-Capitolo 7-

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Dopo il "meraviglioso" spettacolino che avevamo creato in mensa la giornata passò tranquilla, tra una lezione e l'altra, così si fece l'ora di tornare a casa.
Feci la strada verso la fermata con Giorgia, che intanto continuava a fare commenti su ciò che era successo oggi. Direi che imitava perfettamente la tizia
<<... E poi dovevi vedere la tua faccia quando il vassoio è volato ahahahahaha!>>
Disse Gio piegandosi dal ridere mentre si asciugava le lacrime dal ridere, io la guardai ridendo a mia volta, era esilarante vederla ridere, ti scappava una risata solo guardandola
<<Ma io non ho ancora capito come si chiama sta tizia>>
<<Johanna Ratfields, la classica ragazza troia che ogni scuola americana deve avere, è persino più vanitosa del mio gatto>>
<<Tu hai un gatto?>>
<<Si ma è morto>>
<<Oh mi dispiace...>>
<<No non devi dispiacerti, era una puttana>>
<<Okay...>>
<<Comunque, tornando al discorso di prima, ora che Johanna ce l'ha con te preparati al peggio, non so cosa possa fare quel cagnolino monco, ma so che tutti hanno paura di lei e fidati se ti dico che hanno un motivo valido per averne>>
<<Cioè?>>
Dissi curiosa
<<Ho scoperto, che la nostra ara Johanna, è la unica ed inimitabile figlia del preside Ratfields, quindi, qualunque cosa faccia, è perdonata>>
<<Quindi può fare tutto ciò che vuole senza ripercussioni?>>
<<Esatto dolcezza>>
<<Che schifezza>>
<<Già, è per questo che devi stare attenta, o almeno cerca di non farti beccare>>
Mi disse facendomi l'occhiolino.
Arrivammo alla fermata e prendemmo il pullman, dritte verso casa.
Giorgia scese una fermata prima di me, non prima di avermi dato il suo numero, e dopo qualche minuto scesi anche io. Facendo una breve strada riuscii ad arrivare alla mia dolce dimora in pochi minuti.
Aprii la porta e buttando lo zaino nel salotto urlai
<<Ma! Sono a casa!>>
Mi mamma sbucò dalla cucina e guardandomi con le mani sui fianchi disse
<<Marta quante volte ti ho detto che non devi lasciare lo zaino in soggiorno?!? Portalo su e poi scendi che il pranzo è pronto>>
Tuonò mia madre. Che esagerazione, solo per uno stupido zaino.
Per il resto la giornata passò tranquilla, messaggiai molto con Giorgia e Nash. Senza che me ne tesi conto si fece l'ora di andare a letto, così mi preparai ed andai a dormire nel mio caldo rifugio.

      • • • • • • • • • •

Odio svegliarmi la mattina presto, so che è un odio comune, ma come la odio io nessuno mai. Questa mattina avevo delle leggere occhiaie che mi davano l'aspetto di un panda.
Sbuffando sonoramente mi vestii velocemente con degli skinny jeans e maglietta bianca con su scritto "i love pizza" e la stampa di una pizza. Prima di scendere mi pettinai i capelli e misi velocemente le mie Nike nere. Guardai l'ora, ero fortuitamente in ritardo, perché non ho guardato prima l'ora?!?
<<Cazzo!>>
Esclamai mentre affermavo un felpa a caso dall'appendi abiti in salotto
<<Marta Vanelli, modera il linguaggio! sappi che come ti ho fatto ti distruggo!!!>>
<<Si ma! sono in ritardo, ciao>>
Raccolsi il mio zaino e uscii di casa correndo il più velocemente possibile verso la fermata.
Arrivai ansimando e notai che il mio pullman stava lasciano la fermata e stava già girando l'angolo della mia via
<<Di nuovo cazzo!>>
Non avevo mai perso un autobus in vita mia, ma proprio oggi doveva accadere?!? Karma del cazzo!
Proprio mentre stavo preparando il mio corpo a una LUNGA camminata una macchina si fermò davanti a me, abbassò i finestrino mostrandomi il guidatore
<<Hey piccola hai bisogno di un passaggi?>>
<<No Dallas, primo, non chiamarmi piccola e secondo, preferirei farmela strisciando che in macchina con te>>
Incominciai a camminare sulla strada per andare a scuola, mentre lui con la macchina mi seguiva, mantenendo il mio stesso passo
<<Quanto sei esagerata, su, è solo un passaggio... O hai paura di innamorarti di me per questo mio gesto galante?>>
Esclamò lui in tono di sfida. Quel bastardo sapeva di aver colpito un tasto dolente, il mio orgoglio
<<Ma cosa centra?!? E poi non accetto passaggi dagli sconosciuti...>>
<<Qualche giorno fa non eri della stessa opinione>>
Io sbuffai e girai gli occhi continuando a camminare
<<Su Vanelli, so che non vuoi farti tutta la strada a piedi e poi potrai stare in macchina con me>>
Disse ammiccando
<<Guarda non vedevo l'ora>>
<<Piccola non fare la difficile, dai, su sali, forza non ti faccio niente, a meno che tu non lo voglia, uff... Su sali arriviamo in poco così, non farti preg->>
<<Okay!!! Va bene! Ora piantala di parlare>>
Arrestai il mio passo e salii sulla sua macchina
<<Era ora dolcezza>>
Disse mentre mi allacciavo la cintura
<<Sta zitto e parti>>
Sorrise leggermente e partì.
In macchina c'era silenzio, la radio era l'unico sottofondo
<<Allora... Che ci facevi in giro a quest'ora?>>
<<Vado a scuola, ovvio no?>>
Disse lui in un alzata di spalle
<<Non sei un po' grande per andare a scuola?!?>>
Pronunciai quelle parole sconvolta
<<Sai non sono mai stato bravo a scuola, poi una cosa tira l'altra e sono stato bocciato due volte>>
<<Chissà come mai questa cosa non mi sorprende>>
Dissi ghignando
<<Ah ah ah, sta di fatto che ora sono all'ultimo anno>>
<<Allora perché ieri non ti ho visto con gli altri?>>
<<Ho marinato>>
Esclamò facendo il figo
<<Ma quanto sei thug life>>
Dissi mettendo una mano sul petto e fingendomi sconvolta
<<Modestamente>>
<<Su bad boy dei miei stivali, siamo arrivati>>
Dallas parcheggiò la macchina e io, il più velocemente possibile, corsi all'interno della scuola per raggiungere la mia classe. La campanella era suonata da poco, lo notavo dal fatto che nel corridoi c'erano ancora abbastanza alunni. Guardai il mio orario, alla prima ora avevo matematica, perfetto. In poco tempo raggiunsi la mia classe e, poco prima che il prof chiudesse la porta, entrai velocemente; notai Giorgia, in fondo alla classe, in banco con Nash, lei appena mi notò mi mimò un "scusa", con lo sguardo le feci capire che non c'erano problemi. Hai capito Giorgia. Velocemente presi posto nell'unico banco in prima fila e mi sistemai più comoda che potessi pronta per un estenuante ora di calcoli.
Nel bel mezzo dell'ora mi arrivò un bigliettino
<<Hey, questo è per te>>
Disse un ragazza mora di fianco a me
<<Ehm, grazie, da chi viene?>>
<<Da Giorgia, la ragazza in fondo>>
Disse indicando col pollice la mia "amica". Sorrisi riconoscente alla ragazza e aprii il bigliettino davanti a me

Way Back Into Love|| Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora