UN MISTERO

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Mi soffermai a guardarlo con attenzione e notai una barca ormeggiata sull'altra sponda. Era strano perché nessuno ormai da tempo non pescava in quel lago.
Sentii dei rumori provenire dai cespugli così mi affrettai ad entrare in casa, i miei nonni stavano mangiando e si girarono a guardarmi quando chiusi la porta forse un po troppo rumorosamente, rimanemmo a guardarci per diversi secondi finché mia nonna notò i segni delle lacrime sulle mie guance -Oh cara, perché hai pianto? I tuoi occhi sono fatti per trasmettere felicità e amore a chi li guarda, non devono riempirsi di lacrime amare- iniziai a piangere nuovamente e lei mi abbraccio forte baciandomi la fronte, i suoi abbracci mi facevano sentire sempre protetta e al sicuro. Era una donna forte e splendida.
Pranzai con loro e poi mi chiusi in camera mia per diverse ore. Avevo deciso di non voler vedere nessuno per tutto il pomeriggio.

22:47
Il telefono iniziò a squillare, era Susan-Myla stai bene? Non mi hai più mandato un messaggio da quando sei uscita dal locale...- era seriamente preoccupata.
-Susan tranquilla, avevo solo bisogno di stare un po da sola a riflettere...- seguirono secondi di silenzio.
-Myla, il tuo odio verso quel ragazzo ti sta rovinando, non sei più quella di una volta, non sorridi quasi mai, e pensi solo a modi per vendicarti di quell'uomo. Capisco che sei arrabbiata ma non permettere a nessuno di cambiarti. Ti prego.-
Aveva ragione, ero cambiata nel corso di due anni. Ma era più forte di me.
-Myla ci sei?- mi accorsi solo ora di non averla risposta.
-Si Susan, hai ragione ma è più forte di me, so che Steven non c'entra nulla, però è suo figlio! Chi mi dice che non è come lui?!- lei sospiró dall'altro capo del telefono. -Myla per come ne ho sentito parlare, è un ragazzo tranquillo e socievole, non dico che dovresti essere sua amica, ma potresti lasciarlo in pace, gli stai rovinando l'anno scolastico!- sentii la rabbia aumentare in me. -stai scherzando vero?! Sei stata tu la prima a dirmi di ignorarlo!- non aspettai molto per ricevere la sua risposta. -ho detto di ignorarlo, non di rovinargli l'esistenza!- tentai di calmarmi -Susan, non voglio litigare, domani passiamo il pomeriggio a casa mia e ne parleremo con più calma, ora sono stanca e voglio riposare ok?- dissi con voce più serena. -Ok Myla, buonanotte, ti voglio bene.- chiuse la chiamata e mi affacciai alla finestra per respirare un po d'aria fresca, guardai il riflesso della luna sul lago. La barca era scomparsa, chi sà chi era colui che provava ancora piacere a stare in quel vecchio lago, 'forse quell' uomo anziano della villa affianco alla nostra', pensai.
Era passata la mezzanotte e la stanchezza si faceva sentire mi addormentai immediatamente una volta infilata sotto le coperte.
-inizio sogno-
-mamma! Svegliati!- eravamo in macchina e c'era tanto fumo. Mio padre continuava a dirmi che sarebbe andato tutto bene, sentivo il rumore delle sirene sempre più vicino, mi faceva male la testa, avevo paura. URLAI, urlai di paura le lacrime scendevano veloci senza fermarsi. La macchina si aprì un bambino poco più grande di me si avvicinò aveva i capelli neri e gli occhi verdi, era preoccupato, mi chiese di scendere dalla macchina e andare con lui ma a un tratto, divenne tutto buio.
-fine sogno-
Mi svegliai nella mia stanza, erano appena passate le sei e mezza, i miei nonni dormivano ancora, uscii in giardino, c'era molta nebbia e faceva un po di freddo, per fortuna avevo la mia felpa. Ed ecco che tornava di nuovo in me quella sensazione di vuoto , quella che 'forse' nessuno sarebbe mai riuscito a colmare...

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Ei ragazzi ecco il nuovo capitolo.
Ci ho messo un po' a scriverlo, avevo perso l'immaginazione. :*
Che ne pensate?

Piccola anteprima... il prossimo capitolo sarà basato principalmente su Susan e Kail.
Baci:*

Sara x

La Mia Salvezza Sei Tu (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora