22. Fortuna liquida

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Erano passati tre giorni. Ora Harry doveva sapere.

La sua fedelissima mappa gli aveva suggerito di cercare Draco in biblioteca, e così fece. Camminò tra gli alti scaffali polverosi per un po', tentando di scorgere il ciuffo biondo del ragazzo.

Lo trovò a pochi passi dal reparto proibito, che chiacchierava con una Serpeverde.

Coline. Harry si ricordava della volta in cui lei li aveva visti in quella vecchia aula.

Si avvicinò lentamente, sperando che Draco si accorgesse di lui prima della ragazza. Così successe.

Si guardarono un istante negli occhi.

"Coline ti dispiace aspettarmi un istante?"

Chiese lui scocciato. Lei annuì.

Si spostarono qualche scaffale più in là e Draco rimase a guardare Harry con aria interrogativa, alzando le sopracciglia.

"Che vuoi"

Incalzò per spezzare il silenzio

"Scusa non credi che dovrei sapere cosa ti ha detto tua madre ?"

"Non vedo come possa riguardarti la cosa"

"Tutto questo è successo anche a causa mia."

Draco sospirò.

"Lei dice di aver parlato più volte con mio padre, e pensa che lui non si sia arrabbiato con me per il fatto che io sia gay."

"Arrabbiato ? Ti ha dato quasi rotto il naso, ed hai ancora il segno. Non penso che tutto questo possa essere definito 'arrabbiarsi'."

"Ad ogni modo"

Rispose Draco infastidito, giocherellando freneticamente con il libro che teneva in mano.

"E allora per quale motivo se l'è presa ?"

"Perché a saputo anche chi era il ragazzo"

"Intendi dire che Pansy gli ha detto di NOI ?"

Disse Harry con un groppo in gola.

"Non sono davvero sicuro che sia soltanto per questo, ma ho intenzione di non dare più dispiaceri ai miei genitori"

"C-cioè ?"

"Cioè devi lasciarmi in pace cazzo. Non ce la faccio più"

"Quindi...immagino che tu abbia deciso di lasciarmi"

"Lasciarti ?"

Disse Draco aggrottando la fronte.

"Come puoi pensare una cosa del genere? Noi non siamo MAI stati insieme. Stammi bene Potter"

Il ragazzo se ne andò; lasciando Harry paralizzato. Il mondo era diventato di colpo più pesante per lui.

Non sapeva se scoppiare a piangere, o arrabbiarsi come mai prima d'ora. Chi diavolo credeva di esser Draco? Forse una bambina viziata con un nuovo giocattolino rosa. Sì, interessante, i primi cinque minuti. Poi veniva scaricato in un angolo insieme ad un cumulo di altre cianfrusaglie prive di importanza.

Ma perché limitarsi a pensarle, queste cose? Era arrivato il momento di dire tutto a Malfoy, anche a costo di perderlo.

"TU! RAZZA DI BRUTTO DEFICIENTE!"

DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora