1. Lingue lunghe e punizioni

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Capelli biondi, occhi argentei, abito verde smeraldo. Era Draco Malfoy, seduto ad un tavolo della biblioteca, non c'erano dubbi.

Harry aveva passato un intero mese a capire chi fosse quel ragazzino tanto odiato da certi Grifondoro, quando finalmente lo trovò. Era identico alle descrizioni fatte dagli amici; ma questi ultimi avevano tralasciato un particolare non trascurabile: Draco Malfoy era incredibilmente bello. O per lo meno, questo era il parere di Harry.

Quando lo conobbe era piccolo, ma si vedeva che sarebbe diventato un angelo... Solo di aspetto, è chiaro. Purtroppo aveva imparato a sue spese che il carattere era esattamente il contrario. Ma per quanto riguarda la bellezza di Draco, Harry avrebbe potuto vincere migliaia di galeoni scommettendo sul suo fascino, un tempo ancora "acerbo".

Ormai entrambi frequentavano da qualche settimana il quinto anno ad Hogwarts; ma il rapporto tra loro non era cambiato affatto. Draco punzecchiava Harry almeno cento volte in una sola giornata ed Harry, da bravo rivale com'era, riusciva a rispondergli a tono tutte e cento le volte.

Gli sembrava strano certo, definire un ragazzo del suo stesso sesso "bello" o "carino" ma giustificava sempre a se stesso che fosse un parere oggettivo.

Ma la verità era un'altra.

La verità era che Harry si era preso una cotta spaventosa per lui, dal giorno in cui lo vide in biblioteca. Quando Draco si alzò per andarsene, lanciò un'occhiata penetrante ad Harry tanto che quest'ultimo, dovette ficcare il naso nel libro di trasfigurazione per nascondere le guance paonazze.

Erano passati cinque anni da quell'episodio; ma Harry lo ricordava come fosse avvenuto il giorno prima.

A Ron ed Hermione, giustamente, non aveva accennato nulla, anche se spesso di questa decisone se ne pentiva. Il fatto era che avrebbe voluto confidarsi con qualcuno, ogni tanto; sfogarsi e magari ricevere qualche consiglio. Ma come poteva... Cercava di mettersi nei panni di un ipotetico confidente. Era assolutamente irragionevole innamorarsi di un ragazzo del suo stesso sesso che per altro lo odiava a morte.

A parer suo Harry aveva con Draco tante chance quante la professoressa McGranitt ne aveva con Ron.

"Harry dico a te"

"...Eh, cosa?"

"È da un'ora che ti sto parlando!"

La voce di Hermione suonava scocciata.

"Scusami Hermione...ecco io...pensavo."

"E a cosa pensavi si può sapere?"

"A niente di importante. Dai la lezione di pozioni sta per cominciare"

Harry si era appena reso conto di aver passato tutto il pranzo a pensare a Draco. Cercando di non dare troppo peso alla cosa, prese i libri accanto a lui, si alzò dal tavolo ed insieme a Ron ed Hermione si diresse verso l'aula di pozioni.

Il tragitto tra la sala grande e l'aula fu abbastanza silenzioso; Hermione, capendo che Harry aveva la testa altrove non aveva intenzione di "disturbarlo" ulteriormente.

Arrivati, Ron ed Harry presero i banchi in fondo in modo tale da poter chiacchierare senza dare nell'occhio; come facevano ad ogni lezione. Hermione andò a sedersi vicino a Calì nel secondo banco.

Dopo qualche minuto Ron diede una gomitata ad Harry che bisbigliò:

"Che c'è?"

"Guarda chi sta arrivando"

ed indicò un gruppo di ragazzi che stava per entrare.

Harry sgranò gli occhi.

Dall'altra estremità della stanza stava entrando Draco.

"Ma non dovevamo avere pozioni doppie con corvonero?!"

Evidentemente Harry alzò la voce più del dovuto perchè Draco, che ormai aveva raggiunto il fondo dell'aula, rispose:

"Che c'è Potter, non sei contento di vedermi?"

Aveva un sorriso beffardo in volto.

"Preferiremmo avere a che fare con un lurido topo di fogna piuttosto che con te"

Ron si era fatto coraggio; forse molto più del solito.

"Come mai quella lingua lunga Weasley? A Potter mammina e papino non hanno insegnato a difendersi? Oh già..."

E così dicendo si portò la mano alla bocca; fingendo di essere dispiaciuto.

Harry scattò in piedi ma venne subito trattenuto da un'occhiataccia di Piton che ormai era entrato in aula. Decisamente aveva scelto il momento più sbagliato per fare rissa.

Svelto si risedette sperando che Piton non intervenisse, ma ovviamente tutto ciò fu inutile.

"Vedo che Potter dà fastidio agli altri studenti"

Era sconcertante quanto Piton cercasse in ogni situazione di far ricadere la colpa su Harry.

"Professore io non..."

"Potter, dopo cena nel mio ufficio."

La voce di Piton era decisamente autoritaria.

"E Malfoy, voglio vedere anche te."

Malfoy? Strano. Non capiva come potesse essere possibile che Piton punisse, non un Serpeverde qualsiasi, ma addirittura Draco Malfoy.

Alla fine delle lezioni Ron, Harry ed Hermione corsero affamati verso la sala grande. A dire il vero Harry, che continuava a fare ipotesi su quale punizione Piton avrebbe scelto per lui, non aveva tanto appetito; ma a quanto pare, Ron ne aveva abbastanza per tutti e due.

Finita la misera cena, salutò i due amici, portò i libri nella camera da letto, e si incamminò verso l'ufficio di Piton. Notò che la porta era socchiusa e si avvicinò lentamente alla sottile fessura dalla quale filtrava un po' di luce. Tese l'orecchio per cercare di captare qualche suono. Sentì qualche parola ovattata ma subito gli fu chiaro il proprietario della voce. Draco Malfoy era arrivato prima di lui.

"Ora basta."

Le parole si distinguevano a fatica.

"Non capisco cosa centri io con Potter"

"Ho dovuto farlo; inizierebbero a dubitare di me...e in ogni caso è ora che voi due lavoriate insieme; in modo tale da finirla con queste sciocchezze !"

Il tono di Piton era, se possibile, ancora più duro del solito.

"Se mio padre fosse qui non permetterebbe tutto ciò"

La voce di Draco tremolava. Pareva insicura.

"Beh suo padre non è qui."

Harry decise a malincuore che fosse il caso di entrare. Prese coraggio e spinse la porta lentamente.

Appena entrato fece cadere gli occhi su Draco, il quale abbassò immediatamente lo sguardo e corse fuori dalla stanza.

Harry non era sicuro... ma gli era parso, solo per un instante, che a Draco stessero scendendo le lacrime.

"Voleva vedermi professore?"

Cercava di non sembrare stupito.

"Si Potter. Dato che tu che Malfoy continuate ad aver problemi, farò in modo di...aiutarvi"

Piton pronunciò l'ultima parola con incredibile lentezza.

"Professore, in alcun modo potrebbe aiut-"

"POTTER ! Ormai la tua linguaccia mi sta dando fastidio. Domani dopo cena, tu e Malfoy vi incontrerete in biblioteca e sistemerete i libri fino a mezzanotte. Non ho altro da aggiungere."

Harry capì che non era certo il caso di ribattere. Annuì, salutò Piton e molto infastidito si diresse verso la sala comune di Grifondoro.

Arrivato nella sala non trovò nessuno, se non Neville che si era addormentato davanti al caminetto cercando di finire i compiti di trasfigurazione. Harry pensò che non fosse poi così tardi, ma probabilmente tutti avevano passato il pomeriggio a studiare.

Stanco morto, si diresse verso la sua camera, si sdraiò sul letto e senza neanche accorgersi del respiro rumoroso dell'amico, si addormentò all'istante.

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