-Oh, dolce vecchia Hogwarts!- Esclamò Felpato varcando la soglia del portone di quercia. Lunastorta si guardò intorno e fu felice di vedere che era tutto familiare ed esattamente come lo ricordava.
-Dai, andiamo in Sala Grande.- Suggerì James e i quattro ragazzi si incamminarono verso la loro destinazione.
-Potter caposcuola?- Quasi uscirono gli occhi dalle orbite ad Alice Prewett alla quale Lily aveva appena raccontato tutto.
-Sì, purtroppo.- La rossa alzò gli occhi al cielo.
-Ma...James? Insomma lui e Sirius sono...insomma, hai capito? Chi potrebbe mai dare ad uno di loro due un incarico di questo calibro?-
-Non dirlo a me.- Proprio in quel momento entrarono quattro ragazzi. Due avanti e due subito indietro. I due davanti erano ovviamente Sirius e James. Stavano scherzando e discutendo di cose assolutamente irrilevanti, almeno secondo Lily, ed effettivamente era così.
-È banale Jay, mi sorprendi.- Scosse la testa Sirius sedendosi al tavolo dei Grifondoro.
-Certo, perché nascondere le caccabombe nella valigetta di Vitius è più originale, no?- Ramoso scosse la testa.
-Che ne dite se per quest'anno vi tenete fuori dai guai, visto che è l'ultimo?- Suggerì Remus, ma era troppo anche per lui, infatti si unì alla risata degli altri Malandrini. Sirius e James combinavano guai dal primo giorno in cui avevano messo piede ad Hogwarts. Non c'era modo di frenarli.
-Ah, capitano- convenne Sirius - quando sono le selezioni?-
-Per la squadra di Quidditch, dici? Domani alle quattro.- Rispose lui, quando si accorse, dallo sguardo torvo della McGranitt, che era ora di concludere il suo discorso, visto che era l'unico a parlare. Lo smistamento iniziò e come ogni anno il cappello cantò la sua canzoncina, dopo di ché la vicepreside lo fece indossare a turno ad ogni alunno che venne smistato nella casa più adatta a lui. Quando l'ultimo alunno fu smistato a Corvonero, finalmenta il preside diede inizio al banchetto.
-Quest'anno hai rubato il posto a Remus, tocca a te ospitare i piccoletti.- Rise Felpato.
-Già, scusa Lunastorta.-
-Mi hai fatto solo un piacere.- Disse Remus facendo ridere tutti e quattro i Malandrini. Ognuno di loro consumò il proprio pasto nel giro di pochi minuti, erano affamati ed il banchetto come sempre era delizioso. Ormai era ora di andare e di condurre i Grifondoro nei propri dormitori e come previsto, Lily non mancò di ricordarlo a James: -Allora, Potter?-
-Sono subito da te, piccola.- Le sorrise concludendo il suo discorso con Sirius. Lily sentì una strana sensazione allo stomaco quando James pronunciò quell'ultima parola ma non ci fece caso e si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
-Dove andiamo?- Il ragazzo con i capelli scompigliati e il boccino d'oro sempre a portata di mano, la raggiunse.
-Dobbiamo accompagnare tutti alla torre.-
-Mh, perfetto. Grifondoro!- Gridò tanto forte da attirare perfino l'attenzione dei professori. -Tutti da questa parte, su! Dietro di me! Io sono James Potter e lei Lily Evans e siamo i capiscuola!- Continuò con lo stesso tono di voce e quando fu certo di aver attirato l'attenzione di tutti i ragazzi si girò verso Lily.
-Andiamo, Evans?- Le porse la mano, ma lei lo ignorò dirigendosi verso la torre. -Da questa parte!- Indicò ai bambini di primo anno che avanzavano dietro di lei. James era al suo fianco e come al suo solito camminava con fare disinvolto e con le mani in tasca.
-Lei è la Signora Grassa.- Esordì Lily dopo qualche minuto.
-Oh buongiorno, ragazzi!- Li salutò lei entusiasta.
-Per entrare dovrete dire a lei la parola d'ordine che quest'anno è Felix Felicis. Ovviamente non dovrete dirla ai componenti delle altre case.- Entrarono dentro e a quel punto entrò in scena James: -A sinistra c'è il dormitorio delle ragazze e destra quello dei ragazzi mentre qui di fronte c'è la Sala Comune che potete usare per studiare o rilassarvi. Vi auguriamo una buona permanenza qui e un buon primo anno.- E quando il discorso sembrava finito, Ramoso aggiunse un ultimo piccolo dettaglio: -Ah, e ricordate che alle scale piace cambiare.-
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Potter and Evans - Until the end.
Fanfiction-Ho poche certezze nella vita, anche se non sembra, e una di queste è che sono innamorato di te.- Si avvicinò a lei e guardò in basso per via della differenza di altezza per incontrare i suoi occhi verdi. I loro nasi si sfioravano e nessuno dei due...