-SUSAN-
-Kail! Cosa stiamo facendo?!- ripresi fiato da quel bacio che mi feve venire i brividi e scappai in camera mia correndo, lasciandolo in mezzo alla sua stanza da solo.
'Perché? Perché non mi ero staccata subito da quel contatto? Perché sto provando questi sentimenti? È mio fratello che diamine!'
Gli occhi iniziarono a pizzicarmi e le lacrime scendevano silenziose, sentivo il cuore stringersi dentro il petto, mi sentivo vuota. caddi sul letto stravolta dalle sensazioni che stavo provando.
Chiusi gli occhi lentamente e mi addormentai.***
-Susan svegliati, è pronto il pranzo da dieci minuti!- guardai l'orologio, avevo dormito mezz'ora, mi svegliai a fatica, non volevo alzarmi. Non volevo vedere Kail. Perché mi aveva baciata? Sino a pochi giorni fa' mi odiava e ora...E ora non lo sapevo più nemmeno io.
Mi sedetti a tavola di fronte a mio fratello, mi sentivo a disagio, abbassai lo sguardo ogni volta che stavo per incontrare il suo viso.
-Susan cara, sei così silenziosa. Cosa succede?- ecco come al solito mia madre aveva un tempismo perfetto, alzai il volto e incontrai gli occhi di Kail, sentii lo stomaco sotto sopra, dovevo assolutamente parlargli, dovevo capirci qualcosa di questa storia.
-Stai tranquilla mamma, sono solo pensierosa, domani devo sostenere due verifiche e stavo pensando a come organizzare lo studio, tutto qui...- sembrava convinta, poi guardò mio fratello e gli lanciò uno sguardo che lasciava intendere odio. Non chiesi mai spiegazioni a mia madre sul suo comportamento, avevo paura di sapere.
-Io esco- disse lui.
Passò una decina di minuti da quando era andato via, mi arrivò un suo sms, mi chiedeva di raggiungerlo in spiaggia perché aveva bisogno di parlarmi.
Per fortuna avevo appena finito di mangiare, salutai mia mamma e mi avviai verso il mare.
-MYLA-
Mi sentivo una persona orrenda, Steven era rimasto tutto il tempo con me, mi aveva aiutata, rassicurata e io l'ho cacciato via trattandolo male.
Dovevo chiamarlo, chiedergli scusa...
Digitai un messaggio veloce sul telefono inserì il suo numero e lo mandai.
Gli chiedevo di venire in riva al lago.
Dopo un ora riceverti il suo messaggio, era un semplice "ok, sto arrivando".
Era sicuramente arrabbiato e non voleva più saperne niente di me.
La situazione si era ribaltata in pochi giorni, non sapevo più cosa provavo, un odio tramutato in una nuova emozione estranea.
Lo stavo aspettando, il tempo passava lentamente, poi sentì un fruscio dietro di me, mi girai di scatto, era li di fronte a me.
Il suo sguardo era serio, stava aspettando che io parlassi.
-Senti Steven, mi dispiace per ieri, ho reagito male, non sapevo che tu fossi rimasto con me e che...- mi fermai quando le sue braccia mia avvolsero stringendomi in un abbraccio dolce, rassicurante, dentro di me ne avevo bisogno.
Diventai tutta rossa. Sentivo il suo petto muoveri e il suo cuore battere.
-Rilassati bambolina, sei troppo rigida, lasciati andare- aveva ragione, pensavo troppo e mi perdevo il meglio della vita.
Presi un bel respiro e mi rilassai poggiando la testa sul suo petto.
-Brava bambolina- prima mi avrebbe dato fastidio quel 'bambolina' ma all' interno di quell'abbraccio tutto era lecito, però sapevo di star sbagliando.
-Myla..?- la sua voce era profonda
-Si..?- risposi insicura
-Fidati di me- sembrava quasi disperata la sua frase, ma non poteva chiedermi questo. Non ancora.
-Steven, ho bisogno di tempo...- avevo paura di come avrebbe reagito.
-Aspetterò tutto il tempo che vorrai.- sembrava che tutto intorno a noi si fosse fermato.
Poi si staccò da me, mi posò le sue calde labbra sulla fronte e se ne andò via.
Speravo di non star facendo un errore a fidarmi di lui, ma qualcosa tra noi due era cambiato, eravamo più legati però eravamo lontani, avevamo entrambi paura.
Ogni volta che mi vidavo di qualcuno, soffrivo.
Non volevi più star male ma qualcosa dentro di me aveva deciso di riaprire le porte del mio cuore.
-MIRKO-
Stavo sbagliando qualcosa, Myla non era minimamente interessata a me, e oltretutto come tentavo di avvicinarmi c'era sempre quell'idiota di Steven che rovinava tutto.
Lo giuro, lo rovino. Quando io voglio qualcosa la ottengo.
Myla, è carina...però quello che provavo all'inizio era solo curiosità, ora la voglio al solo scopo di far soffrire quell'imbecille.
Ovviamente l'avrei scaricata appena un'altra mi si fosse parata di fronte, e non sarebbe stato difficile, essendo un giocatore di football avevo tutte le ragazze ai miei piedi e mi bastava sceglierne una.
Però con Myla dovevo essere cauto. Lei non avrebbe ceduto. Dovevo essere il Mirko gentile che aveva conosciuto.
-Fratellino preparati. Non sai quello che ti aspetta.-
-KAIL-
In città il clima era decisamente più caldo, in spiaggia invece si avvertiva ancora una brezza invernale.
Il miei occhi erano fissi sul mare, poi mi voltai e vidi una scogliera, devisi di salirci sopra.
Ero in cima alla roccia più alta, mi sentivo padrone di ciò che vedevo, mi sentivo libero.
Ero sull'orlo di tutto, della mia vita, delle mie sofferenze, insicurezze, mi stavo sporgendo troppo, era molto alto.
Poi quella voce mi entrò in testa,stava urlava il mio nome.
Susan, quella ragazza che tanto ho odiato era riuscita ad abbattere il muro che avevo costruito intorno al mio cuore.
-KAIL! FERMO!-
Guardai di nuovo in basso e poi su in cielo, ero pronto. Aprì le braccia ma imporovvisamente sentì un corpo compresso al mio.
-Ti prego, non lo fare! Ho bisogno di te, sopratutto adesso che hai messo il mio mondo sotto sopra! Non capisco più nulla! Perché Kail? Perché mi hai baciata? Cosa doveva provarti? Siamo fratelli! Non puoi fare tutto questo okai?!- la sua voce era rotta dal pianto. Questa situazione l'aveva stravolta.
Dovevo intervenire subito.
-Susan, andiamo via.- mi guardò con quegli occhi lucidi dal pianto per poi affondare la sua testa nel mio petto
-ok torniamo a casa- disse tirando su col naso e asciugandosi le lacrime.
-Non intendevo a casa. Andiamo a Londra Susan, hai una settimana per decidere.- mi guardò incredula, poi chiuse gli occhi e dopo un paio di secondi mi rispose.
-Voglio venire con te.- ero felice della sua decisione, almeno avrei potuto spiegarle tutto.
Ormai non potevo tirarmi indietro, Susan aveva fatto nascere in me delle nuove emozioni a cui dovevo ancora dare un nome e sapevo che le avremmo dovute scoprire insieme.--------------------------------
Ei ragazziiiii!!! Scusate il "piccolo" ritardo...
Comunque questo capitolo fa capire la vera identità di Mirko, quindi...povero Seteven:(
Perché lo odia???? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.Baciiiiii:*** grazie mille a chi sta leggendo il mio libro, vi adoro, non potete immaginare la mia felicità quando vedo che giorno per giorno i lettori aumentano:)
Potreste lasciare qualche commento? Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate *-*
Tanks:)Sara x
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La Mia Salvezza Sei Tu (#WATTYS2016)
ChickLitQuesta storia narra la triste infanzia di una ragazza che lotta da sola contro i suoi ricordi, le sue paure e insicurezze. Finché un giorno una persona che mai si sarebbe aspettata la aiuta a scoprire cosa vuol dire vivere aprendole le porte del s...