-Forse dovrei farvi presente che il vostro stupidissimo piano non farebbe che rendere inutile ogni mio tentativo di salvarvi.- Disse sbrigativamente Magnus con un tono di voce trattenuto; Clarissa e Jace lo contemplavano confusi. Poco distante, William sembrava straordinariamente concentrato nell'utilizzo dell'anello, ed era senz'altro un bene; quell'attimo di allontanamento dal Nephilim di casa Herondale avrebbe dato allo stregone l'occasione di spiegare con chiarezza ciò a cui, in vero, avrebbe potuto portare la venuta di Will nel presente. La rossa non aveva capito; aveva scelto di farsi guidare unicamente dai sentimenti e le emozioni, ignara della progenie cui avrebbe dato vita il moro (tra i quali sarebbe spiccato Jace stesso), del fatto che avrebbe avuto una vita serena con la donna che amava e che avrebbe vissuto a lungo e pienamente. Magnus non poteva, però, biasimare Clarissa per avere creduto il contrario; visto il periodo in cui era capitata, in cui tutto sembrava deciso a voltare le spalle al ragazzo, era più che comprensibile il ragionamento che la ragazza dovesse avere compiuto. Con il suo amico William nel futuro, invece, sarebbe stata felice di non dovergli dire addio ed avrebbe restituito una famiglia all'amato. Ma il tempo per porsi domande senza poi curarsi delle dovute risposte era finito, ed era giunto il momento di raccontare a Clarissa la verità. Osservò la ragazza dritto nell'iride chiara; oltre essa parevano risuonare pensieri profondi e pieni, senza alcuna censura ad ostacolarne l'uscita. Quello sguardo, molto più della sua voce leggera o delle sue labbra sottili, gli comunicavano angoscia e curiosità. Magnus avvertì, pressoché all'istante, il nervosismo scemare, e, al suo posto, crebbe in lui un profondo dispiacere; era tutta colpa sua se si trovavano lì ora, e non di Clary, che aveva dovuto vivere tutti quegli eventi, mentire un'infinità di volte e sentirsi tradita dal solo a cui si era concessa di dare fiducia. Quindi, in qualsiasi modo si analizzasse la situazione, il cattivo era sempre lui: Magnus. Sarebbe solamente dovuto restare più attento, impedendole di perdersi in un'altra epoca, oppure si sarebbe potuto dimostrare fedele e non tradire Clarissa nel corso dell'ottocento... Avrebbe potuto evitare molti errori, ed ora non poteva avere la sfacciataggine di rinfacciarli a lei, che era innocente.
Posò una mano sulla spalla magra della rossa, la guardò e sorrise mestamente; -Non puoi portare William nel futuro, va bene?-
Per Clary, quella notizia fu come un fulmine a ciel sereno; aveva già iniziato ad immaginare e programmare, a credere che la loro quotidianità all'interno dell'Istituto sarebbe stata comica e mai noiosa, e che, magari, sarebbe riuscita a sistemare William con una piccata ragazza del ventunesimo secolo. Una che potesse farlo ridere e stare bene. Magnus, però, le aveva appena dissolto ogni proposito, e lei non ne comprendeva minimamente la ragione.
-C-Cosa?- gli domandò quindi, certa che avrebbe potuto dire di molto meglio. Si sentiva stupida, ma il panico e lo sbigottimento non le avevano permesso di dire altro se non quel sommesso balbettio. Il tutto nonostante nella sua mente vi fosse un discorso toccante sul fatto che, ora che tutto si stava finalmente mettendo bene, avrebbero potuto renderlo ancora migliore con Will, al quale lei voleva bene, ed al quale sapeva che anche Magnus teneva. Lo aveva visto negli occhi dello stregone poco prima, ed era certa di non essersi sbagliata. Ma allora perché? Perché ora le stava dicendo che non lo avrebbero preso con loro? Perché, se entrambi lo desideravano? Perché una cosa tanto scostante?
-Devi fidarti di me.-
Ma Clary faticava a farlo. Per quanto bene volesse allo stregone che le era d'innanzi e che, ansioso, le stringeva le spalle, la rossa non riusciva a credergli senza accantonare qualche dubbio. Solamente che lui l'aveva tradita, ed anche se era pienamente consapevole che il vecchio ed il nuovo Magnus fossero due persone distinte e dai caratteri differenti, il viso era il medesimo; un'espressione a cui lei aveva donato un affetto impareggiabile e che ora soffriva nel notarla diffidente. La stessa che le aveva prima detto che l'avrebbe aiutata, ma che l'aveva poi abbandonata al proprio destino, perduta in un altro tempo. La giovane si sentì scossa e deglutì; le veniva da gridare.La fronte ampia dello stregone si corrugò; sul dorso di essa apparvero d'improvviso solchi profondi e sofferenti che, resi lucidi da alcune piccole gocce di sudore, risultavano quasi accusatori. Gli occhi felini la guardavano; -Clarissa, io non sono lui.-
Le parve di essere travolta da una raffica di vento gelido. Attorno a lei, però, il sole non faceva che scottare. Una prima lacrima le solcò la guancia destra, mentre le labbra prendevano a tremare. Mantenne le palpebre sollevate, nonostante il tremolio costante. Poi, in un antro nascosto dentro sé, trovò la forza di parlare; -Lui mi ha mentito. Q-Qui da sola... per tutto questo t-tempo.- songhiozzò tra un tremolio ed un altro -Io non sapevo come fare e Will era il solo che...- ma lo stregone la interruppe; -Ma non ero io.- la sua voce era un sussurro dispiaciuto -Clarissa, ti giuro che non ero io. Io ho passato ogni, singolo attimo alla disperata ricerca di un modo per aiutarti. Per farti sentire meno sola.-e, con la coda dell'occhio, guardò Jace, lì con loro. Era in silenzio e si limitava ad ascoltare; doveva avere compreso quanto importante per entrambi sarebbe stata quella discussione. Lo stregone gliene fu grato e, capendo che la rossa non avrebbe detto nulla, proseguì; -Ho ricostruito l'anello, ho portato Jace, ho cercato di fare andare bene le cose nel presente... ed ho fatto tutto questo per te. Perché non facevo che pensare alla bambina vivace che Jocelyn mi portava a casa, e a quanto le volevo bene.- sospirò forte, stremato -Ma non ci sono riuscito e sono dovuto venire qui, e, se non torniamo a casa al più presto, Tessa rovinerà tutto.- la abbracciò, sorprendendola non poco, immobile sul pianerottolo dello chalet silenzioso ed isolato -Ti voglio bene e mi dispiace per tutto quello che è successo.-
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Future's Drop. -Goccia di futuro-
Fanfiction-Jessa, Wessa, Clace- Dopo una riunione a Londra, Magnus deciderà di lanciare un veloce incantesimo per rispedire Clary a casa. Ma se facesse confusione tra spazio e tempo? Se la spedisse in un passato lontano? Nel 1878? Lì farà la conoscenza di una...