...Thom...

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-SUSAN-
Mi svegliai sentendo l'odore del caffè.
Mi guardai intorno disorientata dove diamine ero?!
Sbucò dalla porta un ragazzo alto, biondo con occhi azzurri.
Ora stavo ricordando tutto, ero ubriaca e lui mi aveva trovata.
-Ei...ciao...grazie per non avermi abbandonata ieri...- mi sentivo a disagio.
-ahahah Tranquilla, Però ancora non so il tuo nome, ieri sei svenuta quando te l'ho chiesto, eri molto ubriaca.- sembrava un tipo tranquillo
-gia...Comunque il mio nome è Susan, Susan Smith - mi presentai sorridendo.
-io sono Thom, Thom Argest- si presento lui.
Notai che stavo indossando una maglietta che non era la mia e non indossavo i miei pantaloni ma degli short.
-...mi hai messo tu questa roba..?- chiesi altamente in imbarazzo.
-si ho dovuto, l'altra l'avevi vomitata ahahah- scoppiò a ridere.
-mi dispiace...adesso mi preparo e sparisco...- ero mortificata, un ragazzo che nemmeno conoscevo si era dovuto far carico di me.
-non ti azzardare, devi riprenderti- anche se non mi conosceva era molto premuroso.
-la mia famiglia sarà in pensiero...- provai a trovare una scusa.
-se la metti così... dimmi dove abiti così passo a prenderti nel pomeriggio e facciamo un giro- mi fece l'occhiolino.
-Certo!- esclamai forse un po' troppo euforica
-Adesso mi preparo e vado, a dopo Thom- gli dissi.
-A dopo- sorrise.
Mi preparai in fretta, sistemai il trucco e...ODDIO KAIL!
Mi starà cercando, uscì salutando Thom e mi diressi in tutta fretta a casa.
Suonai e venne ad aprirmi Simon.
-Sia ringraziato il cielo! Kail è tornata!- disse Simon quasi sull'orlo di piangere.
-Dove cazzo sei stata! Mi hai fatto preoccupare! Sono appena tornato a casa, ho vagato per tutta la notte, ho fatto a pugni con un ragazzo credendo che la ragazza che stava baciando fossi tu!- mi urlò contro Kail, aveva ragione mi ero comportata da bambina.
-Kail...mi dispiace...- provai a scusarmi ma era tutto inutile.
-Dove hai passato la notte?- chiese con lo sguardo duro.
-Da...un ragazzo che mi ha trovata ubriaca...- contrasse la mascella, chiuse gli occhi per un attimo e quando gli riaprì avevano qualcosa di strano...delusione, rabbia, disprezzo...prese un respiro non mi guardo in faccia e urlò.
-cosaaa! Hai superato il limite! Vai in camera tua!- era da tempo che non mi urlava, ricordai il passato quando mi picchiava...
-Non puoi darmi ordini!- dissi piangendo.
Uscii di casa sbattendo la porta per la seconda volta, Londra doveva essere un nuovo inizio invece ci stava allontanado.
Cercai Thom.

A Thom: ei...puoi venire a prendermi ora?
Da Thom: certo piccola, un attimo e arrivo:*

Sicuramente Thom mi avrebbe fatto domande vedendomi in questo stato...
Mi sedetti su una panchina, poco dopo arrivò in sella ad una moto nera.
-Sali, mettiti questo.- mi porse il casco.
-Ho paura... - balbettai.
-Tieniti solo a me, andrò piano.-
Salì e iniziò ad andare, mi tenevo stretta a lui, respiravo il suo profumo, però non potevo fare questo a Kail, dovevo parlare di mio 'fratello' a Thom, non volevo illudere nessuno.
-Siamo arrivati...ora puoi staccarti, mi stai stritolando-Rise.
-oh...emmm...scusami- diventai tutta rossa, questo ragazzo riusciva a mettermi in soggezione facilmente.
-Stavo scherzando, dai vieni.- mi prese in braccio per farmi scendere, mi aveva portato in un parco.
Camminammo per un po' fino a trovarci all'ombra di una grande quercia.
-sediamoci qui.- disse buttandosi sull' erba morbida.
Lo imitai, con l'unica differenza che io caddi come un sacco di patate facendomi male alla schiena.
-ahia!- urlai
Lui scoppiò a ridere coinvolgendo anche me.
Iniziò a domandarmi delle mie origini, provai in tutti i modi a deviare l'argomento 'famiglia' ma fu impossibile, scoppiai a piangere e gli raccontai tutto, per un attimo esitò, poi si avvicinò a me e mi abbraccio forte.
Mi irrigidì al suo tocco in un primo momento ma poi mi rilassai.
Continuai a piangere per una mezzora.
-Sh ora ci sono io con te, stai calma.- mi accarezzava i capelli e continuava a stringermi.
Mi calmai e gli feci qualche domanda.
-scusa per lo sfogo...ora se ti va voglio farti anche io qualche domanda...- lo guardai, mi sorrideva.
-tranquilla ti racconto direttamente io...allora, non sono originario di qui ma mi trovo a Londra con amici per trovare fortuna, siamo un gruppo e speriamo di diventare famosi...sembra un sogno irraggiungibile.- confessò
-secondo me c'é la farete.- lo incoraggiai.
-Ti va di andare a mangiare qualcosa?- chiese toccandosi la pancia.
-certo ragazzo affamato.- risi.

-Thom-
Era la ragazza più bella che io abbia mai visto.
Volevo conquistarla, ma come?
A quanto mi aveva raccontato amava questo Kail...
Dovevo andarci con cautela.
La presi in braccio stile principessa e la feci volteggiare, la misi per terra e andammo alla ricerca di un ristorante.
A un certo punto mi ritrovai a terra con il labbro che sanguinava.
Un ragazzo mi aveva appena colpito e stava tirando via Susan.
-Kail lasciami! hai bevuto non ragioni!- urlò lei.
Mi alzai in fretta gettandomi su di lui, che fortunatamente mollò la presa del braccio di Susan.
-Sappi che questa è la fine.- disse freddamente lui rivolgendosi a lei per poi andandosene.
Lei si avvicinò a me preoccupata.
-Thom ti prego perdonami non volevo metterti in mezzo, ti fa molto male il labbro?- mi chiese.
-Sei fantastica, ti preoccupi per me, anche se stai male-. Le sorrisi.
Lei asciugò il sangue dal mio labbro con un fazzoletto.
Faceva il più piano possibile, non faceva molto male.
-Grazie piccola, dai andiamo a mangiare- Le asciugai le lacrime e la abbracciai.

-MIRKO-
*inizio telefonata*
-hai capito? Non perderla di vista nemmeno un momento, quando è sola agisci, non farti notare.-
-ricevuto, ma dove la porto?-
-portala da me, nello scantinato della casa sul mare.-
-perfetto-
-ricorda, se ti fai vedere non mi prenderò alcuna responsabilità, ho ingaggiato un professionista, e ti pago abbastanza-
-Lo so. Si fidi di me.-
-a dopo-
*fine telefonata*

-MYLA-
-tesoro vado un attimo in bagno- mi disse.
Finalmente eravamo riusciti a chiarire, solo io e Steven, non pensavo più al passato.
Lui era riuscito ad aprire le porte del mio cuore.
Uscì fuori dal locale per fumare una sigaretta.
Era una notte tranquilla, si sentiva solo la musica del locale nel piccolo paesino.
Mi si avvicinò un ragazzo con il cappuccio.
-scusa mi potresti dire che ore sono?- mi chiese.
Mi girai per prendere il telefono, fu una frazione di secondo, mi mise un fazzoletto umido di fronte alla bocca, non capivo più nulla, la testa mi girava, caddi a terra, era tutto offuscato.
Tentai di alzarmi ma non c'è la facevo.
Pensavo solo a Steven.

-????-
-Mirko ho fatto ciò che mi hai chiesto, ora la porto alla casa al mare.-
-Perfetto. Io sono gia li-
Dovevo trovare il modo di aiutare questa ragazza ma come? Dovevo eseguire gli ordini o non avrei più rivisto mio fratello.

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Shalveeeee.
Allora, che ne dite di questo nuovo capitolo?
Che succederà a Myla?
E Susan?

Goodbye:)

Sara xx












La Mia Salvezza Sei Tu (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora