Future's Drop.Con le labbra ancora fermamente arricciate in un sorriso, Jace calzò il proprio anello, il medesimo che in quello stesso istante stava indossando anche William; solo con qualche anno di troppo. Lo fece scorrere lungo l'anulare destro con orgoglio, ed osservò lo stemma elegante brillare per i riflessi accecanti del sole. Poco distante, ancora profondamente scossa per lo stupore, Clary osservava incantata quel piccolo quanto fondamentale indizio; Magnus (il loro, ancora stentava a crederci) doveva avere saggiamente preso in considerazione come farsi avanti per dimostrarsi degno di fiducia. Perciò aveva portato con sé il simbolo degli Herondale, che nel passato apparteneva già ad un altro cacciatore. A William che, presente e silenzioso, contemplava lo stregone dai tratti asiatici con morboso interesse; attraverso le poche parole di quello che, entro poco più di un secolo, sarebbe divenuto suo parente, aveva dedotto si trattasse del Magnus del futuro, ed ora, come un ossesso, osservava quel viso immortale nella vana speranza di potervi vedere mutamenti. Lo stregone, con la coda dell'occhio ed un sorriso mesto, lo notò.
-L'età non è in grado di segnarmi, Will.- esordì quindi Bane, quasi commosso. Faticava a guardare colui che era stato uno dei propri più grandi amici dritto negli occhi; quell'azzurro vivo non faceva che affliggergli l'animo, trafiggendogli il cuore. Ricordava ancora le risate che si erano scambiati, e la gioia e la speranza che William era sempre stato in grado di dargli.
Poi, alla stessa velocità con cui lo avevano raggiunto i pensieri felici, lo attanagliò il ricordo del vuoto che gli aveva scavato il petto una volta venuto a conoscenza della sua morte. Le lacrime di Tessa, che erano state troppe e lancinanti, mischiate alle sue grida ed alle sue preghiere. Aveva di fronte William giovane e prestante, ma non faceva che pensare a quando era stato vecchio e stanco.
-Mi sei mancato.- disse infine lo stregone, tutto d'un fiato. Sentiva di avere detto troppo, ma sperava di essere riuscito a mascherare almeno in parte la propria sofferenza; infondo non era il momento migliore per abbandonarsi ai sentimentalismi. Sospirò; era ancora chinato verso i prigionieri, tutti e tre seduti a terra. Nessuno replicò di fronte le sue parole, e ne fu terribilmente grato. Si alzò e sorrise; -Sono venuto qui per salvarvi; l'altro me ha l'anello e questo non va bene.-
-E sei venuto tu?- Jace ghignò, indicando il moro e la sua improbabile camicia color canarino -Sento odore di paradosso temporale, tesoro.-
Ostentando un sorriso sgargiante, lo stregone si preparò a replicare, come sempre piccato e stravagante; -Non chiamarmi tesoro, od Alec si arrabbierà.- spiegò categorico, per poi riprendere -E, comunque, sono l'unico a potere sconfiggere me stesso. Eccetto mio padre.-
William, che sino ad allora era stato zitto, si ritrovò a ridere decisamente divertito; ciò che aveva appena detto Magnus sembrava terribilmente simile ad un "Scusa, ma nemmeno tu, Jace, che ti vanti di essere il Nephilim dei Nephilim, potresti battermi". Perciò, pronto ad intervenire ed impedire l'immediato litigio, sollevò una mano per parlare; -Magnus del futuro, ho una piccola postilla da renderti nota-
Lo stregone si voltò e, tentando totale distacco, rispose; -E quale sarebbe?-
-Sconfiggendo te, non ucciderai anche... beh, te?- Dire che era confuso sarebbe stato un eufemismo; Will sperava solo che Bane, essendo al centro della situazione, lo avesse capito. La scrollata di spalle con cui gli rispose, però, lo allarmò.
-Sconfiggere non è propriamente sinonimo di uccidere.- disse poi, sfilandosi gli occhiali, per poi farli svanire nel nulla.
Allora, dal fondo di quell'invisibile cella costituita di aria terribilmente compatta, si udì un sospiro spossato. Era stata Clarissa, stanca ed accaldata, tentata oltre l'inverosimile di sfilarsi il corpetto doloroso e tagliarsi la gonna troppo lunga. Non appena tutti si voltarono verso di lei,decise di intervenire; -Quindi il piano sarebbe...?-
-Convincerlo a collaborare con le cattive!- fece con ovvietà Magnus, sorridendo estatico ed orgoglioso. Per qualche motivo, nessuno dei presenti riusciva ad immaginare lo stregone intento a torturare qualcuno. Ma, si disse Jace, bisognava tenere conto che si trattava pur sempre di Magnus Bane che torturava Magnus Bane; persino un ricatto a base di glitter avrebbe potuto farlo cedere.
-E convincerlo, questa volta, è sinonimo di obbligarlo?- domandò con calma William, passandosi una mano tra i capelli scuri e folti.
Il sorriso dello stregone divenne un ghigno, gli occhi felini si fecero sottili come falci e le pupille simili a quelle di un gatto pronto all'attacco -Ovviamente.- prese una pausa -E siamo già parecchio avvantaggiati;- fece schioccare le dita, e da esse si fece largo una scia colorata che avvolse la prigione dei tre Shadowhunters -siete liberi, ed io conosco il Magnus del passato come le mie tasche. Lui, di me, non sa nulla.-
Che Magnus fosse cambiato nel corso degli anni, lo sapevano tutti. Quanto, però, era un dettaglio di considerevole importanza; da uomo disinteressato, egocentrico e profittatore era divenuto un amico sincero e coraggioso, capace al sacrificio per il prossimo. Avrebbe sorpreso il nemico; né era certo.
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Future's Drop. -Goccia di futuro-
Fanfiction-Jessa, Wessa, Clace- Dopo una riunione a Londra, Magnus deciderà di lanciare un veloce incantesimo per rispedire Clary a casa. Ma se facesse confusione tra spazio e tempo? Se la spedisse in un passato lontano? Nel 1878? Lì farà la conoscenza di una...