-Capitolo 12-

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Il pomeriggio con Cameron fu sorprendentemente divertente. Riusciva sempre a farmi ridere. Prima perché si è sporcato con il gelato, poi perché è caduto in una pozzanghera ecc....
Ci ritrovavamo, nel tardo pomeriggio, in una delle strade per arrivare a casa mia. Eravamo vicini e stavamo parlando del più e del meno, quando la suoneria del suo telefono interruppe uno dei suoi tanti aneddoti.
<<Scusami devo rispondere>>
Disse meccanicamente mentre fissava con sguardo perso il cellulare
<<Certo fai pure>>
Risposi io con un cipiglio sul volto.
Si allontanò di qualche metro per rispondere. Sarà qualche parente o qualche amico.
Mi guardai in giro e notai la mia casa non molto lontano da qui. In quel momento ricevetti un messaggio

Da madre:
Torna a casa Marta che tra poco io e tuo padre usciamo

Guardai lo schermo del telefono confusa

A madre:
Ma io ho le chiavi voi uscite pure

Da madre:
Sicura di avercele?

Ancora più confusa mi controllai le tasche e.... Ah non c'erano.
Dannazione a me è alla mia disorganizzazione.
Mi girai verso Cameron per attirare la sua attenzione e quando ci riuscii gli feci segno verso casa mia, lui annuì e mi sorrise, così lo salutai con un cenno della mano e mi incamminai verso casa.

Aprii la porta ed entrai nel grande salotto
<<Sono tornata>>
Urlai a gran voce prima di stenderei sul divano e accendere la tv su MTVmusic .
Sentii qualcuno scendere velocemente le scale
<<Eccoti Martolina noi usciamo se hai bisogno chima>>
<<Si si>>
Dissi quasi non ascoltandola.
Sentii la porta sbattere e dopo si propagò uno strano silenzio
<<finalmente un po' di pace>>
Dissi togliendomi le scarpe.

•••••••••••

Stavo dormenti beatamente quando una mano mi spintonò con forza
<<Ma che cavolo...?>>>
Dissi aprendo gli occhi leggermente. Notai in primo piano il volto di mio padre
<<Marta sono le sette e mezza, hai dormito quasi per metà pomeriggio>>
scattai seduta
<<Sette e mezza?!?>>
Urlai mentre accendevo lo schermo del mio telefono
<<Si Marta stai calma, non è un così gran problema, basta che stasera riesci a dormire e...>>
Non riuscì a finire la frase che fu interrotto da me
<<Papà non puoi capire, io alle otto sono fuori a cena>>
Non gli lasciai il tempo di rispondere che ero già al piano superiore a cambiarmi.
Con fretta preparai dei pantaloni a vita alta di jeans chiaro, un top senza spalline bianco e le adidas.
Corsi letteralmente nella doccia e senza stare troppo a godermi l'acqua calda mi insaponai.

Uscii dalla doccia lasciandomi dietro una nube di vapore che appannava tutti i vetri.
Tornai in camere, mentre con un asciugamano mi asciugavo il corpo.
Infilai i vestiti velocemente e con una mano controllai l'ora. 19:40.
Raggiunsi il bagno e presi il Phon e una spazzola. Dopo quasi un quarto d'ora avevo finito, finalmente...
Mi misi un po' di matita, del mascara e un po' di burro cacao alla ciliegia.
Sentii il campanello suonare, così mi precipitai al piano inferiore raccogliendo il mio telefono.
<<chi è a quest'ora?>>
Chiese mia mamma dalla cucina
<<È un mio amico mamma, devo uscire, non mi aspettare  sveglia>>
Dissi di rimando
<<E quando volevi dirmelo?!?>>
Disse lei irritata
<<Bhè ora te lo sto dicendo, ciao mamma>>
La salutai io.
<<Ricordati che io, tua sorella e tuo padre dobbiamo uscire, prendi le chiavi!>>
Sottolineò lei
Presi un giubbotto di pelle e aprii la porta.
Dietro essa c'era Cameron.... Aspetta... Cameron?!?
<<Che ci fai qui?>>
Chiesi io sorridendo
<<Volevo chiederti se volevi uscire a magiare una pizza con me ma vedo che devi già uscire>>
Disse lui con uno strano tono. Forse irritazione? No non scherziamo.
<<Effettivamente dovrei uscire con Shawn...>>
<<Ah.... Scusa il disturbo allora>>
Disse lui scendendo le scale arrabbiato. Ma che aveva?
Lo raggiunsi e con una mano sulla spalla lo girai con forza
<<Che hai Cameron?>>
<<Scusami è che sono arrabbiato ma non è colpa tua>>
Disse lui. C'era qualcosa che non andava era diverso, per quanto lo conoscessi.
Notando che io non rispondevo continuò
<<È solo che volevo passare una serata con te così magari sbollivo un po'>>
Disse guardando in basso.
Sospirai e guardandomi intorno presi una decisione
<<Va bene ma ti conviene che ne valga davvero la pena>>
Dissi fingendomi arrabbiata, lui sorrise e annuì.
Presi il telefono e chiami Shawn
<<Pronto?>>
Rispose lui dall'altra parte
<<Hey Shawn...>>
<<Dimmi Marta>>
<<Per il nostro appuntamento...>>
<<Che è successo? stai bene?!>>
<<Si si... Però è successo un casino è che un mio amico ha bisogno di me e.... Non posso abbandonarlo>>
Dissi l'ultima parte guardando Cameron
<<Ah>>
Disse solamente, si sentiva la delusione
<<Scusami davvero Shawn, ma non posso lasciarlo qui nel momento del bisogno>>
Mi sentivo una merda per lui
<<Non preoccuparti Marta avrei fatto la stessa cosa anche io, allora.... A domani>>
<<A domani e Scusami ancora>>
<<Niente>>
Dicendo questo riattacò.
Mi sentivo una stronza, povero.
Tornai da Cameron
<<Mi hai fatto fare la figura della stronza con Shawn>>
Dissi scocciata
<<Scusami>>
Disse leggermente dispiaciuto e mi abbracciò
<<Se se, su entra che ci guardiamo un film>>
Dissi riaprendo la porta
<<E i tuoi?>>
Disse Cameron guardando dentro casa
<<Tra poco escono, non ti preoccupare>>
Dissi io. Lui sorrise maliziosamente e io in cambio gli diedi un pugno sul braccio.

Lo feci entrare in camera mia e notai il suo sguardo vagare da una parte all'altra della stanza.
Si avvicinò ad una parete ed io con lui. Stava guardando le mie foto. Cercai di coprirle mettendo il mio corpo fra lui e la parete.
<<Cosa c'è ti vergogni?>>
Disse lui avvicinandosi ancora di più a me
<<Bhé... No è solo che è roba privata e... È la mia passione>>
Mi girai e guardai una foto
<<Non sono abituata a parlarne>>
Lui si spostò e guardò le altre foto
<<Sono bellissime>>
Continuò a guardarle
<<questa è la mia preferita>>
Disse indicandone una. Mi avvicinai a lui e guardai la foto con lui.
<<già mi ricordo quel giorno, è stata la prima volta che in cui ho fotografato me stessa>>
Notai che mi stava fissando, non mi ero accorta di essermi persa nei miei pensieri
<<La puoi tenere se vuoi>>
<<No non preoccuparti...>>
Staccai dalla perdere la foto e gliela misi in mano
<<Insisto>>
Lui sorrise
<<Dovresti coltivare questa passione>>
<<Magari>>
Dissi io sognante
<<Sai c'è un corso pomeridiano di fotografia nella nostra scuola>>
<<Non saprei...>>
Dissi io titubante
<<Tu Pensaci okay?>>
<<Va bene>>
Risposi io sorridendo. Lui invece rimase serio
<<Dovevi dire okay>>
Disse lui. Era troppo serio.
<<Non siamo in Colpa delle stelle Cameron>>
Sottolineai io alzando un sopracciglio
<<Però almeno questa soddisfazione potevi darmela>>
Disse con un finto broncio
<<Mai>>
Risposi io divertita
<<che ne dici se scendiamo e mangiamo qualcosa?>>
Continuai
<<Perfetto>>
Insieme scendemmo in cucina e aprendo il frigo decidemmo infine di mangiare una pizza da scaldare.
Infornai la pizza per poi voltarmi verso Cameron
<<Allora, vuoi dirmi perché sei triste?>>
Chiesi sedendomi di fianco a lui
<<Ho litigato con Nash>>
Disse. Qualcosa mi diceva che non era del tutto la verità, però non diedi peso a quel pensiero.
<<Oh mi dispiace Cam>>
Dissi mettendogli una mano sulla spalla come a confortarlo, lui in cambio mi fece un mezzo sorriso
<<Grazie Marta>>
Disse improvvisamente lui
<<E di cosa?>>
<<Di tutto, di questo... All'inizio sono stato uno stronzo e pensa che ora sono qui, con la persona che dovrebbe odiarmi...>>
Disse abbassando la testa
<<Non esagerare Cameron, non hai fatto una tragedia, eri solo insopportabile>>
Dissi facendolo ridacchiare
<<Facciamo così, ora io prendo la pizza e tu scegli un film e ce lo guardia insieme, okay?>>
Dissi facendogli l'occhiolino, lui sorridendo rispose
<<Okay>>

Così, dividendoci i compiti, ci mettemmo sul divano a guardare un film romantico.
<<Cameron Dallas è da film romantico?!?>>
<<qualche volta>>
Rispose sorprendendomi.
Il film iniziò, parlava di una donna che trova il lavoro dei suoi sogni e poi si innamora del capo dell'azienda.
Quasi a metà film notai il braccio di Cam allungarsi sulle mie spalle. Mi sentivo strana, avevo una sensazione forte alla bocca dello stomaco, e non era la pizza.
Ma cos'era?
Non avevo mai provato una sensazione del genere. Sentii uno strano calore irradiarsi in me quando la sua mano finì a contatto con la mia spalla.
Continuai a guardare il film imperterrita, anche se mi ero irrigidita parecchio.
Quando il film finì sospirai, quel contatto mi lasciava confusa e questo non mi piaceva.
Mi alzai di botto come scottata
<<Bhé posso affermare che questo tipo di film non è il mio genere>>
Lui mi sorrise e alzandosi mi si avvicinò
<<neanche il mio>>
Dopo quell'affermazione ci fu un attimo di imbarazzo
<<Ora devo andare>>
Affermò di punto in bianco
<<ci sentiamo>>
Continuò lui.
Si avvicinò a me, lentamente e in poco mi fu a pochi centimetri
<<Grazie per la serata>>
Disse. Avevo la bocca secca non riuscivo a rispondere.
Si avvicinò ancora di più, i nostri nasi si scontravano, riuscivo a percepire il suo respiro mescolarsi con il mio.
Cambiò la sua direzione e mi diede un bacio sulla guancia, in una parte poco distante dalle labbra.
<<Buona notte Marta>>
Sentii solamente la porta chiudersi.
Mi toccai la guancia ancora confusa da quella nuova sensazione.
L'avrà fatto apposta?

Pov. Cameron

Appena uscii sorrisi leggermente e uno strano formicolio si irradiò per tutta la mia schiena.
Camminai per il vialetto quando mi arrivò un messaggio

Da Johanna:
Come sta andando?

A Johanna:
Me la sto lavorando

Way Back Into Love|| Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora