Avevo lasciato Quinn nelle mani di Peter. Sapevo che la soluzione più saggia sarebbe stata lasciarla con Stivie, ma ero stato troppo geloso per farlo. Speravo solo che Peter fosse lo stesso di una volta. Adesso ero su un treno merci, appoggiato alla parete di un vagone completamente vuoto. Con me c'era solo Paul, il vicecapo, colui che avevo scelto come candidato migliore per accompagnarmi a riaffrontare Daniel. In realtà Paul mi aiutava solo perché vedere un volto familiare mi faceva stare meglio ripensando al mio prossimo incontro con mio cugino. Questa volta era più pericoloso. Io dovevo tornare a casa per Quinn. Non potevo permettermi nessuna mossa falsa con lui.
-Smettila di pensare a lei.
Disse Paul di punto in bianco.
-non ci sto pensando.
Risposi infastidito, portando un ginocchio al petto, per poggiarci il gomito.
Paul in tutta risposta rise.-Tu non hai amato nessuno. Non puoi capire.
Paul sorrise, con lo stesso sorriso furbo che aveva da bambino quando rubava i giocattoli a Thomas. Non avevo mai capito perché lo odiasse tanto.
-La situazione è cambiata da quando eravamo bambini. Ci sono molte cose che non sai di me, Stati Uniti.
Lui sapeva esattamente il mio nome, ma aveva scelto di non dirlo per farmi sentire come se fossi escluso dalla sua vita. Ed era ciò che volevo. Almeno credevo. Rimasi in silenzio, ignorandolo e chiedendomi se Peter fosse cambiato come lui.
Dopo pochi minuti non riuscii più a trattenermi, dovevo chiamare Quinn. Dovevo sentire la sua voce per sentirmi meglio. Composi il numero.
Suonò alcune volte prima che lei rispondesse.
-Pronto, sono Quinn.
Sorrisi, consapevole che lei non potesse vederlo.
-Lo so, sto chiamando io.
Dissi.
-Ti sto chiamando con un altro numero, ti piace come l'ho salvato in rubrica?
Avevo scritto "tanto lo so che ti manco", ma in realtà era lei che mancava a me più che il contrario.
-sì.
Disse. Risi e lei rise insieme a me. Era così bello pensare che fosse felice e serena.-Come fai a chiamarmi? È un telefono speciale?
Chiese, era sempre stata così curiosa.
-Si.
-Come fai ad averlo?
Chiese.
-Dannazione, sono il capo.
Risi, sperando che quello la facesse ridere di nuovo, ma lei non lo
fece.-Dove sei?
Chiese invece con tono preoccupato.
-In questo momento su un treno.
Risposi.
-Dove?
-Non posso dirtelo. Non è mai sicuro per telefono.
-Giusto.
Il silenzio calò, così cercai di continuare la chiamata.
-Lì tutto apposto? Ti diverti? Potresti accendere la tv, se non sai che fare.
Dissi. Avevo cercato di rintracciare il film che avevo visrto con Quinn uno dei primi giorni in cui stavamo insieme. Solo che allora il dvd si era bloccato verso la fine. E adesso speravo che avendolo ricomprato nuovo, non avrebbe dato problemi.
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R.E.C.O.V.E.R.Y
FanfictionDopo aver conosciuto la storia attraverso gli occhi di Quinn con These Four walls e Madhouse, tutto sarà raccontato dal punto di vista di Justin. Verrà svelato come tutto ebbe inizio, i sentimenti contrastanti che provò lui quando incontrò la ragazz...