Future's Drop.
Dire che a seguito della colazione Clary lasciò la stanza, non avrebbe certo reso a pieno l'idea di ciò che effettivamente accadde. Il fatto fu invece che la giovane, non appena ebbe finito di mangiare, senza neppure accennare un gesto di congedo od anche solo una vaga riverenza, prese tra le mani parte dell'ampia gonna della veste -rendendola così meno ingombrante-, e corse via. Lasciò la sala tra la confusione generale e le espressioni basite, non sapendo fare altrimenti. E non perché incapace di accampare una qualsivoglia scusa, ma perché completamente impegnata nel non iniziare a gridare.
Ormai, infatti, faticava davvero a trattenersi. Sentiva il proprio respiro pesante ed era abbastanza certa che ciò che stava prendendo a dolerle non fossero altro che i polmoni stanchi. Mai, in tutta la propria vita, per quanti pericoli avesse affrontato e vinto, Clary si era sentita così. E probabilmente, si sarebbe detta in seguito, stava esagerando. Sì, perché se infondo era riuscita ad eliminare suo fratello, non poteva essere poi così dura vivere per qualche tempo con quei Nephilim. Nonostante tutto, non era sola, giusto? Aveva Magnus, e sarebbe riuscita a rivederlo. Non doveva certo esssere un'impresa così impossibile.
Eppure, tutte quelle parole, quei tentativi di consolarsi, risultavano improvvisamente inutili. Sapeva di non dovere temere sino a quel punto -perchè non era sola, perché Magnus le aveva promesso che l'avrebbe salvata-, ma le risultava inevitabile; le ginocchia tremavano, gli occhi pizziccavano e tutto perdeva lentamente consistenza. Diveniva confuso.
Probabilmente, però, si era solamente tutto ammassato, ed ora stava scoppiando, stava venendo fuori. E per questo, improvvisamente, Clary singhiozzava, avvolta dalle tenebre che aleggiavano per i corridoi infiniti ed intricati dell'Istituto, accucciata a terra, contro una parete fredda e spoglia, con le braccia avvolte attorno alle ginocchia ed il viso basso arrossato.
Tessa e Zaccaria.
Doveva vedere Magnus.
Doveva uscire di lì.Pochi pensieri ammassati, le lacrime che continuavano impervie a solcarle le gote lisce e pallide. Le labbra schiuse, umide, che facevano largo a gemiti ansiosi. Jace le mancava terribilmente, così come Simon, la mamma e Luke. E non era passato neppure un giorno.
L'aria puzzava di umidità e polvere e, incontrollata, Clary tossì. Sentì qualcosa pruderle la gola, ed il pianto andò a mischiarlesi a quel fastidio, e tossì a lungo, maledicendo il suo poco controllo. In quel modo, chiunque avesse preso la decisione di seguirla fuori dal salotto, l'avrebbe certamente sentita e raggiunta.
Ed infatti così accadde.
Non lo riconobbe subito, troppo avvolto dall'ombra e troppo alto rispetto alla sua posizione, ma presto la ragazza comprese che la persona di fronte a lei, che aveva udito chiaramente correrle incontro, non era altri che il bellissimo ragazzo moro, il giovane che quella stessa mattina l'aveva accompagnata a mangiare. Will, le suggerì una voce nella sua mente, e subito si passò il dorso della mano sul viso in un vano tentativo di cancellare le lacrime. Ma anche uno stupido le avrebbe notate.
Lui restava fermo in piedi, gli abiti spiegazzati ed il fiato pesante. Clary stentava sinceramente a crederci, ma per raggiungerla, il ragazzo aveva corso. Corso per una sconosciuta assolutamente maleducata che non gli aveva neppure chiesto il nome. In un'altra situazione, la cosa l'avrebbe fatta sorridere.
-C-Cosa vuoi?- domandò infine Clarissa, cercando di ostentare una voce ferma, non riuscendovici. Anzi, si disse, doveva essere sembrata assolutamente patetica, e per qualche minuto fu certa che lui l'avrebbe presa in giro. Ne fu sicura perché prima, quando si era presentato, lo aveva notato abbastanza arrogante da farle una cosa del genere e non provare alcuna remora.
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Future's Drop. -Goccia di futuro-
Fanfiction-Jessa, Wessa, Clace- Dopo una riunione a Londra, Magnus deciderà di lanciare un veloce incantesimo per rispedire Clary a casa. Ma se facesse confusione tra spazio e tempo? Se la spedisse in un passato lontano? Nel 1878? Lì farà la conoscenza di una...