-Capitolo 3-

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<<pronto?>>
<<Per caso sei tu la ladra di valige?!?>>
Sgranai gli occhi per qualche attimo,me li strofinai e accesi la lampada sul comodino
<<Ma che vuoi a quest'ora?!?>>
Alzai il mio tono di voce leggermente irritata
<<Parla quella che mi ha rubato la valigia, cosa volevi farci? Vendere la roba si ebay?!?>>
<<Come scusa?!? E perché mai dovrei farlo?>>
<<Perché io sono Cameron Dallas>>
<<E allora?...>>
<<Come non mi conosci?>>
<<Ehm no... Signor Cameron Dallas>>
<<Ah ah ah spiritosa, quando posso riavere la mia valigia? Sai ci sono cose essenziali, magliette, pantaloni, boxer, preservativi...>>
<<Oh certo, cose "essenziali">>
<<Certo non voglio mica dei marmocchi>>
<<Mmmh interessante comportamento dell'homo erectus>>
<<Mmmh c'è puzza di sarcasmo>>
<<Perspicace principessa>>
<<Princip-Lasciamo perdere, allora per la valigia?>>
<<Domani alle tre da Starbucks porta la mia amata valigia ed io e te non ci vedremo più>>
Mi ero già stufata di quello sbruffone
<<Si, a meno che tu non mi implorerai di averne altri>>
<<Se se, ci vediamo importunatore notturno>>
<<A domani piccola>>
<<Non chiamarmi picc->>
Ormai aveva già riattaccato, che rabbia!; Cameron Dallas... No, non ho mai sentito questo nome, chissà poi perché me lo ha chiesto, e se è una persona famosa? Nahhh un tipo come lui non può essere famoso, irritante com'è. Con quei pensieri mi addormentai.

• • • • • • • • • • • • • • •

Mi sveglia di colpo, la sveglia trillava come una pazza, era insopportabile, le mie orecchie duolevano, che cazzo! Presi la sveglia e la gettai contro il muro, un CRACK si fece largo nella stanza, finalmente! Non me potevo più...
Mi alzai lentamente e guardai l'orologio, le 8:35, perché mai io dovrei svegliarmi a quest'ora? La scuola per me sarebbe iniziata settimana prossima. Con la mia solita pigrizia mi avvicinai all'armadio e presi una tuta per stare in casa che trovai li dentro, mi lavai il viso e scesi a fare colazione; mia madre e mio padre erano già a lavoro, perciò accesi la radio e mentre mi preparavo il mio solito panino e Nutella ballai con le miei movenze da koala in fase di accoppiamento. Decisi di vedere la televisione tanto per passare il tempo e così fu in un attimo si fece l'una di pomeriggio ed io con le mie doti da chef preparai una pasta con tonno da leccarsi i baffi, no scherzo faceva cagare. Finito il pasto andai a fare un bel bagno, quel giorno sarei dovuta andare a riprendere la valigia da Cameron sonofigoeloso, poi sarei dovuta uscire con Nash anche se dovevamo decidere ancora l'ora. Accesi l'acqua e misi del bagnoschiuma per fare tanta schiuma, quando la vasca fu riempita totalmente spensi il rubinetto e misi della musica dal mio telefono collegandolo agli amplificatori, in poco tempo "no letting go" di Tinie Tempah risuonò nella cassa facendomi scatenare nella piccola pozza in cui mi ero appena gettata. Mi immersi completamente, l'acqua mi circondava e dal mio naso uscivano delle piccole bollicine, la musica si sentiva ovattata e face vibrare la superficie, aprii gli occhi e la vista divenne offuscata, vedevo confusamente il soffitto e il lampadario, chiusi gli occhi di scatto, la mia mente vagava tra vari pensieri, l'ossigeno, però, cominciò a scarseggiare ma io non volevo liberarmi di questa sensazione di calma che mi circonda, i miei polmoni non ressero più così, con le mani, mi agganciai ai bordi tirandomi su, spalancai la bocca ispirando profondamente, che mi saltava per la testa?!? Incominciai a respirare faticosamente mentre sentivo il battito del mio cuore diminuire pian piano, la musica continuava a suonare e io mi guardai intorno spaesata. Uscii dalla vasca e mi asciugai il corpo, i capelli li avrei lasciati ad asciugare da soli, con il caldo che faceva. Andai verso l'armadio e scelsi una semplice salopette chiara, di mia madre, con una maglia a righe bianca e rossa, di scarpe misi delle semplici converse bianche, feci una treccia per non tenere troppo sulle spalle i capelli bagnati e per truccarmi misi un semplice mascara. Guardai l'orologio erano le 14.30, wow sono in anticipo, potrei pur sempre farmi un giro, decisi così, raggiunsi il garage e cercai il mio skateboard dappertutto ma non si trovava, non è che mentre ero in ospedale se lo sia tenuto Nash? Infondo ero incosciente e non poteva restituirmelo li, oggi gli chiederò di portarmelo, meglio incamminarsi, visto che dovrò farmi tutta la strada a piedi; così presi la valigia del coglione e incominciai a camminare. Il mio passo era veloce, anche se la valigia limitava i movimenti, e mi guardavo intorno cercando di memorizzare i nomi delle strade, chiesi informazione a qualche passante e finalmente dopo un quarto d'ora di camminata arrivai da Starbucks, guardai il mio orologio le 15:01, un minuto di ritardo, non sarà mica la fine del mondo. Entrai nel locale e una massa di gente mi sovrastò, non ero mai andata in uno Starbucks, non pensavo fosse così affollato; alzandomi in punta di piedi cercai con lo sguardo il tizio, di cui sapevo solo il nome, non ricordavo bene com'era, l'ultima volta era bardato come un beduino. Ad un certo punto mi sentii chiamare
<<Ehi tu!>>
Mi girai di scatto, non sicura che stessero chiamando me, ma quando vidi una mano che face dei segni verso di me capii che era Dallas; si avvicinò velocemente a me e dopo poco me lo ritrovai di fronte, come l'ultima volta portava degli scuri occhiali da sole e un berretto rosso che gli copriva i capelli.
<<Ciao piccola>>
Fece un sorrisetto ed io alzai gli occhi al cielo, infastidita dallo stupido nomignolo
<<Principessa Dallas>>
Lui ridacchiò per poi guardarmi, si tolse gli occhiali con un gesto secco della mano e finalmente potei guardare i suoi bellissimi occhi... Aspetta, ma che dico?!?, erano marroni, emanavano calore, sembravano cioccolata sciolta, mi stavo perdendo nelle sue iridi quando un suo ghigno mi riportò alla realtà
<<So di essere bello ma così mi consumi>>
Cosa?!? Che sbruffone
<<E perché mai dovrei fissarti? Stavo solo pensando che hai gli occhi uguali a mio nonno>>
Lui mi guardò stranito per poi ridacchiare
<<Pensa quello che vuoi bellezza>>
<<Sei irritante>>
Lui mi guardò maliziosamente e mi fece l'occhiolino
<<Allora? Dov'è la mia valigia?>>
Continuai io cercando di trovare con lo sguardo il mio bagaglio
<<Ehm a casa mia, ma grazie per aver riportato il mio>>
Disse prendendo la manopola della valigia, facendo ciò sfiorò la mia mano, alcuni brividi si fecero largo sulla mia schiena, allontanai di scatto la mia mano come scottata
<<Se non l'avessi ancora capito BELLO questo incontro era solo per ridarci le valigie e poi non rivedersi mai più>>
<<Si ma sai, ero stanco e mettere la valigia in macchina era così, "difficile">>
<<DIFFICILE?!? Io me la sono fatta piedi con la tua leggerissima valigia brutto microcefalo>>
<<Da dove viene tutta questa negatività dolcezza? Sei in astinenza?>>
Fumavo dalla rabbia, respiravo velocemente cercando di darmi un contegno, quanto mi fa incazzare!
<<Cercherò di ignorare la tua stupidità, ora voglio solo la mia valigia>>
<<Quanto sei noiosa... Vieni è in macchina>>
Lo guardai sgranando gli occhi, se avessi potuto lo avrei strozzato quel ragazzo. Ci incamminammo verso un Rang Rover nero e con le sue chiavi, Dallas, aprì il portabagagli, si avvicinò e facendo leva con le mani la tirò fuori, per un attimo le vene sul suo collo si fecero evidenti, le braccia tesero i muscoli, però... Ben piazzato il ragazzo
<<Ecco a te...>>
<<Marta>>
<<Ecco a te Marta>>
<<Ehm grazie Dallas, bene ora dovrei andare, un mio amico mi aspetta>>
Mi girai incominciando ad incamminarmi
<<Aspetta, vieni con me ti do un passaggio, non sono così stronzo da lasciare una fanciulla a piedi>>
<<Mmmh non mi é sembrato>>
<<Dai non farti pregare>>
<<Okay...>>
Dissi leggermente insicura. Salii in macchina con lui e gli dissi la via. Il viaggio fu silenzioso, tranne per qualche occhiata e indicazione.
<<Eccoci qua>>
Esclamò lui sorridente
<<Bhé grazie del passaggio>>
Dissi scendendo dal veicolo
<<Ma come nemmeno un bacio al tuo salvatore?>>
<<Sogna Dallas, sogna>>
Mi girai, presi la mia valigia, scaricata precedentemente e mi incamminai verso la porta di casa, pesi le chiavi e la aprii
<<Ti chiamo! Anche se so che mi scriverai prima tu>>
Urlò Dallas dal finestrino
<<Contaci>>
Lui rise e poi urlò
<<Vedremo, ci vediamo Marta!>>
<<Addio Dallas!>>
Dopo aver pronunciato quella frase entrai in casa e chiusi la porta, mi appoggiai ad essa. Ad un certo punto mi ricordai dell'uscita con Nash, presi il telefono dalla tasca e scrissi

A Nash tizio:
Allora per oggi a che ora?

Visualizzo il messaggio e mi rispose dopo poco

Da Nash tizio:
Per le 5 pm a casa mia, dopo ti invio l'indirizzo

A Nash tizio:
Okay :)

Da Nash tizio:
Ah e porta il costume ;)

Spaesata andai a preparare una borsa col necessario, misi asciugamani, crema, chiavi; aprii la valigia per prendere un costume, ne scelsi uno turchese a fascia con dei brillantini, lo portai con me in bagno e lo indossai; guardai l'ora, erano le le 16.30 e Nash mi aveva inviato il suo indirizzo, da quel che avevo letto era abbastanza vicino, così decisi di svuotare finalmente la MIA valigia. Misi via tutti i vestiti, mancava solo l'intimo, mentre le posavo nel cassetto basso del mio armadio notai una cosa strana, mancava un reggiseno... Strano... Ero certa di essermelo portato, e se...? Oh no! Io lo ammazzo!
Presi il telefono e digitai in fretta, ero arrabbiata, avrei ammazzato chiunque in quel momento

A Dallas sonofigoeloso:
Dove cazzo è il mio reggiseno?!?

Way Back Into Love|| Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora