•CAPITOLO 18•

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Mi portó subito a bere qualcosa. Mi disse che soltanto dell'acqua non bastava. Allora andammo al bancone bevande e ci dammo dentro. "1 bicchiere di quello, un po' di quello e quello"
Eravamo ubriachi fradici, tutti, era la mia prima volta.
Mi avvicinai al bagno per vomitare e un ragazzo mi fece cenno di sdraiarmi sul letto (si era una festa in casa) io rimbambita mi sdraiai, non so cosa fosse successo, ricordo solo  che fece cenno di baciarmi. Beh era un po' carino e penso che qualche bacio io glielo abbia dato, era Hans se mi ricordo bene. Federico mi stava cercando quando improvvisamente entró in quella camera. Sbalordito fece cadere i bicchieri che aveva in mano, e scappó, non sapeva dove andava, voleva solo scappare via, lasciava gocce di lacrime ovunque. Mi alzai spingendo Hans, che si sentiva in colpa, ma in fondo lui non sapeva niente, non poteva sapere che io lo amavo. Iniziaì ad inseguirlo, vedevo tutto sfocato, uscì di casa, vedevo qualcuno correre, non sapevo se fosse lui o una persona che faceva gioching. Mizgin mi prese dal braccio e mi disse:
"Non puoi uscire in queste condizioni"
Le stortai il braccio e continuai a correre. Lo vidì. Fermo. Forse era stanco, non so. Andai da lui, volevo scusarmi, credo che lui avesse capito che io lo amassi. Mi vide ma si mise a correre. Pioveva. Lo presi per il braccio e lo fermai in mezzo al marciapiede. Mi guardó con le lacrime ai occhi. Ci voltammo alla mia sinistra e l'unica cosa che vidimo erano 2 grandi cerchi bianchi che ci accecavano.

Bianco nel neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora