E adesso? Si domandò Zayn.
Adesso che conosceva la verità, che cosa avrebbe fatto?
Con Otis, non c'erano stati dubbi. Gli bastava sapere che lui lo odiava al punto da poter ammazzare Missy, e per questo meritava qualsiasi punizione la legge potesse prevedere.
Tranne, però, un piccolo dettaglio.
Non era andata così.
Il fascicolo che lui aveva messo insieme in due anni di faticose ricerche non aveva portato a niente. Sims ed Earl e Otis non significavano nulla.
Dovunque avesse cercato, non aveva trovato una risposta, ma questa si era presentata, improvvisa e inaspettata, sulla sua soglia, con indosso una giacca a vento e sull'orlo del pianto.
Ecco che cosa lo tormentava: era davvero importante quella risposta?
Aveva passato due anni della sua vita a pensare che lo fosse. Aveva pianto di notte, era rimasto sveglio fino a tardi, aveva iniziato a fumare ed aveva lottato senza arrendersi, convinto che l'emergere della verità avrebbe cambiato tutto. Era diventata per lui come un miraggio all'orizzonte, sempre irraggiungibile. E adesso, in quel preciso istante, la stringeva in pugno.
Bastava una telefonata e finalmente sarebbe stata fatta giustizia.
Finalmente sarebbe stato vendicato.
Era suo diritto.
Ma se poi la risposta non era quella che si era immaginato? Se il colpevole non era un ubriaco od un delinquente, doveva comunque considerarlo un nemico? Anche se si trattava di un ragazzo con le lentiggini, i pantaloni larghi, i capelli castani - impaurito e profondamente addolorato per quanto era successo -, che giurava che era stato un incidente impossibile da evitare? A quel punto era ancora importante? Poteva prendere il peso del ricordo della moglie e delle sue sofferenze negli ultimi due anni, aggiungerci la propria responsabilità come marito e come padre ed il suo obbligo verso la legge, e ottenere una somma quantificabile che giustificasse la punizione?
Oppure da quella somma doveva sottrarre l'età di un ragazzo, la sua paura, il suo evidente dolore e l'amore che lui provava per Liam, riportando così il totale a zero?
Non lo sapeva.
Sapeva solo che a pronunciare il nome di Brian ad alta voce gli restava un sapore amaro in bocca.
Sì, pensò, la verità aveva importanza.
Sapeva con certezza che sarebbe sempre stato così e che doveva fare qualcosa.
Nella sua mente non c'era altra scelta.La signora Knowlson aveva lasciato accese le luci esterne, che diffondevano un alone giallastro sul vialetto mentre Zayn si avvicinava alla porta. Nell'aria aleggiava un lieve odore di legna bruciata. Lui bussò prima di infilare la chiave ed aprire piano la porta. Appisolata sulla sedia a dondolo, al riparo di una trapunta, tutta capelli bianchi e rughe, la padrona di casa sembrava uno gnomo. La televisione era accesa con il volume al minimo e Zayn entrò muovendosi con cautela.
La testa le si piegò di lato e lei aprì di scatto i suoi occhi sorprendentemente vivaci."Scusi per il ritardo." Disse lui e la donna annuì.
"Sta dormendo di là", gli spiegò.
"Anche se voleva restare alzato ad aspettarla.""Meglio che non l'abbia fatto", rispose Zayn. "Prima che vada a prenderlo, vuole che l'aiuti a salire nella sua stanza?"
"No", rispose lei. "Non sia sciocco. Sono vecchia, ma mi muovo ancora piuttosto bene."
"Lo so. La ringrazio per avermelo tenuto oggi."
"È riuscito a risolvere tutto?"
Zayn non le aveva detto che cosa stava succedendo, ma lei aveva notato il suo turbamento mentre le chiedeva se Jonah quel giorno poteva andare a casa sua dopo la scuola.
"Veramente no."
La donna sorrise.
"C'è sempre un domani.""Già", fece lui. "Come si è comportato oggi?"
"Era svogliato. E fin troppo tranquillo. Non è voluto uscire, così abbiamo preparato i biscotti in cucina."
Zayn sapeva che anche suo figlio era turbato.
Dopo averla ringraziata nuovamente, andò nella camera sul retro e prese in braccio Jonah, sistemandolo in modo che gli appoggiasse la testa sulla spalla.
Il bambino non si mosse neppure e lui capì che era sfinito.
Come suo padre.
Si chiese se avrebbe avuto di nuovo uno dei suoi incubi.
Lo riportò a casa e lo mise nel suo letto. Gli rimboccò le coperte, accese la lucina notturna e si sedette di fianco a lui, così piccolo e vulnerabile. Zayn si girò verso la finestra. Dalle tende filtrava la luce della luna; si alzò per chiuderle meglio. Sentiva il freddo che si irradiava dal vetro. Tornò dal figlio e gli passò teneramente una mano tra i capelli.
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A Bend in the Road » Ziam
FanfictionZayn ha un passato da ricostruire. Liam un passato da dimenticare. Entrambi hanno un segreto nel cuore. Liam credeva che il suo matrimonio fosse perfetto e invece, alla prima crisi, lo aveva visto crollare come un castello di sabbia. Zayn amava...