17.

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Future's Drop.

Si erano diretti sino al porto, in uno dei tanti capannoni in pessime condizioni, luridi di ruggine ed alghe. Nell'aria aleggiava pesante l'olezzo di pesce marcio e sale, e la sola luce che illuminava ai due la via fuoriusciva dalla piccola stregaluce tra le mani del ragazzo. Le banchine sotto i loro piedi  due erano completamente umide, ricoperte di sporcizia ed estremamente scivolose. A questo proposito, Clarissa rischiò più volte di cadere per colpa del pessimo equilibrio. Eppure, imprecando a denti stretti, lo aveva sempre evitato. E, comunque, William aveva finto di non udirla dire tali volgarità. Si era limitato a tenerla per mano costantemente, timoroso che potesse desiderare la fuga, segretamente grato all'intero universo di non essere solo. Quella era la sola, quanto più importante, consolazione che avrebbe mai potuto desiderare. E, se fosse riuscito a trovare la droga per Jem, allora, forse, sarebbe riuscito ad espiare le proprie colpe. Ma in quel momento, si  disse giungendo infine di fronte ad un costrutto ampio  ed in metallo rovinato, doveva pensare a mente fredda.

Per la prima volta da che gliela aveva afferrata, William lasciò la presa sulla piccola mano di Clarissa. Quest'ultima avvertì subito una sorta di brivido invaderla. Il moro era fermo di fronte la porta, molto più rigido di quanto lo avesse mai visto essere, e con un'espressione estremamente severa. Lo vide bussare un paio di volte, molto forte. L'eco di quei pochi colpi risuonò per tutto il porto. Eppure, nessuno rispose. Il Nephilim imprecò incontrollato.

Senza attendere oltre, con un calcio ben assestato contro la superficie in metallo, il Nephilim aprì la porta. L'eco che risuonò questa volta, parve alla rossa come un vero e proprio ruggito di drago. Era estremamente forte, e la porta ora era scardinata e ciondolante. E Clarissa si disse che, prima di allora, non aveva mai visto William alle prese con un combattimento od una missione. Perciò, quasi istintivamente, prese ad osservarlo; i capelli spettinati, il viso teso, le labbra schiuse e gli occhi affilati in uno sguardo severo. La ragazza non potè evitare di compararlo  a Jace. Erano estremamente simili, estremamente determinati e combattivi. Vide il ragazzo estrarre un'elsa di meravigliosa fattura dalla cintura, poi muoversi verso l'interno dell'edificio. Clarissa lo fermò.

-Anche io devo avere un'arma.- gli gridò contro, quasi ordinandolo.  Lei infondo era una Nephilim tanto quanto lui. Le rune sulla sua pelle lo dimostravano, così come le fiamme che, in quel momento, le divampavano dentro. William la guardò  a lungo, incerto, ma infine sorrise, afferrò una seconda elsa, e gliela porse.

-Il suo nome è Neerith.- le disse poi, prima di sparire oltre la soglia. La ragazza annuì, mormorò il nome della spada e, non appena essa le divampò d'innanzi, entrò.

All'interno non vi era neppure una fioca fiamma, neppure una candela accesa. Solo la stregaluce tra le mani di William ed i bagliori delle lame angeliche rischiaravano il cammino ai due. L'aria era satura di polvere e sale e, riflettè la ragazza, tra tutti, un odore bizzarro e mai sentito le stuzzicava le narici. Si voltò verso William, desiderosa di domandare spiegazioni, e lo incontrò immobile, con l'avambraccio sinistro a nascondergli naso e bocca. Clarissa lo comprese subito; qualsiasi cosa fosse, era meglio non inalare più del dovuto quell'aria. Si chinò, si sollevò parte dell'ampia gonna, afferrò un lembo di sottoveste sottile e, aiutandosi con la spada, ne strappò una parte. Si rizzò poi nuovamente in piedi,la gonna sistemata, e divise in due lo straccio appena ottenuto. Ne porse una parte a William  e, con quello che le era rimasto, si coprì parte del volto, lasciando liberi solamente gli occhi vigili. Il moro, colpito, fece altrettanto. In quel modo non sarebbero più stati costretti a tenere sollevato l'avambraccio, ed avrebbero avuto massima libertà di movimento in caso di combattimento. Clarissa, si ritrovò a constatare il giovane, era davvero straordinaria.

-Grazie.- mormorò quindi il ragazzo, guardando sempre di fronte a sé ed avanzando vigile -Vedi, questo è un deposito di droga, ed è molto, molto importante non inalarne troppa. Potrebbe sorprenderti sapere quanto poco ti basterebbe per divenirne dipendente.-

Future's Drop. -Goccia di futuro-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora