Cap 5° Parte 1:Videogame Che Incubo!

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Erano passate ormai due settimane da quando Ben aveva fermato il clown suo amico. Ero molto arrabbiata con lui, potevo morire e lui era stato da una qualsiasi parte della stanza a fissare la scena ridendo, molto probabilmente. Ma cosa ci potevo fare era solo un killer, che mi voleva morta.
La lettera non la trovavo più, forse l'aveva presa su Ben cosa plausibile... Però non volevo più fargliela leggere, ero arrabbiata e solo il nome Ben mi metteva a disagio. Ormai era il crepuscolo dell'ultimo giorno di Aprile ed era una bellissima giornata.
Mi arrivò un messaggio suo telefono facendolo vibrare leggermente.
" prova a sconfiggermi ".
Cosa significava quel messaggio!? E soprattutto chi l'aveva mandato!? Anonimo.
Un senso di paura mi attraversò il corpo con tanti piccoli brividi che furono come una folata di aria gelida.
Cercai di posare il telefono sul comodino ma una forza mi obbligava a tenerlo in mano. Ansia, paura, confusione... Ansia l'avevo già detta?
Successe tutto così in fretta che non mi accorsi di essere entrata nel telefono.

Numeri verdi e neri formavano una strada che andava solo spin una direzione. Cartelli con su scritto in caratteri cubitali " dai coraggio, puoi farcela", " è vicino" mi mettevano ancora più ansia.
Quando mi voltai indietro vidi che la strada di numeri stava scandendo piano piano lasciando spazio al vuoto.. Un vuoto nero che farebbe paura a tutti, perché quella era la vera paura.
Una paura morbosa che si insediava nel profondo facendoti vedere cose che non erano reali. Insomma quello che avevo dietro le spalle non era solo vuoto, era la vera paura.
Continuai a camminare ancora e ancora finché non raggiunsi un insegna gigantesca illuminata da luci a neon fosforescenti.
Una statua di Sonic teneva in mano un cartello con su scritto "benvenuti nel mondo dei videogiochi".
Sorrisi leggermente al Sonic gigante che sembrava fissarmi intensamente. Avanzai lentamente verso il mondo dei videogiochi dove luci a neon e nuvole fatte a pixel mi diedero il benvenuto. Sulla strada apparirono delle palline gialle e subito dopo ci fu una scossa di terremoto. Quando mi voltai vidi un pacman gigante imbrattato di sangue che mi fissava interessato. Incominciai a correre verso un punto non ben definito, sentivo la presenza di pacman dietro le mie spalle farsi sempre più vicina. Svoltai in un angolo della strada e vidi un viale pieno di porte incominciai a girare maniglie per vedere se qualcuna era aperta. Niente, nessuna era aperta.
In lontananza ne vidi una, diversa da tutte le altre, una porta rossa con su un'enorme x nera. Mi sentivo così stupida ma in quella situazione non era la cosa fondamentale.
Mi fiondai su di essa e si aprì. Ringraziai il Dio e mi diressi su nel secondo piano per sfuggire al pacman mestruato.
Infatti esso tirò dritto buttando giù qualche lampione fatto in pixel.
Mi chiusi in una stanza e scivolai con la schiena lungo la porta ansimando pesantemente. deglutii e cercai di riprendere fiato guardando il soffitto rosso.
Qualcosa di grosso, come una bolla si stava formando su di esso, una bolla bianca e rossa che pulsava leggermente. Cadde sul pavimento con un sonoro sbam, sembrava quasi una pokebal gigante.
Ridussi gli occhi in due fessure per distinguere bene quell'ammasso bianco e rosso, e li ne fui certa. Era una pokebal. Che male mi poteva fare?
Da essa però uscì un pikachu gigante, era così carino lo volevo abbracciare ma... Dalle sue zampe uscirono artigli insanguinati e pieni di resti di budella e carne umana.
Un conato di vomito mi assalì e non potei fermarlo. Mi svuotai dell'ansia che mi aveva messo la paura.
Riportai lo sguardo su pikachu che si stava trasformando in un'altra cosa impossibile da capire.
Una voragine nera si aprii sotto di me inghiottendomi nella paura.

Un ronzio mi svegliò dal dolce tepore del sonno. Ero su una poltrona rossa e le mani e i piedi erano legati da catene.
Cercai di liberarmi, ottenendo il contrario: ogni volta che mi muovevo le catene si stringevano ancora di più.
Ero terrorizzata. Avevo paura.
Ero in un immenso spazio nero, non sapevo per quanto continuasse e non lo volevo sapere.
Una luce colpì un punto imprecisato nel buio e dall'alto una scatola che identificai come una televisione etterrò nel mezzo del fascio di luce sollevando una leggera polverina azzurra.
Cat Mario comparve nello schermo dicendo qualcosa di incomprensibile.
Il volto di mia mamma comparve in TV, in tutta la sua bellezza. Mamma aveva un'aria serena, stava curando il giardino mentre un cane stava dormendo tranquillo vicino a lei.
La scena cambia, adesso mamma è nel letto d'ospedale che piangeva, era triste. Davvero molto triste.
Le lacrime scesero copiose lungo le guance, mi mancava così tanto.
Il volto di mamma si contorse in una smorfia paurosa e si voltò a guardarmi, occhi vitrei e i suoi capelli incominciarono a cadere del tutto. Allungò una mano verso di me e dalla televisione spuntò fuori proprio il suo braccio.
La sua testa.
Il suo busto.
Le sue gambe.
Si trascinava a terra producendo parole incomprensibili, i suoi occhi si posarono sui miei inondati di lacrime.
Avevo molta, moltissima paura. Volevo gridare, ma la voce mi mancava; volevo scappare, ma la forza mi mancava.
Volevo fare qualcosa, ma la mia volontà se ne era andata dal mio corpo da un pezzo.
Le lacrime cessarono di scendere quando mi ritrovai faccia a faccia con il volto imputridito di mamma. Volevo che fosse un sogno, si era soltanto un brutto sogno, tra poco mi sarei svegliata nel mio caldo letto. No?
X ‹ Erin, questo non è un sogno›.
Il mondo mi crollò addosso, ero così spaventata, la paura si era impossessata di me.
Delle braccia mi circondarono il collo leggere. Era un ragazzo.
X ‹ Erin, se vuoi far finire tutto questo devi diventare mia›.
La sua voce era fin troppo famigliare, sdoppiata e leggermente infantile. Era Ben.
Io ‹ no mai!›.
Mia madre si stava avvicinando ancora di più a me pronunciando un leggero ' è tutta colpa tua'.
Sentivo l'odore di morte nell'aria, e la cosa non mi piaceva.
Ben ‹ allora Erin?›.
Io ‹ no....›.
Dall'ombra spuntò un cadavere impiccato che riconobbi come mio padre. E li volevo che tutto finisse, non avevo più la forza di vedere cadaveri e sangue.
Io ‹ v... Va bene Ben. Sarò tua ›.

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Salve! Ok forse questo capitolo è il mio preferito perché c'è pacman mestruato... Lo adoro.
Eh si... Cioè.. Niente XD.
Buon fine settimana!
By da Black

Hold My Hand// Ben DrownedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora