Capitolo XI "Momenti"

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Kagome si alzò, tentennante, dopo tanto tempo sulle sue gambe. Tremavano leggermente, i piedi li sentiva come addormentati, ma sentiva di poter reggersi in piedi, e persino camminare.
Si lasciò prendere dall'emozione
《ahahhhhhh finalmente riesco a stare in piedi!!》
Inuyasha si avvicinò cautamente, le prese la mano.
Si schiarì la voce:《la aiuto io! Principessa...》 disse dolcemente.
Kagome ridacchiò 《principessa mi mancava...》 e fece il primo passo.
Un formicolio al piede, un altro passo.
《Ci riesco! Inuyasha!》senza pensare la ragazza si aggrappò al braccio del mezzodemone, facendoli dondolare emtrambi.
《Già... sono felice, non sai quanto...》 sussurrò lui, lo sguardo a contemplare il soffitto. Kagome strinse di più la sua mano, sfiorando con i polpastrelli gli artigli di Inuyasha, provocandogli una serie di brividi. Sorrisero entrambi.
《Ti ringrazio per tutto, Inuyasha. Davvero.》 Gli occhi di Kagome divennero lucidi, ma sorrise.
《Ne abbiamo già parlato. E poi io non ho fatto proprio niente. È solo colpa mia se sei finita in questa situazione.》
《Abbiamo già parlato anche di questo.》 Disse Kagome, più fredda.
《Allora non parliamo...》
《Non parliamo...》 ripetè lei.
Ci fu qualche istante di silenzio, la stanza sembrò rimpicciolirsi.
《Eh ehm.》 Il mezzodemone attirò l'attenzione della ragazza. Le prese l'altra mano e spostò l'altra dietro la schiena di Kagome.
《Ti andrebbe, di ballare?》
Kagome ridacchiò, 《ballare?》chiese con gli occhi chiusi, respirando profondamente come se l'aria che ora li circondava fosse pregna di quella magia. Di amore. Perchè era questa l'unica parola che riusciva a collegare ad Inuyasha. Lei ne era innamorata.
《Accetto.》 Disse poi, sollevando la mano per posarla sulla spalla del mezzodemone.
《Ma... io non so ballare!》 Disse poi, come risvegliata.
《Vorrà dire che faremo pratica...》 sussurrò al suo orecchio. Kagome era percorsa da brividi, come ogni volta che la sfiorava il mezzodemone.
《Segui i miei passi.》 La ragazza li seguì. Per la prima volta, fu lei a seguire lui, pensò Inuyasha. Eppure aveva la sensazione che si fossero senpre seguiti a vicenda.
Inuyasha alzò la mano di Kagome, e la fece girare su sè stessa, prendendola alla sprovvista. La ragazza allungò il braccio alla fine della giravolta, come aveva sempre visto fare.
《Per esserti appena rialzata dopo quasi due settimane, te la cavi...》 disse Inuyasha.
《Ahh.. lo so. Non smetterò mai di sorprenderti.》
《È così.》
Kagome appoggiò la testa sul petto del mezzodemone. Riuscì a sentirne i battiti, ritmici e regolari, che facevano da musica a quella danza improvvisata.
《Non sapevo che sapessi ballare...》
《Ahh.. lo so. Non smetterò mai di sorprenderti.》 La imitò.
Lei non si scompose, si sollevo leggermente 《è così.》 Sussurrò ad Inuyasha, per poi riappoggiare la testa sul suo petto.
Inuyasha avvertì un rumore da fuori, subito prima che qualcuno bussasse alla porta, rompendo il pulsare ritmico dei loro cuori. Si staccarono velocemente, controvoglia.
《Ehm... avanti!》 Disse Kagome.
La maniglia di metallo si inclinò, spalancando la porta.
《Ciao, Kagome!!!!!!!》 Gridò un ragazzino dai capelli scuri come la madre e gli occhi di Kagome. Ma con un sorriso tutto diverso dagli altri due, ereditato dal padre.
Era aggrappato al collo della madre, sollevò un braccio.
《Sota!!》rispose lei, correndo incontro al bambino.
Questo ricambiò l'abbraccio aggrappandosi al collo di Kagome.
《Sei guarita!! Mi hanno detto che eri malata... ero molto triste.》
Disse Sota, seguendo le parole della frase con il tono, prima esaltato, poi triste.
Kagome sorrise. 《Era solo una stupida influenza, nulla di più.》 Sota parve tranquillizzarsi, ma a quelle parole il mezzodemone ebbe un lieve fremito, come se si fosse risvegliato dal suo sogno. E la realtà gli era stata sbattuta forte in faccia. La maledizione era ancora lì, ed anche se pensavano di aver trovato un modo, oppure solo l'illusione che tutto vada per il meglio perchè affrontato insieme, sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento.
《Ciao Kagome!》 Gridò un signore anziano, magro e slanciato. Aveva l'espressione attiva ed esultante di un bambino, eppure c'era quel sapere, quella profondità, che ricordò ad Inuyasha la sua ragazza. Doveva essere il nonno di Kagome.
《Inuyasha!》 Kagome lo stava richiamando, perso tra i pensieri non si era nemmeno accorto che si fosse avvicinata tanto. Sussultò leggermente.
《Eh.. ehm...》si schiarì la voce esitante, e leggermente imbarazzato.
Kagome lo guardò negli occhi, capendone subito il disagio. Decise però che era il momento di dire la verità, anche se aveva qualche dubbio sul fatto che sua madre non avesse già sfiorato il pensiero.
《Lui è Inuyasha. I-io e Inuyasha stiamo insieme.》 Sputò lì. Tutto d'un fiato. Si sentì inmediatamente sollevata.
La signora Higurashi sorrise dolce, come sempre. Chissà se non variava la sua espressione per evitare di essere debole... questo pensiero passò per la mente di Inuyasha, eppure si ritrovò a pensare che in ogni caso era una donna straordinariamente forte.
《La mia sorrellona e fidanzata!!!》 Sota prese a correre eccitato, finendo nuovamente tra le braccia della sorella, sorpresa e felice.
Il nonno rimase qualche secondo senza parole, poi fissò intensanente Inuyasha, con uno sguardo indagatore che intimorì Inuyasha.
Si chiese come potesse essere diventato così. Così... umano. Aveva avuto a che fare con pericoli veri e propri, concreti. Eppure adesso aceva paura del parere di una famiglia bizzarra e simpatica. La famiglia della sua ragazza. Pensare a quel modo lo fece vibrare di gioia e di un nuovo sentimento. Incece che cedere ed abbassare lo sguardo, lo sostenne, sorridendo come si era permesso di sorridere solo con Kagome.
《Fantastico... fantastico!》 Il nonno cambiò espressione, di nuovo infantile, ed andò incontro al mezzodemone, posando una mano sulla sua spalla. Un gesto da padre, pensò Inuyasha, e un brivido di malinconia lo attraversò. Perchè in fondo, nè Kagome nè lui avevano un padre. Quello di Kagome non c'era più; il suo... non poteva pensarci. Non ora.
《È perfetto! Ha superato la prova!》 Scattò l'anziano, continuando il suo discorso.
《Ma nonno... lui è perfetto in ogni caso.》 Kagome sorrideva, eppure vi era una nota di serietà e fermezza, in quelle parole che sciolsero Inuyasha da capo a piedi. Finalmente pensò a una cosa: nessuno dei parenti di Kagome si era preoccupato delle sue orecchie, dei suoi artigli, del suo eventuale impuro sangue demoniaco. Ed era questa la vera dote di quella famiglia.
Lui non proferì parola, se non 《s-sì!》 Alle domande indagatrici del nonno, o quelle curiose del fratellino, per cui aveva provato da subito una forte simpatia. L'infermiera vivace e grassottella del giorno prima era venuta a concedere la dimissione di Kagome. Erano usciti tutti insieme, ma chiunque poteva notare la nuova aria che si respirava, tra Inuyasha e Kagome. E la malattia della ragazza era già acqua passata, per tutti certo, tranne che per i due ragazzi, che in fondo al cuore sapevano di dover agire.
《Ehm... mamma! Noi andiamo di là》 avvisò incerta Kagome, indicando il sentiero a destra, sterrato e leggermente in discesa, che portava a quel piccolo sbocco all'autostrada.
Sua madre le sorrise ed annuì. 《Ma non fate tardi! Miraccomando!》disse quelle parole perchè così ogni madre sentiva di doverle dire. Eppure sapeva che non ve n'era bisogno.
Appena furono soli, Kagome si lascio prendere dallo scorrere degli eventi, e blocco lei ed Inuyasha, per poi posare dolcemente la mano sulla sua spalla, e avvicinare le sue labbra alle sue. Il mezzodemone rimase dolcemente sorpreso da quel gesto, troppo atteso in quell'ora passata con gli altri. Sentivano entrambi di non poterne fare a meno. Ricambiò, preso da una gioia che gli fece credere, ancora per qualche minuto, di essere nel suo sogno bellissimo. Quando si staccarono, facendolo piano, dolcemente, come se il bacio potesse così durare più a lungo, Kagome si ricordò d'improvviso della migliore amica. Non era stranita del fatto che non fosse andata a trovarla all'ospedale: Sango era partita per Parigi due settimane prima.
Le venne da sorridere immaginando l'amica impazzire di fronte a un capo d'ultima moda della grande città.
Provò un grande desiderio di riabbracciarla e raccontarle ogni cosa, come se d'un tratto fosse uscita da quel mondo magico in cui esistevano solo lei e Inuyasha, e il mondo esterno scompariva.
Poi si ricordò anche del locale in cui l'aveva portata il mezzodemone. Le piaceva, le ispirava divertimento, ma anche calore e sicurezza grazie al modo confidenziale usato dagli amici del suo ragazzo.
Il suo ragazzo, per la prima volta una scossa elettrica di eccitazione l'attraversò. Lei ne era profondamente innamorata, ma ora per la prima volta provava quella sensazione di nuovo, di rischio, che la eccitava e coinvolgeva. Strinse la sua mano.
《Dobbiamo andare all'autostrada.》 Disse Inuyasha, con un tono che traspariva un leggero dispiacere per aver spezzato quel momento.
《Già; l'autostrada.》 Il sorriso di Kagome lo irradiò di una nuova felicità.

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