in cucina.-
Disse L.j. affacciandosi dalla porta.Entrai e vidi Giulia, accasciata a terra, che tremava e ansinava e Ben che cercava di calmarla.
-Cosa succede!!-
Urlai, prendendo la mia piccola, a mo di sposa, mentre si copriva la faccia, con le sue candide mani.-Non lo sappiamo neanche noi!!-
Mi rispose L.j-Dobbiamo portarla in ospedale!!-
Urlò Ben.-N-no...non ce n'è bisogno. Adesso mi calmo.-
Disse la mia cucciola, ancora tremante.-Vuoi che ti porti in camera.-
Dissi, con tono molto dolce e preoccupato.
Mi fece cenno di si, con la testa. La scortai in camera e ci sdraiammo sul letto, insieme. Abbracciati l'uno all'altra.Tolse le mani dalla sua faccina, facendo comparire, dolci lacrime e sangue.
-Cosa succede piccola?-
-Niente, poi passa.-
Rispose secca.-Non puoi liberarti di me tanto facilmente. Dimmi cosa succede.-
-Beh..è una storia molto lunga.-
Disse ormai arresa.-Sono qui per questo.-
Dissi, facendole un sorriso, che ricambiò.
Quanto adoravo il suo sorriso. Avrei voluto baciarla. Ma mi dovevo trattenere, dovevo scoprire il motivo del suo malincuore e della sua tristezza.-Beh...se non hai niente da fare....tutto è iniziato alla mia nascita......-
Flashback*
Mio Padre e mia Madre, hanno sempre lavorato molto. Fino al mio arrivo.
15/05/98
Sono nata in una cittadina con una mentalità estroversa e antica.
Credevano, ancora, nelle streghe e nelle maledizioni.
Essendo rossa dalla nascita, sono sempre stata considerata "diversa"." È nata una strega!! Correte!! Eliminiamola!!"
Tutti i cittadini urlavano il mio nome. Mio Padre fu costretto a mentire alla gente, dicendo di essere morta.
Crebbi, rinchiusa nella mia casa, con l'amore dei miei genitori e del mio piccolo fratellino.
Non mi mancava niente.
Però mi sentivo così vuota.