FRAINTENDERE

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-SUSAN-
Non mi sembrava ancora vero, stavo per partire in Inghilterra con il ragazzo che mi ha fatto soffrire per anni, colui che sarebbe dovuto essere mio fratello.
Però, perché in Inghilterra? Perché mi vuole con lui? Perché ci siamo baciati? Perché lo stavo...amando? Era veramente...amore?
Tutte domande che non avevo il coraggio di porgli, non volevo rovinare questo momento magico.
Adesso ero a casa sul mio morbidissimo letto ad ascoltare musica, ero girata su un fianco e quardavo fuori dalla finestra, una mano mi accarezzò la schiena.
-Ehi piccola...- sembrava preoccupato, speravo che non fosse successo nulla.
-Ehi...- mi voltai a guardarlo.
-Devo parlarti... seriamente... - fece una pausa e continuò -sai perché ho scelto l'Inghilterra?- feci un alzata di spalle.
-Pochi giorni fa, ricevetti una lettera...era di mio padre...mi ha chiesto di raggiungerlo per parlare, tu non c'entri nulla con lui però ci servirà allontanarci entrambi da qui per capire cosa ci sta succedendo.-
La mia mente stava elaborando tutto.
-Tu cosa stai provando per me?-
Non so dove presi il coraggio per dirglielo.
-io...Susan nella mia testa è tutto confuso però è il sentimenti più forte che abbia mai provato...da quel piccolo gesto d'affetto ti sono dipendente, quando non ci sei mi manca l'aria...- si era appena aperto a me, aveva esposto tutti i suoi sentimenti, aveva buttato giù quella barriera che lo "proteggeva" dalle sofferenze.
'Kail io ti amo' Lo avrei voluto urlare ma non lo feci. Non volevo metterlo nelle condizioni di ricambiare, non sapeva nemmeno lui cosa stava provando.
Così lo abbracciai forte come se potesse sfuggirmi e andare via, lontano da me.
-STEVEN-
Pesi il pennello lo impregnai di azzurro e iniziai a passarlo sulla tela, pensavo a Myla, a quel bacio, al tramonto che abbiamo guardato...alla mia codardia.
L'avevo trattata malissimo però non sapevo se fidarmi di lei, avevo paura di soffrire come in terza media, quando iniziò ad ignorarmi e odiarmi come se fossi il suo peggior nemico.
L'ho sempre amata, i suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli, le sue mani...
Volevo tornare in dietro nel tempo e ritornare a quel bacio, forse non mi ero fidato perché quel gesto era povero di sentimenti, non c'era la passione.
Ero a pochi metri da casa sua, potevo dirle di aver frainteso, però per lei adesso ero solo un approfittatore che una volta ottenuto ciò che voleva se ne andava.
Forse dovevo prendere delle distanze però avrei perso tutti i progressi che avevamo ottenuto.
Myla perché mi confondi? Anche se siamo vicini, nell'animo siamo distanti anni luce.
Dovevamo affrontare questa situazione, devo capire cosa prova per me e lei deve sapere cosa provo io, per lei sono disposto ad espormi totalmente, rivelare tutti i miei sentimenti.
Passai ore a guardare la tela e pensare e lei, mi accorsi che erano già le 22:00 così tornai a casa, nel traggitto iniziò a piovere e corsi più veloce che potevo, attraversai il giardino, ormai ero bagnato fradicio, entrai dentro e andai subito alla ricerca di un asciugamano e vestiti asciutti.

***
2:37 A.M
-Myla no ti prego....resta...non mi lasciare...MYLA NO!-
Mi svegliai terrorizzato, era il peggior incubo che avessi mai fatto, la testa mi girava avevo uno strano senso di nausea e...scottavo, chiamai mi madre che si affretto a venire, prese un termometro e mi misurò la febbre...39°, era decisamente alta, presi una pastigia e mi addormentai pensando a lei.

***

6:45 A.M
-Stev, tesoro te la senti di andare a scuola?- 'no' avrei voluto rispondere, però la febbre era scesa e non potevo perdere le lezioni.
-Si mamma, sto decisamente meglio- le sorrisi con affetto.
Mi preparai per avere un aspetto decente, ma si notava che la notte appena passata non era stata una delle migliori.
Perché stavo diventando così debole?
Negli anni avevo imparato a fregarmene di tutto e di tutti, ma lei non è una persona qualsiasi, è la ragazza che mi ha rubato il cuore.

-MYLA-
-Susan sbrigati o faremo tardi a lezione!- la mattina la mia migliore amica era paragonabile a un bradipo!
-Myla vai senza di me...salvati!- recitò, ma è possibile che, in un giorno come il lunedì mattina lei era capace di scherzare e ridere?
-AH AH AH, molto divertente, ora cammina!- la tirai per un braccio.
Fortunatamente quando entrai la professoressa non era ancora in classe. Però, in quel momento, prima di entrare, lo vidi. Avrei voluto urlargli contro che era un approfittatore che aveva giocato con i miei sentimenti, ma mi bloccai quando iniziò a dirigersi verso di me. Mi prese per un braccio e mi trascinò nell'atrio.
-Myla so che mi disprezzi per quello che ho fatto, ma posso spiegarti...- aveva la voce rotta.
-Spiegami veloce, non ho tutta la mattinata.- risposi secca.
-Io credevo che tu mi avessi baciato per allontanarmi...erano anni che mi odiavi e quel gesto mi sembrava strano, in quel bacio non ho sentito alcun sentimento...-
Stavo andando su tutte le furie.
-Senti Steven. Non so che idea ti sia fatto di me, ma se pensi che io non provi nulla, ti sbagli. Comunque volevo fidarmi...già, VOLEVO.- Girai i tacchi e me ne andai.
Adesso aveva qualcosa su cui riflettere, sapeva cosa aveva perso.
-Ehy Myla!- ci mancava solo lui.
-Ciao Mirko...- non mi andava di parlargli, però la mia mente stava escogitando qualcosina...
-Sei di fretta? - mi chiese.
-In verità si...Però, ti andrebbe di pranzare con me dopo la scuola? -
Ecco ciò che serviva per fargli tornare i buon senso a Steven...un po di gelosia.
-Certo Myla, ne sarei veramente felice, allora a dopo!- detto questo, entrai in classe.
-A cosa dobbiamo il suo ritardo signorina?- non sapevo cosa inventarmi, poi tirai fuori la scusa più credibile.
-Sono stata poco bene...- sono un attrice nata.
-Si vada a sedere-

-MIRKO-

Bene, bene, bene...poteva pure iniziare il piano per sabotare la "relazione" tra quei due.
Se lei non poteva essere mia non sarebbe stata di nessun altro.
Lui è mio fratellastro, abbiamo lo stesso padre, lui ha sempre preferito stare con Steven.
Quindi adesso gli farò capire cosa vuol dire rimanere solo.
Mi prenderò l'unica persona a cui tiene, la sua 'amata' Myla.
Odio mio fratello non solo per le preferenze di mio padre ma anche per i trattamenti di cortesia che Steven mi riservava a scuola, la sua squadra di basket si divertiva sempre a picchiarmi.
Poi ho deciso di iniziare a farmi valere.
E ora...Sono gli altri a subire dei trattamenti speciali, sopratutto i suoi amici.

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Ehy voi!!! Lo so, ci ho messo tanto ad aggiornare ma giuro c'e la sto mettendo tutta per finire in un tempo ragionevole.
❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Grazie a tutti coloro che fino ad adesso stanno leggendo il mio libro*-*

Sara x

La Mia Salvezza Sei Tu (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora