7-Acqua ed Aria

202 19 3
                                    

Quella mattina Eric era stato richiesto a casa del suo migliore amico. Conosceva benissimo il motivo, e lui doveva riferire gli ultimi aggiornamenti sulla questione.
L'appuntamento quella mattina era per le nove ma Eric uscì di casa con un'ora d'anticipo. Passò a prendere Camilla e poi i due si ritrovarono in un parcheggio deserto mentre aspettavano l'orario stabilito.
-Camil, scegli un posto.-la ragazza si guardó attorno alla ricerca del posto più nascosto.
-É ovvio, quello in ultima fila dietro l'albero. É il più appartato e poi, ci serve un po' di privacy.-disse la ragazza con sguardo malizioso.
-D'accordo.
Eric parcheggiò nel punto stabilito e, non fece in tempo a spegnere l'auto che Camil era già sui sedili posteriori. Il ragazzo scese, aprì la portiera dietro e si mise sopra la ragazza iniziando a baciarla con passione.
La ragazza iniziò a togliersi il top ed Eric, subito dopo, iniziò a baciarla dal collo fino al basso ventre abbassandole, nel mentre, la minigonna. Camil iniziò a gemere nel momento in cui il ragazzo giunse alla sua meta.
Continuarono per almeno venti minuti, fino a quando il cellulare di Eric squillò.
-Ti prego non rispondere.-chiese Camil ancora scossa dagli spasmi.
-É lui! Devo per forza rispondere.
-Va bene ma fai in fretta, ho voglia di altro.
Eric accettò la chiamata.
-Ehy!
-Eric, mancano cinque minuti alle nove. Muoviti prima che mio padre scateni la guerra.Vuole subito le novità su tu sai cosa!
Eric sbuffò.-D'accordo, io e Camil stiamo arrivando.
Ad Eric fu chiuso il cellulare in faccia.
-Cosa vuol dire"Io e Camil stiamo arrivando?"-chiese la ragazza.
-Che dobbiamo andare.
- Ma non ho ancora avuto....
-Li avrai dopo. Promesso.-La ragazza lo baciò.
Eric salì sul posto del guidatore mentre Camil rimase dietro a rivestirsi.
Nel giro di due minuti si ritrovarono davanti a una casa, un ragazzo era già alla porta.
-Dove cazzo eravate? No aspetta, non dirmelo. Ho capito.-Disse il ragazzo con una faccia disgustata.
-Max, ho novità per tuo padre.
-É quello che voleva sentire. Entrate.
Max accompagnò i suoi amici nello studio del padre. Era felice che Eric avesse portato le informazioni a suo padre, non tanto perché suo padre le volesse ma per la salute del suo migliore amico. Chissà che cosa gli sarebbe successo se non avesse portato niente.
Appena dentro lo studio Camil si sdraiò sulla chaise longe riservata alle "amichette" in visita, mentre i ragazzi si accomodarono sulle poltrone in velluto rosso. Dietro una scrivania si ergeva un trono, e, seduto sopra di esso, c'era un uomo, il padre di Max.
-Spero che tu abbia buone notize da riferirmi.-disse l'uomo.
-Esatto.
-Eh? I pesci sono nella rete?
Eric annuì con la testa. L'uomo urlò di felicità.
-Anche il pesce ribelle?-chiese l'uomo impaziente. Eric ci pensò un attimo prima di affermare.-Queste sono buone, anzi buonissime notizie! Bisogna festeggiare!
-Papà? Sono le nove di mattina non pensi sia un po' presto per i festeggiamenti?
-Affatto!-disse l'uomo, poi si rivolse alla ragazza.-Champagne e bollicine?
Camil si leccò le labbra.-Sono alcune delle cose che mi eccitano di più.
-Perfetto!
------------------------------
-Okay Chris, come cazzo hai fatto?- chiese Skyler ancora sconvolta.
-Io non, io non ne ho idea-rispose la ragazza, era rimasta anche lei a bocca aperta, dopo aver visto quella magia.
-Christina.-urlò Alex-porca puttana, come cazzo hai fatto? É impossibile che tu non lo sappia: o é uno scherzo, o hai fatto qualche incantesimo, e cazzate simili, oppure un patto col diavolo! Ma come hai fatto!
-Alex!-lo ammoní Jessica mentre Christina scosse la testa.
-Ti giuro, io non lo so!
-Lo sappiamo noi.-disse Amy tutto d'un fiato.-Niente incantesimi e niente patti con Santana, é solo questione di DNA. Il mio DNA.
Skyler impallidì.-Non vorrai dire che Chris é mia sorella?
-No, certo che no!-disse Matthew.
- No, non é mia figlia. Ma ha ereditato lo stesso qualcosa da me.
Detto questo, Amy passò una mano sopra la pianta e dozzine di boccioli comparvero sui rami che, sbocciando, riempirono l'aria di scintille color ruggine.
- Mamma ma come...- iniziò Skyler, ma poi si bloccò. Inizio a ricordare la pianta secca e di come magicamente fosse diventata bellissima nel giro di qualche ora.-Ma tu sei una strega?
-Quando vuole si.-sussurro Chase agli amici.
-No tesoro, non sono una strega.
-Allora che cosa sei?-chiese Emily.
Syd si fece avanti porgendo un bicchiere d'acqua a Skyler.-Prima dobbiamo finire i test e dopo lo scoprirete.
-Devo bere?-chiese la ragazza.
-Certo che no! Devi buttare fuori l'acqua, se ci riesci.
Skyler non capiva.-Aspetta, dovrei buttare l'acqua fuori dal bicchiere senza usare le mani?
-Esatto.- rispose Syd-Non é difficile. Devi concentrati sul movimento e creare delle onde. Fai attenzione alla potenza, se fin da subito é molto alta, c'é la probabilità che molti di noi si ritroveranno bagnati.
-Meglio fare un passo indietro.-annunciò Alex sarcastico.
Skyler rabbrividí.-Sei sicura che sia io? Cioè, non potrebbe essere Emily?
Syd sospirò.-Si, al cinquanta per cento potrebbe essere lei, e, sempre al cinquanta per cento, potresti essere tu.
-Okay.-disse Skyler.-Posso provarci.
Tutti fecero un passo indietro, tranne Syd, e Skyler iniziò a concentrarsi.
"Acqua, acqua, acqua. Dai il mare mi piace, dopotutto abito a Los Angeles: qui di acqua ce n'é a volontà.
Allora, Sidney ha detto di concentrarsi sul movimento,senza dare potenza, e formare delle piccole onde. Sembra facile no? Allora pensiamo alle onde del mare: quando sono leggere e piacevoli, quando sono perfette per bagnarsi i piedi."Guardó verso il bicchiere, non accadde nulla."Oh, ma chi vogliamo prendere in giro.
Acqua acqua delle mie brame, puoi uscire dal tuo bicchiere reale?"
Dopo quelle parole successe qualcosa: la superficie del bicchiere inizió ad incresparsi e delle piccole onde correvano da una parte all'altra della circonferenza interna. Ogni onda si infrangeva sul vetro, ma neanche una goccia uscì.
Skyler iniziò a pensare alle onde che i surfisti usano per allenarsi, senza interrompere il contatto visivo con il bicchiere. Le onde interne iniziavano ad essere più alte, ma non bastava.
-Vai avanti così.-le disse Syd.-Non fermarti.
Skyler pensó alla potenza eccessiva delle tempeste, le barche ribaltate dagli impeti delle onde e gli oggetti lasciati sulle rive portati via dall'acqua. Dopo pochi secondi una forte ondata colpì il vetro, che si infranse in migliaia di schegge. L'acqua formó un fiumiciattolo fino al bordo del tavolo, e, da lì, inizió a cadere fino al pavimento.
Skyler abbozzò un sorriso, era soddisfatta.
-Cento per cento.-annunció Syd.
-Cosa?
-Ora é sicuro al cento per cento che sei tu. Complimenti!
-Tesoro mio, sei stata bravissima.-disse Amy con le lacrime agli occhi.
Skyler sbuffò.-Anche se non ho la pallida idea di come ho fatto?
-Bhe, viene tutto dalla tua mente e dal tuo cuore.-le rispose Jessica.- Ora tocca ad Emily.
-Cosa devo fare?
-Rimani solo tu, quindi sei sicuramente come me. Almeno credo.-disse la donna.
-Jess! Deve essere come te!- le urlò Syd battendo i pugni sul tavolo.
Tutti i presenti la guardarono preoccupati e con paura in volto.
-Syd tranquilla, sarà lei.- la tranquillizzò Matt arrivando al suo fianco. Syd gli saltò al collo e lui le massaggiò la testa.
Metà dei presenti non capí la motivazione di quel gesto.
Dopo un minuto la donna si staccò e si abbandonò su una sedia.
Jess rivolse all'amica un sorriso prima di parlare ad Emily porgendole la bandierina.
-Allora Emily. Amy e Christina si sono concentrate sulla terra, tua madre e Skyler sull'acqua, e secondo te, noi cosa avremo?
-Ehm, io penso l'aria. Giusto?- chiese la ragazza titubante.
-Non é giusto, é esatto!-Jess le rivolse un sorriso.-Perciò, sempre secondo te, cosa dovresti fare?
-Ohhh andiamo Jess, non é un'interrogatorio. Quello risparmiarlo per il tribunale!- la rimproverò Liam.
-Shhhh voi la dietro. Se volete assistere rimanete zitti!- disse Jess mentre le amiche scoppiarono a ridere.-Bando alle cance, la tua risposta al quesito?
Emily ci pensò su guardando la bandierina.-Dovrei farla sventolare?
Jess annuì.-Stesse raccomandazioni di Syd: concentrati sul vento ma senza troppa potenza. Ti do un consiglio: faresti meglio a pensare ad una leggera brezza estiva, evita i tornadi, ti prego.
Emily annuì.- Okay, ci proverò.
-Brava la mia bambina.-disse Syd senza staccare lo sguardo preoccupato dalla figlia. Era preoccupata che Emily non ce l'avrebbe fatta o per qualcos'altro?
Emily iniziò a fissare la bandierina nello stesso modo in cui lo fece con la pianta.
"Avanti! Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego! Questa volta non voglio deluderli tutti questa volta."Emily fece un gran respiro e si riconcentrò. Iniziò a pensare alle piccole brezze estive, il leggiadro vento per le strade di New York, la vista mozzafiato dello skyline che vedeva attraverso i vetri del suo attico e alla leggera foschia che riempiva la città il mattino presto. Pensò a tutto quello che riconduceva all'elemento dell'aria:i voli leggiadri degli uccelli, i bambini che correvano con i loro aquiloni, gli aerei che decollavano... Le sembrava di essere ovunque ci fosse un cielo, ovunque ci fosse l'aria. Tutto era infinito. Ad un certo punto rivide se stessa in cima al grattacielo in cui abitava,sopra l'intera città. I suoi piedi erano per metà ancorati al tetto e per metà sospesi nell'aria. Se il suo peso si sarebbe spostato di un solo millimetro in avanti, sarebbe finita di sotto. Alzò le braccia e lasciò che la leggera brezza danzasse tra le sue dita. Si sentiva parte dell'aria, si sentiva leggera e libera. Fu in quel momento che cadde di sotto ma, non finí sul suolo, rimase sospesa in aria.
In quel momento una leggera brezza colpí la sala da pranzo e, il leggero vento, fece muovere il tessuto della bandiera. Appena Emily tornò alla realtà, l'aria tornò rigida.
-É stato bellissimo vero?-chiese Jess alla ragazza che annuì. A Syd vennero gli occhi lucidi. Liam si avvicinò alla figlia e le rivolse un sorriso e un'abbraccio.
-Brava la mia piccola tempesta. Sono orgoglioso di te.
Ad Emily corse una lacrima lungo la guancia. Era la prima volta che vedeva i suoi genitori fieri di lei, era la prima volta che vedeva sua madre con li occhi lucidi. Era una sensazione fantastica. "E tutto questo solo per aver fatto muovere una bandierina."
Anche Skyler e Christina si congratularono con lei mentre i ragazzi la guardavano sbalorditi, anche se Alex le abbozzò un sorriso.
-Ora penso che voi-indicò le tre donne-dovete darci un po' di spiegazioni.
-Che ne dite di una storia?-chiese Amy mentre le ragazze annuirono.
-Syd, sei tu quella brava a raccontare. E poi sai tutta la storia, no?
Syd sbuffò.- Okay, ma penso sia meglio che vi mettiate comodi. La storia é un po' lunga.

Siamo elementi della naturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora