•CAPITOLO 10•

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Sentivo una persona lamentarsi e dire: "per favore lasciami in pace, non voglio farlo, ti prego non mi picchiare, ti prego non mi tagliare o molestare"...
Cose del genere sentivo mentre la voce pesante diceva: "forza! Fallo ora, o giuro che non vedrai più la luce, ti spezzerò ogni osso che sta dentro a quel corpo di merda con cui ti ritrovi.!"
Riconoscevo quella voce, quella voce grave e pesante, quella che mi chiese se volevo una sigaretta, quella che urló al tocco di una sigaretta. Vorrei ucciderlo quel ragazzo, ma non trovo il coraggio neanche ad uccidere una mosca. Mi chiesi chi fosse l'altra voce, infondo, anche lui mi ricordava qualcuno, con quella voce leggera e profonda. Poco dopo sentì che il bullo se ne andó via, così rimasi a giocare con l'altro. Sempre con il microfono acceso lo sentì piangere, gridare dal dolore, come se si stesse tagliando o pizzicando la pelle. Non poteva continuare così. Accesì anch'io il microfono e dissi:
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