9.

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Nei giorni successivi Liam e Zayn passarono insieme più tempo possibile e Liam andava spesso a casa di lui. Jonah non fece domande in proposito. Seduto nella sua cameretta, mostrava a Liam la sua preziosa collezione di figurine di baseball, oppure gli rivelava i segreti della pesca spiegandogli come tirare la lenza. A volte, lo conduceva per mano da una stanza all'altra per fargli vedere qualcosa. Zayn osservava tutto con discrezione, sapeva che Jonah doveva ancora capire che posto riservare a Liam nella sua vita e quali sentimenti provava per lui. Il fatto che non fosse del tutto un estraneo rendeva le cose più facili e nel complesso, con suo grande sollievo, i due sembravano andare molto d'accordo.
Per il giorno di Halloween si recarono in macchina al mare e passarono il pomeriggio a raccogliere conchiglie sulla spiaggia, poi girarono per il vicinato bussando alle porte con la domanda di rito: "Dolcetto o scherzetto?" Jonah era assieme a un gruppo di amici, Zayn e Liam lo seguivano con gli altri genitori.
Harry, ovviamente, a scuola tormentava Liam di domande ed una volta che si fu sparsa la voce, anche suo marito affrontò l'argomento.
"Io lo amo, Louis", fu la semplice risposta di Zayn e il suo capo che, essendo della vecchia scuola, si chiedeva se l'amico non fosse stato un po' troppo precipitoso, gli diede una pacca sulla schiena e invitò a cena i due fidanzati.
Per quanto riguardava Liam e Zayn, il loro legame cresceva con un'intensità da sogno. Quando erano divisi, anelavano a rivedersi; quando erano insieme, desideravano non separarsi più.
Si vedevano a pranzo, si sentivano al telefono, facevano l'amore tutte le volte che ne avevano occasione. Zayn cercava comunque di passare molto tempo anche con Jonah, e Liam stava attento a non turbare la sensibilità del bambino. Quando era con lui in classe lo trattava come aveva sempre fatto e se aveva l'impressione che ogni tanto rimanesse a fissarlo con aria assorta, faceva finta di niente e non gli chiedeva spiegazioni.

A metà novembre Liam ridusse i pomeriggi che Jonah doveva trascorrere a scuola a prendere ripetizioni da tre a uno alla settimana. Ormai il bambino aveva recuperato quasi tutte le materie; era a pari con la lettura e la sillabazione ed aveva bisogno ancora di qualche aiuto solo in aritmetica. Quella sera lo portarono fuori a mangiare la pizza per festeggiare.
Tornati a casa, mentre gli rimboccava le coperte Zayn notò che il figlio era più taciturno del solito.

"Cos'è quel muso lungo, campione?"

"Sono un po' triste."

"Perché?"

"Perché non devo più fermarmi a scuola tre pomeriggi come prima." Rispose Jonah.

"Credevo non ti piacesse restare a scuola."

"All'inizio no, ma adesso mi piace."

"Davvero?"

Jonah annuì.

"Sì, il signor Payne mi fa sentire speciale."

"Ha detto così?"

Zayn annuì.

Lui e Liam erano seduti sui gradini d'ingresso della casa a guardare Jonah e Mark arrampicarsi in bicicletta su una rampa di legno sistemata nel vialetto.
Liam teneva le gambe raccolte con le braccia strette intorno alle ginocchia.

"Proprio così."

Jonah e il suo amico passarono davanti a loro zigzagando, diretti nel punto sull'erba dove giravano e prendevano la rincorsa.

"A essere sincero, a volte mi sono chiesto come mio figlio avrebbe reagito al fatto di vederci sempre insieme, ma pare che per lui non ci siano problemi."

"Sono contento."

"E a scuola cosa succede?"

"Bah. Nei primi giorni, credo che qualche compagno gli abbia rivolto delle domande su di noi, ma sembra che poi l'abbiano lasciato in pace."

A Bend in the Road  » ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora