21. Fame chimica

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Harry si impose di non porgere alcuna domanda a Draco neppure il giorno seguente. Aveva lezione quella mattina ma decisamente avrebbe preferito farsi percuotere dal platano picchiatore piuttosto che stare attento.

Ron era ancora in infermeria e per tanto non avrebbe nemmeno potuto distrarsi con lui.

Si avvicinò al tavolo della colazione, che quasi tutti avevano già lasciato per dirigersi nelle proprie aule.

Trovò i gemelli, intenti a lanciare con un cucchiaio fiocchi d'avena, diretti al tavolo di Serpeverde. Si stava presentando l'occasione perfetta per evitare con loro ore di pallose spiegazioni.

"Ragazzi"

Li chiamò appoggiando le mani all'estremità del tavolo.

"Guarda chi si vede"

Salutò Fred

"Vuoi prendere parte al gioco?"

Chiese George tirandogli un cucchiaio che Harry, da bravo cercatore, riuscì ad afferrare in un istante.

"Ehm, sembra divertente ma ero qui per un'altra ragione"

Rispose voltando la testa a guardare i ragazzi bombardati da pezzettini di colazione.

"Ho bisogno che mi liberiate la testa per un bel po'..."

"Guarda guarda guarda, il grande Harry Potter vuole fare il cattivo ragazzo marinando la scuola ?"

"Dai deficienti ho solo bisogno di una pausa"

I gemelli si guardarono negli occhi, poi si sorrisero.

"Beh, a quanto pare abbiamo avuto la tua stessa idea stamattina. Vieni con noi..."

Dopo neanche dieci minuti si trovarono tutti e tre seduti su una rampa di scale fatiscente, chiaramente caduta in disuso da tempo.

"Sai Harry"

Cominciò George mettendosi una mano nella tasca dei pantaloni

"Sono davvero poche le persone che sanno che, unendo l'Alioto alle foglie di Grinzafico, si può ottenere una sostanza dall'effetto incredibilmente rilassante"

"Ma la pianta di Alioto non crea isteria se ingerita ?"

Chiese Harry confuso guardando il pacchetto che il ragazzo teneva in mano.

"Beh, prima cosa noi non la ingeriamo, ma ce la fumiamo. E secondo te lo garantiamo noi; che funziona"

Chiarì Fred facendogli l'occhiolino.

"Okay, okay"

Ridacchiò Harry mettendo le mani avanti.

Fred mise con cura quella polvere grossolana in un pezzo di pergamena sottilissima e in un paio di mosse esperte ottenne un sottile e perfetto spinello. Se lo mise delicatamente tra le labbra e con un colpo di bacchetta diede fuoco alla punta.

Aspirò piano e, quando espirò chiudendo gli occhi, il fumo che ne uscì prese la forma di uccellino, che volò via molto lentamente. Il ragazzo rimase a guardare soddisfatto ciò che aveva appena creato, poi passò il sottile cilindro di pergamena al fratello.

Anch'egli aspirò, ma questa volta ciò che comparve una volta buttata fuori l'aria, fu un piccolo pesce grigio.

Poi naturalmente toccò ad Harry.

Ad essere sinceri moriva dalla voglia di sapere che forma avrebbe avuto la sua scia di fumo.

Tirò profondamente, tanto che si sentì soffocare, poi soffiò piano. Ecco comparire dalla sua bocca un...un...un bel niente.

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