Di-sa-stro = fallimento completo; grande confusione, estremo disordine.
Un totale disastro.
Ecco cos'era Avril, ma soprattutto la sua vita.
Era riuscita a trovare una giusta definizione a se stessa e a ciò che le stava accadendo intorno.
Non era riuscita a fare niente per poter aiutare le persone che amava, poiché era un fallimento completo.
Non faceva altro che ripensare a ciò che avrebbe potuto fare per migliorare le cose che le erano accadute, a ciò che avrebbe potuto succedere di peggio, a ciò che avrebbe fatto quando si sarebbe rialzata da terra con la 'quasi' convinzione di poter andare avanti. Tutto questo per lei era troppo, infatti aveva una grande confusione in testa tanto da non capire più niente nella sua vita.
Cosa si provava ad essere felice per un solo istante?
Aveva provato ad essere felice per così poco tempo, che aveva dimenticato la sensazione di sorridere per davvero.
Lei era lì, seduta sul davanzale della finestra della sua stanza, mentre un raggio di sole sbatteva sul diario che aveva in mano. Lo spago era avvolto intorno a tutta la dimensione della copertina color panna scolorita dal tempo. L'ultima volta che aveva preso la penna e aveva scritto su una pagina di quel diario fu tre mesi prima, quando accadde l'ultima cosa che la fece crollare del tutto e dal quale non si era per nulla ripresa. Si fece coraggio, anche se non ne aveva, e aprì quel diario rappresentante lo specchio della sua vita. Iniziò a leggere la prima pagina, macchiata da un inchiostro nero che occupava metà pagina.
Caro Diario, 13 settembre 2006
Non ho ancora ben capito l'utilità di questo oggetto simile a un quaderno, ma papà dice che ogni bambina deve averlo. Ne ha regalato uno a me, uno a mia sorella.
Ricordava ancora le parole di suo padre impresse nella sua mente come dei tatuaggi permanenti:
'Fa come se il diario fosse una persona, racconta tutti i tuoi sentimenti e le tue emozioni, racconta quello che ti sta accadendo, perché un giorno tutto quello che hai scritto potrebbe essere prezioso.'
'Papà, e se invece scrivessi come se fosse una lettera a me stessa?'
'Se scrivessi a te stessa, non servirebbe raccontare ciò che stai vivendo. Lo sai già.'
Quando il ricordo svanì come una nuvola di fumo, continuò ad immergersi nella piccola ragazzina che scriveva in quel diario.
Mi chiamo Avril. Avril Hall. Ho 7 anni e vivo a Londra. Fino ad adesso nella mia vita va tutto a gonfie vele! Ho due sorelle: Azzurra, mia sorella gemella, anche se non ci assomigliamo per niente, e Linda, più grande di me di 2 anni. In questo momento le sto sentendo litigare, come sempre. Ma quella che ci rimette sempre è Linda. Anche se più grande, riesce sempre a farsi battere da sua sorella minore. Dovrebbe essere il contrario no?
Sfogliò pagina, ritrovandosi in un giorno differente.
Caro Diario, 18 ottobre 2006
oggi papà ha portato me e le mie sorelle al parco. Ci siamo divertiti moltissimo! Papà ama giocare con noi: ci ha spinto sull'altalena, ci ha rincorso per tutto il parco per farci solletico! Poi c'ha portato in una gelateria, e ha preso a tutte e tre dei gelati enormi, infatti mi è caduto addosso e ho sporcato tutto il mio vestito! Allora siamo andati in un negozio e me ne ha comprato un altro, così la mamma non si sarebbe arrabbiata. Adoro il mio papà!
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Forget To Remember || Cameron Dallas
FanficA volte la vita è una battaglia. Una battaglia di dolore, sofferenza e ostacoli. Come per la diciassettenne Avril Hall, la quale tutto le era stato strappato davanti ai suoi occhi. Dopo un'infanzia poco vissuta e disastrata dai problemi, credeva ch...