Erin's pove
‹ Ben? Ben sei qui vero?›. Mi voltai più e più volte in quella stanza piena di colori. Un urlo, più urli si sentirono in tutta la stanza, a volte erano urli di donna, altri erano di bambini e altri ancora erano di anziani. E poi vi era un urlo particolare, era quasi di in una bestia che sfogava tutta la sua rabbia. Mi tappai le orecchie e mi rannicchiai per terra piangendo. Erano strazianti tutti quegli urli, mi stavano uccidendo.
X ‹ ERIN SVEGLIATI!›.Aprii lentamente gli occhi e la prima cosa che vidi fu Ben in versione liceale. Si, ora veniva a scuola per proteggermi. L'altro giorno un fantoccio mi aveva aggredita mentre stavo andando a trovare mio padre.
Ben ‹ Erin, la professoressa sta arrivando!›.
Mi sistemai e guardai la donna di mezza età che si stava pericolosamente avvicinando al mio banco.
Prof ‹ signorina Rogers che le prende?›.
Io ‹ mi scusi, ma sta notte sono stata male...›.
Prof ‹ beh non mi interessa vai fuori dalla classe›.
Mi alzai dal mio posto e andai fuori dalla classe chiudendo la porta. Poggiai la schiena al muro e fissai un punto indefinito del corridoio.
Da quando ci siano baciati io e Ben stiamo insieme, ed è così bello passare le giornate in sua presenza, scherzare e ridere con lui. Hoodie e Masky stavano meglio, anche se quest'ultimo dovrà stare a letto a causa della ferita.
Nel corridoio sentii dei passi, molto probabilmente era un ragazzo, non mi interessava sapere chi fosse.
X ‹ non ci credo!!›.
Alzai lo sguardo e mi scontrai con due occhi verde smeraldo, era un ragazzo che avevo già visto, ma non mi ricordavo chi era.
X ‹ sei Erin Rogers?›.
Io ‹si tu chi sei?›.
Il ragazzo fece una faccia abbastanza stupita, ma dopo poco ritornò a sorridere.
X ‹ sono passati tanti anni è naturale che tu non ti ricordi di me. Sono Francesco il bambino con cui giocavi sempre da piccola›.
Ora mi ricordavo! Era il mio migliore amico di quando ero più piccola, era più grande di me di un anno. Mi faceva da baby-sitter quando mio padre era a lavoro e la mamma era in ospedale.
Si era trasferito in Europa, da quello che mi aveva detto pensavo che stesse la per sempre, invece eccolo qua. Ero molto sorpresa, come faceva ad essere nella mia stessa scuola??
Io ‹ oddio come stai??›.
Francesco mi rivolse un sorriso dolce ma pieno di sentimenti, le sue guance presero colorito.
Fra ‹ lo sai? Da ora vivrò con te! I miei purtroppo sono morti in un incidente e tuo papà si è offerto gentilmente di occuparsi di me anche se per poco... Tra pochi mesi compirò diciotto anni e da li mi cercherò un lavoro›.
Mi dispiaceva per i suoi genitori, ma non sapevo proprio che dire. Io ora vivevo alla creepyhouse e se tornavo a casa vi era il rischio che qualche strana creatura mi attaccasse. E di certo non gli avrei mai detto che ero una proxy mi avrebbe preso sicuramente per pazza.
Io ‹ mi spiace per i tuoi genitori..›.
Fra ‹ tranquilla erano diventati degli alcolizzati e non ci stavo più bene insieme›.
Io ‹...›Il sole era batteva sul finestrino dell'autobus provocando un fastidioso riflesso che si posava fastidioso sul mio viso.
La mano di Ben mi prese delicatamente il mento, mi ritrovai a faccia faccia con il ragazzi dai capelli biondi che mi aveva fatto perdere la testa. Le farfalle nello stomaco si fecero sentire appena vidi le labbra di Ben leggermente schiuse.
Ben ‹ dicono che il sole baci i belli e tu sei la ragazza più bella che io conosca›.
Cercai di dire qualcosa ma non ci riuscii, ero troppo concentrata a guardare gli occhi verdi di Ben.
Lui rise leggermente e finalmente annullò le distanze tra le nostre labbra, era così piacevole e caldo quel bacio che per poco non mi misi a piangere. Ci staccammo dopo che una bambina ci applaudì, diventai rossa come un peperone mentre Ben da seduto fece un piccolo inchino alla bambina che si mise a ridere.
Visto così Ben non sembrava proprio un assassino, anzi sembrava un ragazzo normale. Io lo consideravo tale anche se certe volte assumeva un aspetto davvero inquietante.
Ben ‹ Erin chi era il ragazzo con cui hai parlato oggi in corridoio?›.
Deglutii e lo guardai negli occhi.
Io ‹ era un mio amico d'infanzia›. Non gli potevo dire che Francesco si sarebbe fermato a vivere in casa mia, lo avrebbe già ucciso.
Ben ‹ non ci parlare mai più›.
I suoi occhi per un istante divennero rossi, era arrabbiato.
Gli poggiai una mano sulla guancia e con l'altra gli presi la mano intrecciando le mie dita con le sue.
Io ‹ Ben, è solo un amico d'infanzia. L'unico ragazzo che mi ha fatto battere forte il cuore sei tu Ben›.
Il suo sguardo si addolcì e con la mano libera mi tirò a se facendomi poggiare la testa sul suo petto.
Sentivo il suo cuore battere, era una cosa bellissima sentire il suo cuore. Era come una ninna nanna per me, potevamo restare abbracciati per l'eternità, io non mi sarei mai stancata di stare vicina a Ben.
Ben ‹ ho paura Erin... Ho paura di perderti›.
Io ‹ io ci sarò sempre per te Ben›.
Ben ‹ ed io per te amore mio›.
Era la prima volta che Ben mi chiamava 'amore mio' era sempre molto timido su queste cose. Lo guardai negli occhi e non potei fare a meno di baciarlo ancora e ancora.
Ben ‹ lo devo ammettere... Sono geloso di quel Francesco›.
Io ‹ però ricorda che io sarò solo tua... In tutti i sensi›.
Gli feci l'occhiolino mentre le guance di Ben si tingevano di un rosso acceso, era così divertente quando si imbarazzava.
Risi di gusto mentre Ben mi diceva cose del tipo 'Erin non farmi pensare male' 'ma insomma'.
Portai lo sguardo fuori dal finestrino e sotto dei portici vidi Hanna che mi guardava. Fece cenno di tacere e con il pollice mimò il segno della decapitazione.
Mi rivoltai verso Ben. Perché succedeva tutto questo?--------
Hi! Scusate se ho aggiornato tardi z.z