Capitolo XXV

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Quella mattina è tutto pronto per ritornare a casa. Victoria ritorna davanti alla croce del suo amore. Lascia dei fiori, accanto alle rose lasciate dallo sconosciuto. Non sa immaginare cosa sarà la sua vita adesso. Prima di salire sulla carrozza con suo padre si volta per lanciare un'ultima occhiata al cimitero, notando dietro un albero un uomo seduto a guardare la croce. Non riesce a distinguere il suo volto, vede solo la sua mano che si alza in segno di saluto. Ancora quell'uomo. Eppure le sembra di riconoscere qualcosa in lui, come una sorta di presenza familiare. Il viaggio dura poco, all'arrivo corre da Drew e Lydia per vedere come stanno.
-Ci sei mancata immensamente...- sorride Drew.
-Anche voi. Vi prometto che non andrò più via- trattiene le lacrime.
Passa dal giardino e trova nella posta numerose lettere accumulate mentre non era in casa. Una, anonima, riporta la data di quel giorno.
La apre preoccupata e legge:
"Non fidarti di Drew. Non è quello che sembra".
Nient'altro. Quelle parole la terrorizzano. Nessuno sa di lui, oltre a Lydia e.... no, i fantasmi non scrivono lettere anonime. Strappa il foglio e corre in casa. Il giorno dopo nuovamente quella lettera.
Questa volta c'è anche un'altra frase "Scrivi e lascia la lettera sul davanzale della tua finestra. Verrò a prenderla".
Tutto ciò scuote profondamente la sua psiche. Ma poiché ha bisogno di risposte, ora più che mai, decide di tentare.
"Chi sei tu? Perché ti importa di me, di Drew. È solo un pover'uomo.." la sua mano trema mentre scrive. Apre la finestra e la poggia fuori. Il giorno dopo trova una lettera di risposta "Sono qualcuno che non vuole che la tua vita sia distrutta da lui come è stata la mia. Tengo molto a te. Se non credi alle mie parole va al cimitero di Wetmore, li troverai delle risposte".
Victoria non riesce a credere a ciò che legge. Ancor meno perchè senza rendersene conto è già in viaggio verso il cimitero. Non sa cosa cercare, ma è certa di trovarlo. Giunge in fretta, e subito si mette a cercare qualche indizio. Nulla che però la ricolleghi a quell'uomo. Comincia a girare fra le croci, pensando a quanto stupida sia stata a fidarsi di un povero matto. D'un tratto però ricorda una frase di Lydia "Il paese in cui siamo nati si chiama Wetmore". Come un'illuminazione l'idea comincia a vibrare nelle sue membra. Legge tutte le scritte su quei marmi, rimanendo immobile alla lettura del cognome Black. Tre nomi vicini. "Giulia, Simon e Lydia Black. Scomparsi in tragiche circostanze, vengono ricordati con amore". Non può essere una coincidenza. Se quella ragazza non è Lydia, allora chi è? Perché Drew le ha mentito? Le domande si affollano nella mente. Ritornata a casa riscrive all'uomo del cimitero, per poi lasciare la lettera nuovamente sul davanzale :
"Raccontami cosa ha fatto".
Questa volta però vuole scoprire chi sia l'uomo misterioso. Si nasconde e attende che durante la notte l'anonimo giunga per la lettera. All'incirca verso mezzanotte un cappuccio nero sale nel terrazzo della sua stanza. Aiutato dalla luce di una candela legge la lettera e poi si china sulla balconata per rispondere. Victoria silenziosamente lo raggiunge -Dimmi chi sei- sussurra. L'uomo si volta rapidamente. Indossa una maschera. Dopo un attimo di incertezza le porge la lettera che ha scritto. Lei legge rapidamente, cercando di non dargli l'occasione per scappare.
"Drew ha ucciso mio zio, facendo credere che la colpa dell'incidente a cavallo fosse mia. Adesso non ho più la mia libertà, e il mio onore. Non posso dirti chi sono. Ciò che ero ormai non esiste più".
Gli occhi di Victoria si riempiono di lacrime.
-Tu..... Tu sei.. o mio dio. Dimmi che sei tu, ti prego- le lacrime bagnano il foglio fra le sue mani.
L'uomo toglie la maschera.
-Sono io..-. Nathanian le toglie il foglio dalle mani per gettarlo sul pavimento, stringendola e spingendola contro il muro per baciarla. Le lacrime di Victoria bagnano anche il suo viso, mentre la tiene stretta tra le sue braccia.
-Io pensavo che ci fossi tu dentro quella....- Non riesce a continuare la frase. -Sono qui. Non andrò più via-.
Continua ad abbracciarla in silenzio.
Nathanian le racconta ciò che è successo -Perdonami se sono andato via... ma desideravo che tu stessi con la persona che amavi-.
Lei lo interrompe -Non è Drew che amo... Ero andata da lui per dirglielo-.

-Lo so bene, e lo sapeva anche lui. Pensava di poter vendicarsi ricattando me e mio zio. Ma il barone non glielo permise, così lui fece in modo che avesse un incidente a cavallo. Lasciò falsi indizi per far ricadere la colpa su di me. Adesso tutti mi cercano per arrestarmi, e non ho più soldi o mezzi. Tuo padre non mi permetterebbe mai di sposarti..-.
Lei gli accarezza una guancia -Io sistemerò tutto. Ma dimmi... se Lydia non c'è più, chi è quella donna?-. Drew sospira -Un'abile attrice pagata per ingannarti. Fino a quando non avrò le prove per farmi giustizia sarò un ricercato. Per questo non volevo tornare. Tu meriti di meglio....-.
-Tu sei il meglio per me- Victoria sospira.
-Non ti lascerò più andare- Drew la prende in braccio e la riporta in camera poggiandola sul letto.
-Torna domani. Ho bisogno di stare con te- Sussurra la giovane prima di addormentarsi.
-Lo farò- Nathanian esce dalla finestra e scompare nel buio.

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