Cap 29 il solo pensiero di perderti mi ha dato la forza per andare avanti

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Ben's pove

Poggiai la fronte su quella di Erin, piangevo. Erano lacrime amare: disperazione, tristezza e solitudine.
Volevo solo riavere indietro la mia adorata Erin... La donna che amavo, e che mi rendeva felice dopo tanto tempo.
La strinsi di più a me, non poteva essere veramente successo. Lei non poteva essere morta.
Jeff:- amico... lei è... -.
Io:- NON DIRLO NEMMENO! LEI È VIVA. NE SONO SICURO!!! -.
Jeff:- BEN LO DEVI ACCETTARE!-.
Lo volevo picchiare... lui non poteva capire neanche lontanamente cosa si provava a perdere la persona amata.
Sussurrai parole all'orecchio di Erin, che mai prima averi avuto il coraggio di dire.
La incitai a svegliarsi, che il suo dolce sorriso mi mancava e che i suoi occhi pieni d'amore erano una droga per me. Le sfumature di morte che aleggiavano sul suo volto mi fecero disperare ancora di più. Ti prego..

Il rumore di un cuore che batte.

Un respiro.

Un sussulto.

Erin tossì violentemente portandosi una mano sul cuore, il mio corpo si accese di una nuova speranza... che svanì quando dalla sua bocca uscì un rigolo di sangue. Impallidii e mi voltai verso i ragazzi che erano rimasti a bocca aperta. Spencer si accasciò a terra restandovi mentre cercava di soffocare i singhiozzi. Jeff si avvicinò a lei poggiandole un mano sulla spalla. Un altro colpo di tosse mi fece riportare l'attenzione su Erin. Si vedeva che non stava affatto bene.
Io:- ERIN!!! -.
Mi agitai e subito pensai di chiamare l'ambulanza... ma di certo non potevamo spiegare come mai c'erano quattro corpi "orribilmente" deturpati. Ma quei quattro bastardi si meritavano anche di peggio. E al solo pensiero mi veniva un forte senso di rabbia nei loro confronti.
Lei mi guardò con i suoi grandi occhi azzurri che contenevano il cielo. Erano magnifici... come potevo andare avanti senza di lei?
Erin mi guardò, bastarono due semplici sguardi e di nuovo le lacrime scesero copiose lungo le guance. Per quei pochi minuti mi ero sentito così solo, e ora lei era viva. Un miracolo.
La strinsi ancora più forte a me, era come se non volessi mai più lasciare che la sua anima uscisse dal suo corpo. Volevo proteggerla, volevo amarla e volevo renderla felice.
Era debole e ogni movimento che provava a fare tremava, il suo viso era stanco e parte della speranza nei suoi occhi era svanita lasciando spazio a solo dolore.
Erin:- Ben... sei qui vero? -.
Un tuffo al cuore. Forse era diventata... no non poteva succedere!
La presi delicatamente in braccio e mi voltai, Spencer si fiondò sulla mano di Erin. La prese tra le sue mani, stringendola forte, portandosela al viso mentre le lacrime continuavano a scenderle lungo il viso.
Spencer:- un miracolo... -. Detto questo cadde nella braccia di Jeff, in un pianto di felicità mista a pura gioia.
Baciai delicatamente la fronte di Erin guardandola profondamente. Lei mi sorrise e con le poche forze che aveva alzò il braccio e mi accarezzò la guancia. Mi poggiai sulla sua mano socchiudendo gli occhi.
Erin:- il solo pensiero di perderti mi ha dato la forza per andare avanti -.
Detto questo si addormentò lasciando ricadere il suo braccio lungo il fianco.
Ora dovevamo portarla da Slender che l'avrebbe curata a dovere.

Aprimmo la porta di casa e ci ritrovammo davanti tutti i ragazzi con la preoccupazione chiaramente dipinta in volto. Si girarono e appena non videro le condizioni in cui erano Erin e Spencer sbiancarono come cadaveri.
Io:- non c'è tempo!! Slender le devi aiutare!!!-.
Slender mi guardò, era chiaramente arrabbiato nei miei confronti, ma delicatamente prese le due ragazze con i suoi tentacoli, per poi teletrasportarsi nel suo studio.
Crollai a terra portandomi le mani al viso, anche questa era andata. Solo una cosa era rimasta da fare: distruggere il telefono che qualche ora prima avevo rubato. Mi infilai nella tv accesa e sbucai fuori nella casa abbandonata dove il telefono era ancora lì. Spento.
Lo distrussi dandogli un forte calcio.
In quel momento avevo bisogno di fare qualche passo per calmarmi.
Pensai a tutto quello che mi era successo, al video, alla disperazione provata quando Erin stava lentamente morendo. Dai suoi occhi di una tonalità più triste... quasi piena di rancore verso il suo assalitore. Al suo posto avrei provato le stesse emozioni.
Forse era anche troppo pericoloso farla vivere insieme a noi killer... avevamo troppi nemici. Che andavo a pensare? Scossi la testa.
L'ultima volta che avevo pensato a cose del genere, stavo per perdere la mia Erin... ma l'avevo fatta soffrire troppo. Ed era proprio per quello che decisi di diventare più forte per proteggere lei e la mia famiglia. Arrivai alle porte del bosco, e su uno dei tronchi più grandi vi era inciso il marchio dei proxy.
Sospirai e mi diressi verso la casa.

Ritornai dopo una mezz'ora, e una volta arrivata a casa si scatenò l'inferno.
Perché non ci avete avvertiti!?
Mi avete fatta preoccupare? Ecc.. ecc.
Jeff rispose a quasi tutte le domande anche se era stressato, tutte e due volevamo andare dalle nostre ragazze. Rouge ai avvicinò a noi con aria assassina, ma quando fu vicina a noi ci abbracciò scoppiando in un pianto isterico.
Rouge:- non fatelo mai più!! Siete la mia famiglia e non voglio che vi succeda più niente! La prossima volta aspettatemi vi prego... -.
Sally:- anche Sally lo pensa!-.

Salimmo le scale tesi, ero così preoccupato.
Ci fermammo davanti alla porta di Slender, e per un'ora intera ci mangiammo le unghie dall'ansia.
L'operatore uscì dalla stanza e ci permise di entrare.
Le poltrone erano spostate e anche la scrivania, per far spazio ai due letti in cui vi erano Eren e Spencer.
Slender:- le voglio tenere qui così posso verificare le loro condizioni -.
Annuimmo leggermente e ci dirigemmo verso i due letti. Mi inginocchiai davanti a quello di Erin e le presi la mano stringendola forte al petto.
Osservai ogni sua singola curva, dal naso al mento, ogni suo particolare era perfetto.
E in quel momento capii quanto veramente ci tenessi a lei e decisi una cosa che forse mi avrebbe completamente cambiato la vita.
Una decisione che mi avrebbe reso felice.

Hold My Hand// Ben DrownedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora