TRA AMORE E ODIO

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-MYLA-
'Steven'...il suo nome continuava a risuonare nella mia mente, però una piccola parte del mio cervello era ancora dell'idea di stargli lontano, sicuramente anche lui mi avrebbe fatta soffrire.
A questi pensiere il mio cuore accellerava però faceva male, soffriva.
Steven aveva due personalità, una misteriosa e fredda, l'altra invece era dolce e comprensiva.
In prima e seconda media era il mio migliore amico, ci confidavamo tutto.
Poi, mia nonna durante un pranzo ricordò il giorno dell'incidente, nominando il cognome di quel maledetto uomo, non gli diedi molto peso, poi collegai tutto, Steven era il figlio dell'assassino dei miei genitori.
Iniziai ad odiarlo di punto in bianco.
Lo associavo troppo alla figura di suo padre, non ce la facevo più a guardarlo negli occhi, oltretutto lui sapeva questa storia e non mi ha mai raccontato nulla, ha preferito rimanere nei suoi silenzi.
Però lui tiene veramente a me? O lo avrebbe fatto per chiunqe?
Volevo delle risposte, mi sembrava di impazzire.

***

-Susan ti prego dimmi che sei a casa!- la mia migliore amica era tutto cio che mi serviva in quel momento.
-Myla che succede?- dal suo tono non sembrava molto entusiasta di sentirmi.
-Ho bisogno di parlarti...- forse stavo trascurando la nostra amicizia...
-Steven?- ora era sicuro...era scocciata
-...Si- dissi timorosa
-passa tra cinque minuti- chiuse senza darmi il tempo di rispondere.
Aveva ragione ad essere arrabbiata, ormai si parlava solo dei miei problemi, non le ho più chiesto nulla di Kail...

***
Suonai e poco dopo Susan mi aprì la porta.
-Ei scema- dissi scherzosa
-Entra.- non l'avevo mai sentita così fredda nei miei confronti.
-Susan che succede?-
-mah...dimmelo tu. Eravamo così legate e ora? A stento ci vediamo.- lei, la calma in persona, mi stava urlando contro.
-Scusami e che stanno succedendo tante cose ultimamente... - tentai di giustificarmi.
-E a me? Non ti importa più di nulla. Se ti fossi interessata sapresti che tra una settimana me ne vado in Inghilterra con Kail. Sapresti che provo dei sentimenti per lui. Sapresti che non ci capisco più niente!- era passata dalla rabbia alla disperazione. Non poteva essere vero...non poteva provare qualcosa per Kail. Stavo perdendo molto della nostra amicizia.
-Hai ragione Susan. Il mio comportamento è stato inaccettabile però ti prego dammi un opportunità per farmi perdonare, mi sento male se solo penso che potrei perderti e...- mi lanciò un cuscino impedendomi di finire il mio discorso.
-Zitta e abbracciami scema!- era troppo buona. Perdonava tutto e tutti a costo di star male lei.
-ti voglio bene Myla-
-ti voglio bene anche io Susan...ora però raccontami di Kail!- noi due riuscivamo sempre a risolvere tutto. Nulla ci avrebbe divise.
-È iniziato tutto con un bacio sulla guancia quando era ubriaco, poi sono entrata in camera sua e ci siamo baciati...e ora parto con lui per l'Inghilterra senza sapere dove andremo cosa faremo...è stato il mio cuore a parlare. Non ho più il controllo su nulla ma so che è la scelta giusta.- era felicissima sembrava una bambina a cui era stata regalata la sua prima bambola.
-Susan meriti di essere felice, vai con lui e tentate di capire cosa vi sta succedendo.-
-E ora dimmi tu...cos'é questa storia di Steven?- le stavo per rispondere quando mi arrivò un SMS era un messaggio anonimo 'vieni al lago' il cuore iniziò a battermi velocissimo sapevo esattamente di chi fosse.
Dovevo raggiungerlo subito.
-Beh amica mia...sto andando a scoprirlo- le dissi alzandomi dal letto. Mi accompagnò sino all'ingresso ridendo, mi abbraccio forte per poi lasciarmi andare via.

***

Arrivai dopo cinque minuti sperando che non fosse troppo tardi.
Trovai sul prato un mucchio di petali di rosa con un bigliettino.

'Sta a te interpretare il messaggio, guarda per terra'

Per terra c'era il mucchio di rose ma non capivo cosa c'entrasse...guardai un po'più lontano e vidi alti petali. Adesso avevo capito, dovevo semplicemente seguire il percorso.
L'ultimo petalo si trovava di fronte alla tana del cane che pochi giorni prima mi aveva aggredita, speravo di trovare un altro biglietto, invece non c'era nulla sul suolo.
-brava la mia bambolina, ora dovrai iniziare a fidarti di me, proviamo con delle cose semplici...- era comparso dal nulla.
-che genere di cose semplici?- gli domandai.
-allora, per prima cosa chiudi gli occhi- stavo per chiedergli spiegazioni, però così gli avrei dimostrato per l' ennesima volta la mia mancanza di fiducia. Ciò che continuavo a chiedermi era perché continuavo ad avvicinarmi in questo modo a lui, stavamo diventando come calamite che a volte si attraggono e altre si respingono.
Dopo un paio di minuti gli risposi.
-va bene Steven.- il suo nome era un richiamo troppo forte per il mio cuore però continuavo a ripetermi che già una volta mi aveva mentito.
-Adesso ti benderò Myla- la sua voce era così profonda...
Non strinse troppo il fiocco in modo da non darmi fastidio agli occhi.
-Come ho già detto voglio farti fidare di me, ora tu non vedi nulla quindi sarò io a guidarti.-
-E se cado!- urlai, portai la mano alla bocca d'istinto.
-ahahah non cambi mai eh?!- da una parte sembrava divertito dall'altra sembrava sofferente.
-iniziamo- dissi decisa.
Lui mi teneva un braccio stretto in vita, facendomi andare a un ritmo lento, nonostante ciò appena sentivo qualche pietra sotto i miei piedi mi irrigidivo fermandomi per la paura.
-Myla...promettimi che non urlerai...- quella frase mi stava preoccupando, che aveva in mente?
-perc...- non feci in tempo a finire di parlere che mi ritrovai tra le sue braccia, mi scappo un gridolino di sorpresa che subito cacciai via.
Mi tenni stretta a lui, sentivo il suo fiato che accellerava e la sua presa sempre più stretta facendoci diventare quasi una cosa sola.
-ora è tutto semplice devi solo stare seduta qui e aspettare che io ti dia il consenso per toglierti la benda- questa invece era per me la parte più difficile, odiavo aspettare.
Sembrò passare un eternità, poi lui si mise dietro di me mettendo le sue mani sulle mie spalle.
-ora puoi- sussurrò.
Mi tolsi la benda lentamente, dovetti battere più volte le palpebre per capire dove ero.
-Oh mio dio! Steven che ci facciamo qui?!- eravamo su una piccola barchetta sul lago.
-sssh, guarda li...- disse indicando il cielo.
-È...bellissimo- era uno spettacolo mozzafiato, le nuvole erano tutte sulla tonalità del rosso e il sole piano piano andava a sparire dietro l'orizzonte.
-Grazie...sei stato molto gentile e...romantico.- sorrise per poi baciarmi la fronte.
-ora prova tu a fidarti di me, invertiamo i ruoli.- sapevo di star per fare una pazzia.
Gli misi la benda poi dopo un po gli feci la domanda.
-sei pronto?-
-si-
A quel punto lo baciai, lui rimase rigido e mi allontanò da lui togliendosi la benda, era arrabbiato, ma perché?
-spostati, ti riporto a casa.-
-Steven perché fai così? -
-perché cosa credevi di fare con quel bacio? Credevi di poterti disfare di me? Credevi che a me importasse solo quello?!-
-No! Io l'ho fatto per amore!-
-Non puoi amarmi, ricordi? Tu mi odi...-
Rimasi in silenzio ferita dalle sue parole.
Non mi aiutò nemmeno a scendere dalla barca, mi avviai verso casa e una volta arrivata nella mia stanza scoppiai a piangere. Ecco cosa succedeva a fidarsi di lui. Mi aveva già ferita e io come una stupida mi sono lasciata ingannare da lui.

-STEVEN-
'Credeva di potermi allontanare così? Crefeva che dopo un bacio me ne sarei andato?' che illuso...lei mi odia ancora e stava cercando solo un modo per prendere le distanze.
Eppure non posso dimenticarla, lei è la ragazza che ha rubato il mio cuore, senza lei sono perso.
Avevo bisogno di liberare la mente, quindi presi tutto ciò che mi serviva e tornai al lago...

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Mega ritardo lo so :(
scusate ma con l'inizio della scuola è difficilissimo trovare del tempo libero per scrivere... spero di poter aggiornare al più presto.

Sara x



La Mia Salvezza Sei Tu (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora