Speravo con tutta me stessa che Justin ci fosse stato. Era il mio ultimissimo giorno in ospedale. Speravo anche di trovare fentro di me a forza per dirgli, prima di andarmene per sempre, che lo amavo.
Quella mattina mi alzai di buon'ora per preparare le mie cose. Sarei partita domani mattina alle 7:00 per andare in aeroporto.
Quel giorno indossai una semplice felpa grigia con la zip aperta e sotto una cannottiera nera. Misi degli shorts nè troppo corti nè troppo lunghi e infine mie vans. Dopo essermi vestita, non so perché, andai in bagno e mi misi un po' di mascara. Non lo facevo da tantissimo tempo ormai.
Prima di uscire dalla stanza, sospirai pesantemente. Aprii la porta e Justin era lì. Appoggiato al muro, come sempre.
Mi sorrise e io feci lo stesso."Mi dispiace di non essere venuto ieri Grace, scusa. Non so veramente che mi è preso" borbottò mentre andavamo a fare colazione.
"Non ti preoccupare" sorrisi a trentadue denti.
Per quasi tutto il tempo restammo in silenzio. Mangiai poco, come sempre. Ero troppo impegnata a guardarlo. Dovevo imparare a memoria tutto il suo volto, dato che poi non lo avrei più rivisto.
"Quando parti?" Mi chiese quando tornavamo in stanza.
Più tardi sarei dovuta andare dalla dottoressa Brown per la mia ultima seduta, si spera.
"Domani mattina. Alle 7:00 devo prendere il taxi per andare in aeroporto" gli dissi continuando a sistemare le mie cose.
"Te ne vai così presto?" Chiese Justin.
Annuii tristemente.
Cazzo Grace. È il tuo momento. O ora o mai più.
Non farlo Grace. Farai la fugura della cogliona. Lui non ti ama.
"Justin" si voltò verso di me. Ci guardammo in faccia "devo dirti una cosa. È importante"
Si alzò e ci trovammo faccia a faccia.
Buttati!
Non dirglielo! Non dirglielo!
"Justin io" respirai a fatica. Dal suo volto dedussi che fosse preoccupato. Secondo me, non se lo sarebbe mai aspettato che io fossi innamorata di lui.
Continuavo a guardare le mie scarpe che, fino ad allora, non erano mai state talmente tanto interessanti."Che succede?" Domandò di nuovo.
Non ce la fai, non ce la fai. Stupida.
Ti prego Grace. Fallo.
Ma perché avevo questa lotta dentro la mia testa?
Cazzo non è il momento di pensare a noi! Buttati per una volta nella vita! Ce la farai!
"Justin, io ti amo"
Oh mio Dio. Lo avevo detto veramente?
Guardai la sua reazione. Immobile. Mi guardava soltanto.
Ma lo avevo detto sul serio? Cristo che casino.Per secondi, che a me sembrarono più secoli, nessuno dei due disse nulla.
"Ma Grace" concluse infine "domani vai a New York"
Eravamo vicinissimi, però dopo quella frase detta da lui, mi allontanai.
"È tutto quello che hai da dirmi?" Dissi quasi in lacrime "non mi aspettavo mica di essere baciata come nei film, anche se a essere sincera non avevo aspettative, ma questo è tutto quello che hai da dirmi? Lo sai quanto tempo ho impiegato per dirti quelle quattro fottute parole? Forse troppo perché tu non hai nemmeno idea di quanti film mentali mi faccio ogni giorno. Ma lascia perdere Justin. Fai finta che non abbia detto nulla. Domani partirò e tu mi dimenticherai, ma sappi che io non lo farò. Mi dispiace Justin. Ho fatto il passo più lungo della gamba. Dimentica tutta questa conversione"
JUSTIN'S POV:
Non potevo crederci.
Lei mi amava.
Parlò tanto, ma non la acoltai. Ero troppo intento a guardarla. Avevo sbagliato a dire quella frase, ma non riuscivo a dire altro.
Quando ebbe finito di parlare. Se ne andò. Accadde tutto così in fretta che nemmeno me ne accorsi.Dio, lei mi amava.
Uscì dalla porta singhiozzando.
Bravo coglione. L'hai fatta piangere.
"Grace, aspetta per favore" le urlai. Per fortuna io era più veloce do lei e la raggiunsi senza fatica.
La presi per il braccio e la feci voltare in modo da guardarla in faccia. Incredibile. Riusciva ad essere bellissima anche piangendo.
"Ti prego lasciami stare"
Sorrisi. Era così dolce.
"Per favore Justin, vattene" bisbigliò cercando di scansarmi anche se era inutile.
La presi per i fianchi. Dio qunto era magra. Non si notava perché portava sempre felpe larghe, ma bastava toccarla un attimo per capire quanto fosse magra, forse troppo magra.
"Grace anche io ti amo"
Dopo aver detto quelle parole, restammo infiniti secondi a guardarci negli occhi.
Si poteva benissimo capire che non se lo aspettava.GRACE'S POV:
Non potevo crederci. Un ragazzo amava me. Un ragazzo aveva occhi solo per me.
Percepii i miei occhi che luccicavano. Non potevo ancora crederci. Ma era serio?Beh, se lo ha detto si, certo che si.
E che dovrei fare io ora? Cioè devo parlare? Devo dirgli qualcosa? Devo baciarlo? No, sarebbe troppo affrettato. Cosa dovevo dirgli?
Non lo so. Avresti dovuto avere più esperienza con i ragazzi. Fai quello che vuoi.
"P-posso abbracciarti?" Chiesi con un filo di voce.
Senza preavviso, Justin prese il mio volto tra le sue mani e lo avvicinò al suo. Le nostra labbra su unirono perfettamente, come se fossero nate per questo.
Non fu un bacio a stampo, fu qualcosa di più. Ci staccammo solo per prendere fiato. Lo guaradai sorridendo e gli accarezzai il viso. Lo abbracciai come non avevo mai fatto con nessuno."Ti amo Justin" gli sussurrai all'orecchio. Mi baciò la guancia per poi abbracciarmi. Ce ne andammo in stanza.
"Domani non voglio andarmene" ribattei guardando le mie valigie
"Ma lo hai promesso a tua madre Grace"
"Si,ma io voglio restare qui. Con te"
Mi avvicinai al mio letto,dove stava seduto Justin. Mi prese per i fianchi e mi fece cadere su di lui.
"Beh, ci rimane un pomeriggio. Che ne dici di essere fidanzati per un pomeriggio?"
Fidanzati.
Sorrisi. "Certo che mi va"
Affondai la faccia nel suo petto. Non aveva un profumo particolare, profumava solo di...Justin.
"Mi mancherai tantissimo bimba"
Era ufficiale ormai che il mio soprannome era Bimba. Suonava strano detto da me, ma detto da lui era incredibilmente sexy.
Gli sorrisi accarezzandogli i capelli. "Anche tu"
Sapevo benissimo che a New York non avrei trovato nessuno. Io volevo lui.
Dio, quanto ero felice. Sì, ero felice. Per la prima volta nella mia vita ero felice. Strano però, forse la mia vita aveva avuto finalmente la Svolta che aspettavo da anni. Magari sarebbe andato tutto bene. Magari questi ultimi anni erano solo un brutto momento e quello era finalmente il giorno della Svolta.Era tutto perfetto fino a quando non entrò un'infermiera di colore, piuttosto grossa e con moltissime treccine fitte fitte.
"Cerco Grace Anderson. È veramente molto urgente"
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Angel Guardian; jdb
Fanfiction"Che ci fa una ragazza bella come te in un posto brutto come questo?"