Victoria entra in camera e chiude la porta lasciandosi scivolare fino a raggiungere il pavimento. Il suo cuore batte all'impazzata. Ha un senso di inquietudine, paura. Chiude gli occhi sospirando e si ritrova persa in quelli del giovane Wetmore. Li rivede nella sua mente e non può fare a meno di pensarci. Si alza di scatto e comincia nervosa a ripetersi che deve stargli lontana "Lui è il nemico, devo tenerlo a distanza. Io amo Drew e combatterò per riaverlo" quasi come se volesse convincersene. Dopo poco dovrà recarsi in sala per la cena, così decide di prepararsi. Toglie l'abito e lega i capelli con un nastro; entra nella vasca e si distende in mezzo al vapore e all'acqua calda. Immerge la testa e rimane prr alcuni secondi in apnea, come se cercasse di lavare via dalla sua mente quello sguardo. Poco dopo entra la governante, avvolta nel suo grembiule nero -Tesoro caro com'è andata?-.
Victoria sospira -Beh, non so dirlo.. pensavo sarebbe stato orribile. Invece, ecco, ho avuto l'impressione di trovarmi a mio agio con quell'uomo, nonostante non lo conosca-.
La donna sorride silenziosamente -Come immaginavo... conosco bene il signorino Wetmore, mia sorella era in servizio nella sua residenza invernale. È un ragazzo molto solitario e chiuso. Di certo è intelligente e colto, ha un bell'aspetto... ma fate attenzione, come per molti uomini, il suo vizio sono le donne. Non voglio che vi oltraggi mia signora-.
La ragazza la guarda seria -Sta tranquilla, non mi avrà. E di certo non ho abbandonato la mia idea. Non lo sposerei mai-. Esce dalla vasca e di asciuga velocemente. Indossa uno splendido abito color avorio e indossa i gioielli più preziosi, come suo padre aveva comandato. All'ora di cena raggiunge suo padre e gli ospiti in sala. La lunga tavola è riccamente imbandita, con pietanze e bevande di ogni genere. Suo padre le prende la mano accompagnandola alla presenza degli ospiti. Il vecchio Wetmore con il solito sguardo arcigno e perverso le bacia la mano -È un immenso piacere cenare con voi madame-. Victoria annuisce timidamente, ha un senso di nausea alla presenza di quel viscido. Il giovane Nathanian rimane in disparte e saluta la giovane solo con un superficiale inchino. Indossa un abito nero a doppio petto, che mette in risalto il suo fisico statuario. La ragazza lo guarda perplessa per un istante, incrociando lo sguardo enigmatico del ragazzo. I quattro siedono lungo i due lati del lungo tavolo, Victoria accanto a suo padre, difronte Nathanian. I due uomini discutono di affari, tra un bicchiere di vino e l'altro. Alla ragazza poco importa, così si perde nuovamente a pensare. Dopo un tempo indeterminato alza gli occhi dal suo piatto, incrociando nuovamente quelli del giovane Wetmore, non riesce a staccarli da lei. I due vengono interrotti dalla voce di Robert, il magiordomo -Signori il dessert sarà servito nella sala rossa-. Gli uomini si alzano raggiungendo la sala, ma non Victoria. Lei si incammina senza dire nulla lungo il corridoio, verso il giardino interno. Siede su una poltrona rossa e morbida, sulla quale suo padre riposava durante i freschi pomeriggi estivi. Non riesce a smettere di rivedere quegli occhi dovunque, pensa quasi di impazzire.
-Bellissimo giardino-. Una voce la fa sobbalzare. Si volta velocemente e nella penombra, rischiarata solo dalla luce di due torce, vede accanto a lei una figura alta e snella, è Nathanian. Si alza immediatamente risistemando l'abito -Cosa fate qui? Credevo non ci fosse nessuno- è nel panico, non si era mai trovata faccia a faccia con quel giovane così misterioso.
-Oh, scusate se vi ho disturbata, anche io credevo non ci fosse nessuno. Sono capitato qui per caso. Non avevo voglia di ascoltare le discussioni di mio zio e mi sono allontanato in cerca di pace-. La ragazza abbassa gli occhi -Perdonatemi, non volevo essere scortese..-.
Il ragazzo la guarda e la sua espressione accenna ad un sorriso - Non fa nulla, difficilmente questo genere di cose mi offendono. Ma se volete farvi perdonare un modo lo trovo..-. Victoria alza la testa di scatto spalancando i suoi grandi occhi preoccupati -E sarebbe.. a dire?-.
-Domani mattina, venite a fare una passeggiata con me. Mi piacerebbe visitare questo immenso giardino, e vorrei vedere gli animali, sono un appassionato di cavalli. Voi conoscerete tutto questo a memoria-. La ragazza si sente stupida, non avrebbe dovuto neanche per un istante dubitare della buona fede del giovane.
-Dal vostro sguardo mi sembra di capire che siete sollevata. Cosa pensavate vi avrei chiesto?- Nathanian ride. Chi sa per quale motivo, Victoria vede della perversione dietro ad ogni sua affermazione.
-Oh, niente. Non sono sollevata, stavo semplicemente pensando.. ecco, va bene. Domani vi accompagnerò a visitare i giardini- i suoi zigomi bruciano di vergogna, ma si sforza di sorridere. Il giovane torna serio, lo sguardo enigmatico -Vi aspetto qui alle nove, madame. Buona notte- si volta per rientrare in casa -Oh, dimenticavo- ritorna dinanzi a lei e sussurra -Si vede riflesso nei vostri occhi, quello che pensate- sorride con malizia e rientra in casa. La giovane sospira nervosamente, le guance continuano a bruciare e il cuore a battere. Perché quel ragazzo le fa questo?! Non dovrebbe neanche importarle di lui. In fondo lei ama Drew, e solo per lui quel cuore dovrebbe battere.
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L'ultimo bacio
AdventureVictoria, ricca diciottenne di famiglia nobile, durante un ricevimento viene rapita da un affascinante e misterioso brigante. Un insieme di intrighi, segreti e passioni, nella Londra del 700'.