-Capitolo 6-

2.8K 150 2
                                    

Cause I remember every Sunset...

Il suono del telefono si propagò nella mia stanza. Guardai l'orologio. 7:00. Okay, calma e sangue freddo. Primo giorno i scuola. Ottimo direi.
Mi alzai e appoggiai i piedi sul pavimento freddo. Mi stiracchiai e sbadigliando rumorosamente entrai nel bagno.
Guardandomi allo specchio notai due grandi occhiaie sotto i miei piccoli occhi azzurri. Uffi, proprio oggi.
Finito di lavarmi aprii l'armadio e indossai dei jeans chiari, una maglia bianca a maniche rosse a tre quarti e delle Vans nere. Presi lo zaino e corsi al piano inferiore. Con un balzo felino mi gettai su una sedia nella sala da pranzo, che era abbondata da varie cibarie, cibo...
Mi fiondai sul piatto di puncake davanti a me, lo avvicinai a me e lo feci annegare nello sciroppo e con un enorme forchettata me ne misi un quarto nella bocca; sembravo un criceto. Finita la mia "leggera" colazione mi avvicinai alla porta pronta per andare a scuola
<<Ciao ma! Io vado!>>
<<A dopo Martolina>>
E dopo quel breve scambio di saluti me ne andai.
Camminai verso la fermata del bus che si trovava a qualche passo da casa mia. Il pullman, per mia fortuna, arrivò quasi subito; salii mostrando il mio biglietto all'autista e presi posto negli ultimi posti. Misi le cuffiette ed ascoltai "Poison" di Rita ora, la musica, dopo poco, rimbombò al massimo del volume nelle mie orecchie, che mi fece da colonna sonora durante il mio viaggio, quando ad un certo punto una mano picchiettò sulla mia spalla, tolsi una cuffietta e mi girai verso la persona che mi aveva disturbata
<<Scusami, è libero questo posto?>>
Disse una ragazza bionda tinta con un enorme sorriso sul volto, era carina aveva dei grandi occhi marrone scuro, un piercing al naso e dei teneri denti da coniglio che la facevano sembrare un cartone animato, i capelli erano biondo tinto e le arrivavano fino alle spalle, era vestita in un modo particolare, aveva una bombetta, una maglia enorme con una stampa psichedelica, in stile hippie, dei jeans larghi strappati e delle converse bianche
<<Ehm, no... Siediti pure>>
<<Grazie, sai è sempre difficile trovare posto su questi cazzo di così... Cioè scusa non dovevo dire parolacce, mi ero ripromessa di non dirne più... Comunque io sono Giorgia, ma tutti mi chiamano Gio>>
Disse Giorgia tutto d'un fiato, io scoppiai a ridere
<<Marta, Marta Vanelli>>
<<Italiana giusto? Anche io vengo dallo stivale, ma ormai sono qui da anni ormai>>
<<Ehm... Si, io sono qui da poco>>
<<Uh figo, allora hai bisogno di una guida, mi offro io se non ti dispiace>>
<<No figurati>>
<<Bene cara, benvenuta a Los Angeles, oh, siamo arrivati!>>
Scendemmo dall'autobus e camminammo attraverso un enorme cortile. Tutti gli occhi erano fissi su di noi, o per lo meno su di me, (Marta sassy queen ). Era tutto come me nei film americani, Giorgia mi interruppe sul tempo
<<Allora, questa scuola è semplice, è solamente divisa in gruppi, c'è il quello dei nerd, quello degli emo, degli gli sportivi, delle persone "normali, delle ehm.. Come posso dirlo in modo carino? Puttane, stai lontano da loro, ti portano solo guai, a meno che tu non sia come le protagoniste dei film.... Allora le incontrerai di sicuro e per finire c'è il gruppo dei belli ma troppo fighi per stare con la plebaglia, sono famosi Viner sai? Ma certo che lo sai, tu lo DEVI sapere>>
Disse indicando tutti i vari gruppi, mi soffermai a guardare l'ultimo, ma io li conosco...
<<Per caso è il gruppo di Nash e quei cretini dei suoi amici>>
Dissi indicandoli con il pollice e inarcando le sopracciglia
<<Ehm si perché?>>
<<Sai li ho conosciuti quando sono arrivata qui, lunga storia...>>
<<Oh mio dio, dimmi, com'è Nash?!? È fidanzato?!? Sposato?!? Vedovo?!?>>
<<Stai calma Gio, penso sia single, ma per caso ti piace?>>
Dissi in modo malizioso
<<Ma chi? A me? Lui?!? Ahahahahahahahahaha si>>
Disse tornando seria
<<Allora non ti preoccupare te lo presento io>>
<<Davvero lo faresti? Per me? Oddio grazie!!!>>
Mi abbracciò con foga fino a stritolarmi
<<Okay... Ora basta>>
La staccai a forza e lei imbarazzata chiese scusa
<<Sai potremmo rimediare ora...>>
No le lasciai il tempo di chiedermi qualcosa che la trascinai a forza davanti al gruppo dei ragazzi
<<Ciao ragazzi!>>
Dissi salutandoli con la mano che avevo libera
<<Hey M>>
Esclamò Nash raggiungendomi e dandomi il cinque; anche Shawn si avvicinò ma lui mi abbracciò forte, gli altri mi salutarono con un cenno della mano
<<Ah ragazzi, questa è Giorgia, Giorgia questi sono i ragazzi, penso che i nomi li consci già>>
Lei sorrise e fece un cenno con la mano per poi dire
<<Piacere>>
mi voltai verso Nash e notai che si stava avvicinando pian piano a lei, appena fu davanti a Gio le prese la mano e gliela baciò
<<Il piacere è tutto mio>>
<<Ehm... Grazie>>
Rispose lei sorridendo raggiante, poi si girò verso di me e disse
<<Vieni Marta, ti faccio fare un tour gratuito per la scuola, ma solo perché sei tu>>
<<Perché se fossi stata un altra persona mi avresti fatto pagare?>>
Dissi ridendo
<<Eh certo, guarda che il mio aiuto è prezioso>>
Disse lei atteggiandosi
<<Guarda non ne dubito>>
Risposi sorridendole sarcastica.
Mi prese il polso e mi trascinò dentro l'edificio ma prima che le porte si chiudessero dietro di me, urlai ai ragazzi un sommesso
<<A dopo ragazzi>>
Dopo Giorgia rivolgendosi a me disse
<<Su su, il tempo è denaro>>
Quando fummo in corridoio lei sospirò per poi guardarmi
<<Bene andiamo in classe>>
<<Ma il tour?>>
Dissi leggermente confusa
<<Ma che tour e tour, era solo una scusa per allontanarmi, sai ero molto a disagio>>
Disse grattandosi la testa imbarazzata
<<Ma tu sei fuori>>
Dissi ridendo
<<No, ora sono dentro>>
<<Battuta pessima, meriti un face palm>>
E fu quello che feci
<<Ma si fai non c'è niente da vedere si interessante in questa scuola, ti accompagnino nella tua classe, dimmi che materia hai?>>
<<Ehm inglese>>
<<Ah, io ho musica, vabbè ci incontreremo per arte che è alla seconda ora>>
Continuammo a parlare di varie cose fino a quando Giorgia non si fermò all'inizio di un corridoio
<<Vedi la classe là in fondo? Quella è la tua classe, io ora vado che sono al secondo piano, a dopo!>>
Disse scappando, che strana ragazza. Guardai davanti, un lungo corridoio divideva me dalla classe, non mi ero fermata ad osservare bene la scuola, è molto più curata della mia vecchia in Italia, il pavimento era bianco, le pareti color crema e gli armadietto, che erano posizionati ai lati, erano rossi; sulle pareti non c'era neanche un grafito, e il pavimento era stranamente pulito.
Camminai lentamente verso la mia classe, mentre con una mano stringevo un cinghia dello zaino. Degli alunni continuavano a guardarmi, va bene che sono bellissima ma basta chiedere un foto così mi potete osservare meglio...
Arrivai alla porta incolume e dopo alcuni secondi di esitazione entrai. La classe era quasi vuota, così mi sistemai al penultimo banco e prendendo il telefono aspettai l'inizio della lezione.
Stavo finendo un partita di un gioco di zombie sul telefono, ero al penultimo livello, quando un cartella piombò sul banco di fianco facendo un tonfo sordo, misi in pausa ed alzi lo sguardo, un piccolo Nash selvatico appare. Mi sorrise e senza dire niente si sedette
<<Che fai?>>
Disse lui cercando di guardare lo schermo del mio cellulare, io lo guardai stranita ma risposi
<<Un gioco di zombie, praticamente mentre corri devi evitare la carne morta>>
<<Uh Figo, lo conosco e dimmi, l'ora dopo che hai?>>
<<Ehm, arte con Giorgia>>
<<Giorgia eh?... È carina>>
Mi voltai verso Nash con uno sguardo perverso
<<C'è puzza di cotta>>
Ghignai guardandolo con un sopracciglio alzato
<<Ma cioè, questa puzza è forte oppure... No perché io il deodorante l'ho messo>>
<<Nash non hai capito proprio niente, intendevo che lei ti interessa>>
<<Bhé si, penso>>
Con il gomito lo spintonai un pochino
<<Fidati di me, è ricambiato>>
Lui mi guardo sorpreso e sorrise
<<Grazie M>>
<<Di nulla N>>
<<Hey, mi hai rubato l'idea!>>
Disse lui e si mise a ridere
<<Già N>>
Risposi io, Nash scosse la testa.
La campanella suonò e la lezione iniziò, un uomo alto e smilzo entrò dalla porta con una ventiquattrore.
<<Giorno ragazzi, oggi interroghiamo>>
Guardò uno ad uno gli alunni, poi mi rivolse uno sguardo
<<Ma guarda, abbiamo un volto nuovo>>
Nash rispose al posto mio
<<Si prof è la ragazza nuova>>
<<Grazie Grier, e tu ehm...>>
<<Vanelli>>
<<Si Vanelli, vieni a presentarti>>
Io a disagio mi alzai e andai di fianco alla cattedra, mi voltai verso la classe e incominciai a parlare
<<Ciao, io sono Marta Vanelli e mi sono appena trasferita dall'Italia>>
Conclusi facendo un piccolo sorriso
<<Bene Marta vai pure a posto, anche se la scuola è già iniziata da un po' spero che riuscirai a metterti in pari con il programma>>
Andai al mio posto come disse il professore e chiacchierando con Nash spettai la fine di quell'ora

     • • • • • • • • • •

Finalmente arrivò l'ora di pranzo. Nella mia vecchia scuola non c'era la mensa, visto che uscivamo prima, quindi questa è la mia prima volta in una vera e propria mensa americana.
Entrai dalla grande porta. La sala era molto grande, con delle enormi porte finestre sul lato sinistro, i tavoli erano mediamente grandi e rotondi e nel lato destro della stanza c'era il cibo. Le persone avevano già preso posto e di sottofondo c'era un rumoroso mormorio. Mi guardai attorno spaesata, quando un mano mi prese il braccio facendomi voltare.
Giorgia mi stava guardando sorridente
<<Ma tu sorridi sempre?>>
Chiesi stranita
<<Occasionalmente>>
Io scossi la testa e la seguii al bancone del cibo, presi un vassoio rosso e cercai del cibo commestibile.
<<Non ti consiglio di prendere il polpettone, prendi la bistecca e le carote, sono due delle poche cose mangiabili in questo schifo>>
Fece una faccia schifata; era esilarante, cercai di contenere le risate, mentre lei commentava ogni pietanza sul bancone; mi consigliò anche il minestrone di legumi e io lo presi non molto convinta.
Finito di pagare il tutto, ci incamminammo ad un tavolo vuoto poco lontano da li. In un attimo, senza neanche realizzare cosa stava succedendo, inciampai sul piede di un ragazzo. Traballai un attimo per poi tenermi ad un tavolo mentre il mio vassoio volò in aria spiaccicandosi precisamente sul top di una ragazza che stava camminando nella direzione opposta alla mia.
Tutta la mensa si zittì in un attimo, la ragazza davanti a me aveva un faccia schoccata. Mi avvicinai con un tovagliolo cercando di sistemare il casino che avevo combinato.
Lo striminzito top rosso della ragazza era diventata color verde vomito, i suoi capelli rosso tinto erano macchiati con schizzi di minestrone e qualche rimasuglio di carota. I suoi truccatissimi occhi azzurri mi fulminarono con lo sguardo, mentre il suo rossetto si piegò, seguendo l'espressione della sua bocca, in una smorfia di rabbia. Questa ragazza mi ricordava qualcosa... minigonna scozzese, top rosso fuoco, tacchi neri, unghie da gatta, trucco peggio di un clown... Oddio no... Non il capo del gruppo delle troie!.
Cercai di trattenere le risate per la mia sfiga e mi avvicinai lentamente dandogli il tovagliolo, lei, con una manata, lo gettò a terra e guardandomi come una furia disse
<<Tu piccola puttana, come ti permetti! Questo top è di Prada! Prada cazzo!>>
Mi urlò in faccia, mentre dietro di lei si fecero avanti tre ragazze che tentavano, invano, di calmarla
<<Ehm... Scusa?>>
Dissi io titubante, mi guardai attorno cercando il sostegno di Giorgia che intanto mi stava guardando, il suo sguardo diceva "L'hai fatta grossa ma ti stimo"
<<Scusa?!? SCUSA?!? Ma tu sai chi sono io?!?>>
Ma in questo paese hanno tutti manie di grandezza?!?
<<Oh ma ce l'avete tutti su con questa domanda, eh?... No, non so chi tu sia e sinceramente non me ne frega una beata fava>>
Il suo viso prese un leggero colorito rosso, si avvicinò pericolosamente a me, mi indicò con il dito e lo appoggiò sul mio petto, poi, a bassa voce, quasi un sussurro, disse
<<Non sai che nemica ti sei fatta, sappi che te la farò pagare>>
Con il dito cominciò a spingere sul mio petto facendomi indietreggiare leggermente, io la guardai dritta negli occhi per tenerle testa
<<Non vedo l'ora>>
Esclamai con il suo stesso tono.
Ci guardammo per qualche secondo, la tensione era palpabile; dopo poco girò la testa di scatto e face svolazzare i suoi lunghi capelli rossi
<<Tina, Christy, Britney, andiamo!>>
Sculettando si allontanò dalla mensa con i suoi "cagnolini".
Io mi girai verso Giorgia che era appena scoppiata a ridere, mi unii a lei raggiungendo un tavolo. Che giornata...

Way Back Into Love|| Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora