33-L'ultimo giorno

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-Syd, mettici meno rabbia.-disse Matt appena la donna lanciò contemporaneamente tre coltelli sul bersaglio, tutti e tre colpirono il centro esatto.
-Non posso.-commentò la donna-Devo cercare di buttarla tutta fuori, o potrei scoppiare domani.
-A proposito di domani-continuò l'uomo-io vengo con te.
Syd non rispose ma mise una mano in tasca e tirò fuori un foglio di carta appallottolato-Stamattina ho trovato questo sul mio letto.
-Posso?
La donna annuí e glielo porse.
Appena lo aprì, il foglio si rivelò una lettera e, dopo averla letta, Matt trasse le sue conclusioni.
-Quindi possiamo andare a recuperarli solo domani sera e dobbiamo solo essere in due?
Syd rimase sbalordita-Quindi vuoi dirmi che questa é la cosa che ti spaventa di più?
-Allora cosa dovrebbe spaventarmi?-domandò l'uomo.
-Come? Come ci é finita questa sul mio letto?-la donna si riprese la lettera di Justin.
-Non lo so. Ma non vedo perché devi preoccupartene così tanto.
-Non ti ricorda qualcosa?
Matt ci pensò su e sorrise-Una cosa me la ricorda, ma non c'entra niente con tutto questo.
-Dimmi.
-Bhe, mi ricordo che quando eravamo all'accademia, io e Jess comunicavamo attraverso delle lettere che facevamo volare dalle nostre finestre.
-Esatto.-rispose Syd stringendo le mani.
-Emily sta...
-No! É inutile che continuate a ripetermelo, non sta affatto bene. E ora ho pure la prova che mi dice che gli ha rubato una parte di poteri.
-Come fai a dirlo?-domandò Matt cercando di consolarla.
-Altrimenti non mi avrebbe mandato alcuna lettera.
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-Allora ragazzi-disse Justin facendo il suo ingresso nelle prigioni-domani tornate a casa, non siete contenti?
Logan alzò la testa di scatto e guardò l'uomo con una faccia disgustata, i tagli che aveva sulla schiena bruciavano ancora, ed erano per colpa sua.
-Nessuna risposta?- richiese Justin guardando i due ragazzi-Lei come sta?
Emily era ancora sdraiata sul letto e non dove segni di guarigione-Ieri stava molto meglio ma, sembra che fosse solo un miglioramento passeggero.
-Tu.-disse l'uomo indicando Logan-Fatti accompagnare, da queste due guardie, a disinfettare le ferite sulla schiena. Domani verranno i vostri genitori e noi non vogliamo avere un aspetto orribile, giusto?
A quel punto Justin estrasse una chiave e aprì la porta della cella, Logan era appena uscito quando chiese cosa avrebbe fatto ad Emily.
Justin entrò nella cella e si avvicinò ad Emily-Cercherò di curarla.
Il ragazzo non fece in tempo a ribattere che due guardie dal volto coperto lo trascinarono fuori.
-Fatemi tornare dentro!-urlò cercando di liberarsi dalle strette degli uomini-Vi prego! Le farà del male!
-Non le farà niente.-disse una delle due guardie, aveva una voce famigliare- Lei starà bene.
Logan si zittí e fu condotto nell'infermeria del castello. Era divertente quanto fosse simile a quella dove era curata sua sorella. Ripensando a Chris, il ragazzo spero stesse bene e che fosse guarita.
Una volta entrato nella stanza, Logan si sedette sul lettino in attesa dell'arrivo dell'"infermiera".
Dopo pochi minuti, la ragazza arrivò tenendo tra le braccia tutto l'occorrente.
-Ciao Logan-disse la ragazza sostenendo il materiale sul tavolino accanto a lei-Come va la schiena?
-Va un po' meglio. Certo, fa male quando l'appoggio da qualche parte, ma per il resto sta meglio.
-Ne sono felice.-detto questo, l'infermiera si girò verso il ragazzo tenendo tra le mani un battufolo di cotone-Su, togliti la maglietta.
Cercando fare il più con calma possibile, Logan si tolse la maglia mostrando la schiena alla ragazza. Iniziò a stringere i denti non appena il batuffolo entrò in contatto con i tagli.
-Lo so che brucia.-disse l'infermiera cercando di calmarlo-Ma é l'unica soluzione se non vuoi qualche infezione sulla pelle e credimi, in quella cella c'é molto rischio.
-Posso farti una domanda?-chiese Logan a denti stretti-Secondo te, é possibile che per le pessime condizioni igieniche della nostra cella, la mia amica si sia potuta ammalare?
-Justin l'ha messa nel cubo vero?-chiese la ragazza.
-Si, perché?
-Vuoi dire che non vi ha spiegato che cos'è il cubo?-Logan negò-Justin ha rubato un po' dei poteri della tua amica. Dato che il suo potere si é indebolito, lo ha fatto anche il suo corpo. Ed ecco spiegato il motivo per cui sta male.
Logan era ancora perso nel mondo dei suoi pensieri-Aspetta, che cosa intendi per rubato?
-Intendo dire che ha duplicato un po' del dono di Emily e se n'é impossessato.
-Quindi, Justin ora ha sia il potere del fuoco che quello dell'aria.
-Una piccola parte del potere dell'aria, ma si, hai afferrato il concetto.-rispose la ragazza mentre cambiava il cotone.
In quel momento si sentì un urlo.
-Cos'é stato?-domandò Logan alzandosi in piedi.
-Arrivava dalle celle.-disse l'infermiera che, appena vide che Logan era intenzionato a tornare subito là sotto, cercò di fermarlo-Logan! Torna qui!
Ma il ragazzo fece finta di niente e uscì dall'infermeria.
-Ragazzo! Dove stai andando?-domandarono le due guardie dal volto coperto mentre cercavano di raggiungerlo.
-Non fermatemi!-disse Logan appena sentì un altro urlo.
"É lei, é lei!"iniziò a ripetersi il ragazzo nella sua mente"Corri, vai a salvarla."
Una volta che arrivò davanti alla porta che portava alle prigioni, fu fermato da altre guardie.
-Cosa vuoi fare?-domandò uno di loro con fare da saputello. In quel momento si senti l'ennesimo urlo.
-La prego, mi faccia andare di sotto. La prego.
In seguito alle sue suppliche, le guardie gli acconsentirono l'accesso e Logan filò dritto fino ad arrivare alla loro cella.
Iniziò a dare i numeri appena vide che Justin era accovacciato accanto a lei.
-Allontanati da lei!-urlò il ragazzo cercando di aprire la porta della cella, ma era chiusa a chiave.
-Stai tranquillo, sto solo cercando di curarla.-mormorò l'uomo aprendo la mano davanti a lui, e dal palmo uscirono fiamme.
Logan iniziò a scuotere le sbarre nel vano tentativo di romperle-No! Non toccarla! Ti prego, non farle del male!
Justin fece un ghigno e afferrò il braccio di Emily con la mano in fiamme. La ragazza urlò dal dolore.
Logan diede un ultimo strattone alla porta mettendoci più forza e, fortunatamente, si aprì. Il ragazzo si precipitò su Justin e gli allontanò la mano, ma quella andò a toccare il braccio di Logan, che si ritrasse per il dolore.
-Ecco cosa succede a chi si mette in mezzo.-disse Justin appoggiando la mano sulla schiena nuda del ragazzo. Logan sopportò il dolore stringendo i denti e, appena fu sul punto di scoppiare, l'uomo ritrasse il braccio.
Il ragazzo cadde in ginocchio e incarnò la schiena facendo dei respiri profondi.
-Sapete cosa vi dico?-comunicò Justin mentre usciva dalla cella-Non credo che questa volta vi manderò a curare. Già, questa volta vi arrangiate.
Logan alzò un attimo la testa e lo guardò a denti stretti, stava per replicare quando una fitta di dolore gli prese la schiena e cadde a terra senza forze.
Justin a quel  punto sorrise e se ne andò.
Logan rimase a terra, sfinito, con la schiena che bruciava e la testa su quell'orribile pavimento.
Emily girò lentamente la testa e, con le lacrime agli occhi, allungò il braccio tremante a quello del ragazzo. Lui, vedendolo, le prese la mano. Non ci fu bisogno di parole, entrambi avevano capito che quel gesto poteva significare solo una cosa:"Andrà tutto bene"
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Appena vide che il marito era alla finestra, Jess si alzò e andò da lui.
-Va tutto bene?-domandò appoggiando la testa sulle sue spalle.
-Non lo so.-rispose Matt girandosi e incontrando lo sguardo della moglie-So solo che devo andare a salvare nostro figlio e riportarlo qui, al sicuro.
Jess annuí e iniziò a guardare il cielo stellato insieme all'uomo -Quindi partite domani mattina?
-Se vogliamo arrivare al castello di Justin prima del tramonto si, dobbiamo partire presto.
-Ma potrei darvi una mano, io, Ayumi e le altre ninfe dell'aria, possiamo aiutarvi ad ad andare più veloci e anche a tornare prima. Davvero, noi potremo aiutarvi.
-No Jess.-rifiutò il marito-Non potete sprecare le vostre energie, ne abbiamo già parlato: é probabile che noi passeremo la notte fuori e quando, la mattina successiva, saremo tornati, partiamo subito per il campo di battaglia. Per l'ultima volta spero.
Jess lo guardò negli occhi-Sarà l'ultima, ne sono sicura. E poi non credo che Syd voglia aspettare ancora: l'ultima settimana é stata devastante per lei. A proposito, le hai parlato?
Matt annuì- Stamattina.
-É come ti é sembrata?
-Sta malissimo. Ma come biasimarla.
Matt baciò la moglie.
-E questo per cos'era?
-Adesso non posso più neanche baciarti?
Jess fece una smorfia-Non ho detto questo. Se volevi smettere di parlare di Syd bastava dirlo.
-E che continuiamo a parlarne. O si parla di lei, o si parla di Logan ed Emily.-si lamentò Matt.
-Allora non parliamone più, d'accordo?
L'uomo annuì e tra i due scappò un altro bacio ma fu interrotto da qualcuno che bussava alla porta. Jess si avvicinò e l'aprì per vedere chi fosse, e si meravigliò quando vide che si trattava di Sidney.
-Syd, tutto bene? Hai bisogno di Matt?
Sentendosi chiamato, Matthew fece la sua comparsa ma Syd lo fermò-No, ho bisogno di te Jess.
-Okay, entra e dimmi tutto.
La donna entrò nella stanza e si sedette sul letto insieme all'amica mentre Matt si accomodò sulla poltrona.
-Ci ho pensato moto ultimamente, e credo che tu sia la persona più adatta a questo compito.
Syd andò avanti a spiegare e, dopo che Jess scoprí quale sarebbe stato il suo compito, accettò.

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