Lunastorta

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Lily non poteva fare a meno di pensare a quei quattro. Okay, Lunastorta, ovvero Remus era un lupo mannaro e fino a qui c'era. Peter, Codaliscia, un topo. L'aveva visto trasformarsi. Ora rimanevano Black e Potter. Il primo si faceva chiamare Felpato. Ovviamente doveva essere un mammifero, un animale con del pelo, come un furetto. Sirius Black un furetto? Okay, forse no. Neanche un coniglio o un gatto sembravano una buona idea. Forse un leone, ma magari nella Foresta Proibita o dove diavolo andavano quei quattro avrebbe dato troppo nell'occhio. Magari si trattava di un orso? Sì, sarebbe stato l'ideale. Era grande, adatto alla foresta e specialmente, Felpato. O una lince? Un lama? Una tigre? Be' fino ad ora, l'idea migliore era quella dell'orso. Forse poteva essere un lupo, ma no, si sarebbe troppo avvicinato a quello che era Remus e se i Malandrini, come si facevano chiamare, erano famosi per qualcosa oltre che alle buffonate, quella era l'originalità. Forse però poteva essere qualcosa di simile al lupo, tipo...tipo un cane. Sì insomma, si chiamava Sirius, no? Il nome latino della costellazione Sirio, quella del cane e magari era anche nero come il suo cognome, Black. Sì, il cane era un'ottima opzione ed era anche Felpato. Quindi, probabilmente, Black era un cane, ma Potter? Si faceva chiamare Ramoso. La parola in sé significherebbe qualcosa fornito di rami, o era anche un aggettivo per definire le corna. Forse una capra? Okay, forse Potter proprio una capra no, anche se gli si addiceva più del dovuto. Lily rise a quel pensiero, ma poi continuò la sua indagine. Magari un toro? Ma no, non era una grande idea. Si affacciò alla finestra per riflettere un po' meglio e vide la neve cadere. Le ricordò che il Natale era vicino. Il Natale? Ma certo! Forse era una renna: le corna ramose, insomma, ci stava. O un cervo. Sì, doveva essere un cervo. Un cane e un cervo. Felpato e Ramoso. Black e Potter. Indossò i guanti, la sciarpa, il cappello ed il cappotto e poi scese sotto, nella neve e corse verso i Malandrini. Si fermò a qualche metro da loro, ma erano troppo intenti nella loro conversazione per notarla.

-Una cane e un cervo, Potter.- Esordì e vide un sorriso spuntare sul suo volto.

-Come hai fatto?- Si alzò mentre gli altri la guardavano dal basso, seduti sulla neve bianca.

-Logica.- Sorrise lei. Lui le andò incontro e le fece cenno di andare con lui. Iniziarono a camminare e l'unico suono che si sentiva, era la neve che scricchiolava sotto i loro passi.

-Sei così dannatamente brillante, Lily.- Esordì lui poi, dopo qualche secondo. -Ed è anche per questo che sono innamorato pazzo di te.- Lui le andava incontro e lei indietreggiava. Indietreggiò fino a toccare un albero con la schiena. Alzò lo sguardo e vide due profondi occhi nocciola che la scrutavano. -Dammi una possibilità.-

-No Potter, basta, sai come la penso.- Cercò di allontanarsi ma lui le afferrò il polso facendola girare di scatto e subito dopo sbattere contro di lui.

-Solo un'uscita, Evans.- I loro occhi si incontrarono di nuovo. -Tra un'ora, ti va? Oggi è sabato, possiamo andare a Hogsmade, che ne dici? Ti offro qualcosa, mh? Acquaviola, Burrobirra, Idromele..-

-Okay, Potter.- Lo interruppe lei. -Tra un'ora in Sala Comune.- Iniziò ad allontanarsi. -Ah, odio i ritardatari e non mi piacciono i posti bui.- Disse camminando all'indietro. -Mi piace la Burrobirra a proposito. E le buone maniere.- James sorrise accennando una risata mentre guardava la ragazza che amava da sette anni correre verso il grande portone in quercia con gli stivali di camoscio con i pon-pon e il cappellino che le donava particolarmente.

Era un'infinità di tempo che cercava di invitarla ad uscire ed ora lei aveva accettato, e tra appena un'ora, avrebbe ottenuto quello che bramava da quando aveva messo piede ad Hogwarts: una chance con Lily Evans.

Potter and Evans - Until the end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora