•CAPITOLO 19•

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Riaprì gli occhi. Vedevo rosso ovunque e sentivo la pioggia che mi cadeva in faccia. Tenevo la mano a qualcuno ma non sapevo chi fosse. Non avevo la forza di girarmi e guardare chi fosse.
Avevo la bocca aperta, non riuscivo a muovermi. All'improvviso senti un'ambulanza in avvicinamento. Si fermo vicino a noi, ad un tratto si misero a parlare alcune persone. Ci porranno subito via. Ero vicino a Federico, ma arrivati all'ospedale ci separammo. Qualche giorno dopo mi svegliai da un coma durato 2 giorni più o meno, aprivo lentamente gli occhi, e da un nero oscuro cominciavano ad apparire colori, rosa, arancione, bianco, verde,..
Mi trovato in una camera d'ospedale, era pieno di fiori e di persone. Tutti tranne Federico. Dove fosse lui non sapevo, non sapevo neanche se stava bene. Guardai il gesso del braccio destro, c'era una scritta, ma ancora non riuscivo a leggerla, ancora non vedevo e sentivo del tutto. Quel che fosse successo non lo so, saró stata investita? Avrò sognato? Mi hanno rapita? Boh.
Hans si avvicinó a me, mi diede un bacio, questa volta sulla guancia, e si scusó tanto, mi disse che non si era reso conto che stavamo insieme. Ma noi non stiamo insieme, e non sapevo come dirglielo, non potevo parlare! Arrossi subito. Qualche giorno dopo mi tolsero le bende, la prima cosa che chiesi era se Federico stesse bene, mi dissero che era uscito da un po' e che veniva a trovarmi sempre. Poi chiesi di Mizgin, ma purtroppo era già partita. Avevo tante di quelle domande che non sapevo da dove cominciare. Poi mi venne in mente la pagella.. Era già arrivata. Preferivo non parlarne ancora. All'improvviso sentì qualcuno bussare alla porta, beh avanti allora, non credevo ai miei occhi.

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